venerdì 11 marzo 2016

Perché l’occidente odia la Corea democratica?

Andre Vltchek, Global Research, 8 marzo 20161433565_900Le nuove sanzioni, e ancora una volta le nuovi esercitazioni militari USA-RoK davanti la porta del vicino; nuove intimidazioni e nuovi insulti. Senza alcun motivo se non che il Paese, che non ha mai attaccato nessuno, è ancora deciso a difendersi contro le spaventose provocazioni militari, economiche e di una propaganda.
Per quanto può sopportare un Paese?
396804Più di 60 anni fa, milioni di persone sopra il 38° parallelo morirono letteralmente massacrate dalla coalizione guidata dagli Stati Uniti. Dopo di che, dopo la vittoria, la Corea democratica non fu mai lasciata in pace. L’occidente la provoca minacciando d’imporre sanzioni brutali e naturalmente manipolando l’opinione pubblica mondiale. Perché? Vi sono diverse risposte. La più semplice è: perché è comunista e perché vuole seguire la sua strada! Come Cuba fa da decenni… Come diversi Paesi dell’America Latina fanno ultimamente. Ma c’è un’altra molto più complessa risposta: perché la Corea democratica ha combattuto per i suoi principi interni e contro l’imperialismo occidentale all’estero. Ha aiutato la liberazione di popoli colonizzati e oppressi. E come Cuba, l’ha fatto disinteressatamente, da vero Stato internazionalista. Il continente africano ne ha beneficiato di più, come Namibia e Angola, colpite da orribili regimi dell’apartheid imposti dal Sud Africa. Va da sé che tali regimi furono interamente sponsorizzati dall’occidente, come la follia razzista di Pretoria (non va neanche dimenticato che la fascista Sud Africa dell’apartheid fu uno dei Paesi che combatté al fianco dell’occidente nella guerra di Corea). L’occidente non ha mai dimenticato né ‘perdonato’ l’aiuto internazionalista della Corea democratica a molte nazioni africane. I piloti della Corea democratica pilotavano aerei da combattimento egiziani nella guerra arabo-israeliana del 1973. La Corea democratica partecipò alla lotta di liberazione dell’Angola (in operazioni di combattimento, al fianco delle Forze Armate Popolari per la Liberazione dell’Angola (FAPLA)), e combatté in Rhodesia, Lesotho, Namibia (a sostegno deciso della SWAPO) e Seychelles. Aiutò l’African National Congress e la sua lotta contro l’apartheid in Sud Africa. In passato aveva aiutato nazioni africane progressiste come Guinea, Etiopia, Zimbabwe, Mali e Tanzania.
Il fatto che il popolo della Corea democratica abbia versato il sangue per la libertà del più devastato (dall’imperialismo occidentale) continente della Terra, l’Africa, è uno dei motivi principali per cui l’occidente è disposto ad andare ‘fino in fondo’, cercando di “punire”, con sistematico discredito, ed anche di liquidare questa nazione orgogliosa. L’occidente è ossessionato dal voler danneggiare la Corea democratica, come lo fu per decenni dal distruggere Cuba. L’occidente saccheggiò l’Africa, un enorme continente ricco di risorse, per secoli. Divenne ricco grazie a questo bottino. Chi cerca di fermarlo, va liquidato. La Corea democratica è stata isolata, tormentata e provocata. Quando Pyongyang reagiva, decisa a proteggersi, l’occidente dichiarava che difendersi era “illegale” e che rappresentava un vero “pericolo per il mondo”. La Corea democratica ha rifiutato di cedere l’indipendenza e la sua via continuando a sviluppare il programma nucleare difensivo. L’apparato propagandistico occidentale accelera diffondendo invenzioni tossiche, inquinandone l’intero pianeta. Di conseguenza, tutto il mondo è convinto che la “Corea democratica sia il male”, ma non ha assolutamente idea del perché? Tale farsa si basa solo su luoghi comuni, ma alcuno dimostrato. Christopher Black, eminente avvocato internazionale di Toronto, in Canada, ritiene che le nuove sanzioni contro la Corea democratica siano il vero pericolo per la pace nel mondo: “Il Capitolo VII della Carta delle Nazioni Unite afferma che il Consiglio di Sicurezza può adottare misure nei confronti di un Paese se c’è una minaccia alla pace e questa è la giustificazione utilizzata per imporle. Tuttavia, non è la Corea democratica che minaccia la pace, ma gli Stati Uniti, che minacciano di annientamento militare la Corea democratica. La Corea democratica ha dichiarato chiaramente che le sue armi nucleari servono solo a scoraggiare l’attacco dagli USA, la minaccia alla pace. Il fatto che gli Stati Uniti, nel Consiglio di Sicurezza, impongano sanzioni a un Paese che minacciano è ipocrita ed ingiusto. È vergognoso che russi e cinesi si siano uniti agli Stati Uniti invece di chiedere sanzioni agli Stati Uniti per le minacce alla Corea democratica e le nuove esercitazioni militari, un pericolo chiaro e presente per la Corea democratica. Se russi e cinesi sono sinceri perché non insistono a che gli Stati Uniti ritirino le loro forze così che la Corea democratica sia meno minacciata, e adottino misure per garantirne la sicurezza? Non spiegano le loro azioni, collaborando con gli Stati Uniti contro la Corea democratica”.
USA/NATO minacciano Corea democratica, Cina ed Estremo Oriente della Russia
Le basi militari di USA/NATO in Asia (e resto del Mondo) sono in realtà il pericolo principale per Corea democratica, Cina ed Estremo Oriente della Russia. Le enormi basi aeree a Okinawa (Kadena e Futenma), così come le basi militari sul territorio della Repubblica di Corea, minacciano direttamente la Corea democratica e i suoi cittadini, che hanno tutti i diritti di difendersi. E’ anche completamente illogico imporre sanzioni alla vittima e non all’impero responsabile di centinaia di milioni di vite umane perse in tutti gli angoli del globo.North Korean students carrying guns parade to mark the 60th anniversary of the signing of a truce in the 1950-1953 Korean War in PyongyangAndre Vltchek è filosofo, scrittore, regista e giornalista investigativo. Ha seguito guerre e conflitti in decine di Paesi. I suoi ultimi libri sono: Denunciare le menzogne dell’Impero e La lotta all’imperialismo occidentale. Dibattito con Noam Chomsky: Sul terrorismo occidentalePunto di non ritorno è il suo acclamato romanzo politico. Oceania, un libro sull’imperialismo occidentale nel Sud del Pacifico. Il suo libro provocatorio sull’Indonesia: “Indonesia, l’arcipelago della paura“. Andre gira un film per Telesur e Press TV. Dopo aver vissuto per molti anni in America Latina e Oceania, Vltchek attualmente risiede e lavora in Asia orientale e Medio Oriente.
Traduzione di Alessandro Lattanzio – SitoAurora

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