sabato 30 marzo 2024

Da questo libro SCINTILLE DI VUOTO https://www.isabelladisoragna.com/wp-content/uploads/2024/03/29770_SORAGNA_IMPAGINATO_14X21_22022024.pdf

Se riusciamo a deprogrammarci, non si tratta di diventare zombie o fantasmi, ma di agire nella consapevolezza costante che stiamo vivendo un’ipnosi, che non è la nostra Vera Natura: è solo un film già girato che ci fa ridere o piangere, ma non intacca mai l’Essenza Immacolata inconoscibile che siamo. https://www.isabelladisoragna.com/wp-content/uploads/2024/03/29770_SORAGNA_IMPAGINATO_14X21_22022024.pdf

giovedì 15 febbraio 2024

9 prese di coscienza che cambiano il senso della realtà

Scritto da Cristina Bassi Ripropongo un vecchio articolo da Raptitude.com perchè ha a che fare con il senso della realtà, che è cosi tanto condizionato dalla percezione che è l’elemento piu manipolabile e “l’era covid e seguenti in corso”… lo stanno ben mostrando. “Non vedrò mai il mondo come lo vede un altro, il che significa che non vivrò mai nello stesso mondo di un altro; quindi non devo fare in modo che gli osservatori esterni siano l’autorità per ciò che sono e per come è veramente la vita per me.” ————————– La Mente 1. Non sei la tua mente Non ci potevo credere, che altro potevo essere?Avevo dato per scontato che il chiacchiericcio mentale nella mia testa fosse il mio “io centrale” a cui capitavano tutte le esperienze della vita. Ora vedo con chiarezza che la vita non è che esperienze che passano e che i miei pensieri non sono che una categoria in più di cose di cui faccio esperienza. I pensieri non sono piu’ fondamentali dell’olfatto, della vista e dei suoni. Come ogni altra esperienza, sorgono nella mia consapevolezza, hanno una determinata tessitura e poi lasciano spazio ad altro. Se puoi osservare i tuoi pensieri come puoi osservare altri oggetti, allora CHI sta osservando? Non rispondere frettolosamente. Questa domanda e la sua impronunciabile risposta, sono al centro di tutte le grandi religioni e tradizioni spirituali. 2. La vita si svolge solo in momenti Ovviamente! Nessuno ha mai fatto esperienza di qualcosa che non fosse parte di un singolo momento che si stava svolgendo. Significa che la sola difficoltà e sfida della vita è gestire quel singolo momento che proprio ora stai avendo. Prima di riconoscere questo, cercavo continuamente di risolvere tutta la mia vita, combattendo problemi che in realtà non stavano accadendo. Il singolo momento presente: l’unico punto di contatto con la vita e quindi non c’è altro che uno possa fare di utile. Nessuno puo’ affrontare il passato o il futuro, perché entrambi esistono solo come pensieri nel presente La Mente Estesa 3. La qualità della vita è determinata da come affronti i tuoi momenti e non da quali momenti accadono e quali no. Incredibile quanto tentante ancora sia aggrapparsi ad ogni circostanza, nel tentativo di ottenere esattamente cio’ che uno vuole. Incontrare una situazione indesiderabile e lavoraci sopra, è la nota che contraddistingue la persona saggia e felice. Immagina di aver bucato una gomma, di ammalarti nel momento sbagliato, di investire qualcuno… Non c’è nulla da temere se sei d’accordo con te stesso di gestire con volontà qualsiasi avversità si presenti. Ecco come rendere migliore la vita. Il tipico metodo di bassa leva è sperare di accumulare possibilmente potere sulle circostanze, per poter avere piu’ spesso cio’ che si vuole. 4. La piu’ parte della vita è immaginazione. Noi esseri umani abbiamo un costume di pensiero compulsivo cosi pervasivo , da perdere di vista il fatto che quasi sempre stiamo pensando. Quello con cui interagiamo non è il mondo stesso, ma i nostri pensieri e il nostro credo su di esso, la nostra aspettativa di esso ed i nostri interessi personali nella faccenda.. Abbiamo delle difficoltà ad osservare qualcosa senza confonderla con i pensieri che abbiamo avuto . Quindi la piu’ parte delle cose che sperimentiamo nella vita, sono cose immaginarie . Come disse Mark Twain: “Ho attraversato cose terribili nella mia vita ed alcune di esse sono veramente accadute ” Quale il trattamento migliore che ho trovato? Coltivare la presenza e l’attenzione Jung e lo Sciamanesimo 5. Gli esseri umani si sono evoluti dalla sofferenza e soffrire è cio’ che facciamo meglio di ogni altra cosa. Non sembra sia una scoperta molto liberatoria. Ero solito pensare che se stavo soffrendo significava che in me c’era qualcosa di sbagliato, che stavo facevo qualcosa di “sbagliato” nella vita. Ma soffrire è completamente normale e umano. Per quanto lugubre suoni, questa presa di coscienza è liberatoria perchè significa che: 1) la sofferenza non significa necessariamente che la mia vita stia andando nel verso sbagliato 2) la palla è sempre nel mio campo e quindi il grado della sofferenza, alla fine, dipende da me 3) tutti i problemi hanno la stessa causa e la stessa soluzione. 6. Le emozioni esistono per renderci prevenuti. Ero solito pensare che le mie emozioni fossero degli indicatori affidabili sulla stato della mia vita e potessero dirmi se ero sulla mia strada giusta o meno .. Gli stati di emozioni transitorie che hai , non possono misurare la tua autostima o la tua posizione nella vita, ma sono eccellenti nell’insegnarti cosa non sei in grado di lasciar andare. Il problema è che le emozioni ci rendono ancor piu’ pregiudizievoli e allo stesso tempo, ci forzano di piu’. Si tratta di un altro meccanismo di sopravvivenza con degli odiosi effetti collaterali. Supera la piccola mente, se vuoi trovare soluzioni e guarigione 7. Tutte le persone sono spinte da due motivazioni : soddisfare i propri desideri e sfuggire alla sofferenza. Imparare questo, mi ha fatto finalmente capire come le persone possano ferirsi a vicenda cosi terribilmente. La migliore spiegazione che avevo prima di questo, era che alcune persone sono semplicemente cattive . Ma…al di là del comportamento esibito, le persone si comportano nel modo piu’ efficace che conoscono (in quel dato momento) per soddisfare un desiderio o per alleggerirsi della sofferenza . Questi sono motivi che possiamo tutti comprendere. Variano solo nei metodi che ognuno di noi adotta e questo dipende dalla educazione ricevuta , dalla nostra esperienza di vita ed anche dal nostro stato di consapevolezza. Alcuni metodi sono abili ed utili, altri no e sono distruttivi; la piu’ parte del comportamento distruttivo è inconscio. 8. Le credenze non sono nulla di cui andare orgogliosi Sono cresciuto pensando che le varie credenze, fossero qualcosa di cui essere orgogliosi , ma non sono che opinioni che ci rifiutiamo di considerare. Le credenze sono cosa facile. Tanto piu’ sono forti , tanto meno sei aperto a crescere e diventare saggio, perché la “forza nel credere” è solo l’intensità con cui poni resistenza a fare domande a te stesso. Se diventi orgoglioso di un credo, non appena pensi che questo aggiunge qualcosa a cio’ che sei, ecco che lo rendi una parte dei tuo ego. Ovunque ci sia un credo c’è una porta chiusa. Prendi con te i credi per cui sei disposto a batterti con uno scrutinio umile e onesto e non avere mai paura di perderli . La Medicina della Consapevolezza nei trattamenti SCIO 9. L’oggettività è soggettiva La vita è una esperienza soggettiva a cui non si puo’ sfuggire. Ogni esperienza che ho incontrato giunge dal mio punto di vista personale. Cio’ che costruisco dipende dai libri che ho letto, dalle persone che ho incontrato e dalle esperienze che ho avuto. Significa che non vedrò mai il mondo come lo vede un altro, che significa che non vivrò mai nello stesso mondo di un altro e quindi non devo far si che gli osservatori esterni siano l’autorità per ciò che sono e per come è veramente la vita per me. La soggettività è l’esperienza primaria, è la vita vera e l’oggettività è qualcosa che ognuno costruisce nella propria testa, privatamente, per spiegarla. Queste parole hanno sicuramente un forte impatto sui ruoli della religione e della scienza, nelle vite di coloro che ad esse si attaccano. Ratto da: https://www.raptitude.com/?s=mind+bending Traduzione Cristina Bassi per www.thelivingspirits.net

domenica 7 gennaio 2024

LA MORTE NON ESISTE 12 Dicembre 2023

(brani tradotti dal libro di Stéphane Allix * : “La mort n’existe pas’’) Fonte https://www.isabelladisoragna.com/ L’esperienza della sensazione che si possa ‘’non’’ esistere non è né immaginaria né simbolica. Questo terrore che invade è per la morte dell’ego e corrisponde a un meccanismo cerebrale che le neuroscienze hanno già messo in evidenza studiando gli effetti degli psichedelici sul cervello in vari paesi del mondo. Essi mirano a studiare gli effetti terapeutici degli psichedelici in vari campi, dall’ansia alla dipendenza a droghe e alcool, alla depressione, ai problemi di comportamento alimentare, all’accompagnamento di pazienti cancerosi in fase terminale, alle persone in lutto, ecc. Come mai gli psichedelici suscitano tanto interesse nei ricercatori sul piano terapeutico? Perché hanno effetto sulla… mente. Esse permettono alla persona che ne fa l’esperienza, di avere accesso a sensazioni e a zone del suo inconscio che altrimenti non potrebbero rivelarsi. Di solito si ha un varco verso queste zone, tramite i sogni e dopo lunghe terapie psicanalitiche: in questo modo invece si ha accesso a questi spazi, immediatamente e durante alcune ore, grazie a queste sostanze che in qualche modo permettono al lato conscio e inconscio di avere scambi con una chiarezza inedita. Esse cambiano la maniera in cui circolano le informazioni a livello del nostro sistema nervoso. La terapia assistita da psichedelici permette di riconnettersi col corpo, di sciogliere nodi psicologici e emozionali della nostra infanzia, ecc. La MDMA (metilenediossimeamfetamina o Ecstasy) ne è un esempio – è una sostanza che accresce la produzione di serotonina – un neurotrasmettitore che implicato nella gestione degli stati emozionali nel cervello, il cui aumento diminuisce l’ansietà – agisce sull’amigdala, sede della paura e del terrore, ‘’disattivando’’ questa parte del cervello, favorendo quindi una guarigione dagli effetti nocivi di un traumatismo. Gli psichedelici quindi sono sostanze che agiscono fisicamente sul nostro corpo a livello di serotonina, ormoni, dopamina, oxitocina e ci aiutano ad essere più in contatto con il mondo emozionale interno. Inoltre per molti terapeuti che utilizzano queste sostanze come accompagnamento, la dimensione spirituale è ugualmente centrale. Questo è un accesso a quello che molte tradizioni nominano ’’il regno dei morti” . Grazie a queste sostanze – permette una sorta di apertura di comunicazione con quelle dimensioni. Questo fa dire a Stanislas Grof, riguardo piuttosto all’LSD, con il quale ha lavorato a lungo a partire dal 1967 all’università J. Hopkins:- L’importanza potenziale dell’ LSD per la psichiatria e la psicologia è paragonabile all’importanza del microscopio per la biologia e la medicina, o del telescopio per l’astronomia. Il microscopio ha rivelato l’esistenza del microcosmo e il telescopio quella della profondità dell’universo, campi fin lì inesplorati. L’LSD permette di studiare i processi profondi della psiche, normalmente non osservabili. – Ecco in maniera sommaria, alcune ragioni che motivano la ripresa di molte ricerche su grande scala da qualche anno, sul DMT ( dimetil-triptamina) presente notoriamente nell’ayahuasca, la mescalina estratta dal cactus come il peyotl, la psilocibina, estratta da varie specie di funghi, l’LSD e la MDMA (metilenediossimeamfetamina o Ecstasy) Alcune di queste stanno provocando una vera rivoluzione nelle neuroscienze. Nelle varie università e Centri di ricerche psichedeliche da una decina di anni, si fanno studi sugli effetti di queste sostanze. Questi studi hanno dimostrato che molti tipi di queste sostanze, come DMT, psilocibina, ketamina o anche l’LSD, inducono impressionanti stati di estasi che hanno somiglianze con alcuni aspetti dell’esperienza di morte imminente. Sono paragonabili alle esperienze mistiche, che possono apparire spontaneamente, a volte in una EMI (esperienza di morte imminente) come anche a persone che fanno pratiche intense di meditazioni. Queste esperienze si caratterizzano, grazie a un sentimento di unità ineffabile, di risveglio, spesso accompagnato da un accesso intuitivo di grande chiarezza, a una conoscenza profonda, la connessione a una coscienza più larga di quella che noi sperimentiamo nel quotidiano. Da studi anteriori abbiamo saputo che le esperienze indotte da sostanze psichedeliche sono indiscernibili da quelle vissute spontaneamente! Ecco le ricerche avanzate in alcune università e grazie a volontari, per capire quello che succede al cervello durante queste esperienze. Un dottore ricercatore volontario che non aveva mai assunto droghe, subì un’iniezione di psilocibina endovenosa e, assistito da altri scienziati, visse quello che definì la ’’perdita dell’ego’’- esperienza che di solito non si fa quando si studia la coscienza. Altrimenti sarebbe stato come vivere la visione dei colori di qualcuno che non ha mai visto i colori: si possono averne descrizioni dettagliate, identificare i neurotrasmettitori ecc. ma vedere è altra cosa. L’ingestione di psilocibina provoca una riduzione dell’attività di talamo, corteccia anteriore, posteriore e pre-frontale ecc. e questo provoca una più o meno grande riduzione di attività, mostrando l’intensità o meno degli effetti personali riportati dai soggetti. Più l’attività di queste strutture decresce, più il soggetto riferisce gli effetti della sostanza. Ma cosa sappiamo di questo circuito neuronale? Vi sono numerose capacità. Ragionamenti personali, memorie vissute, proiezioni nel futuro, potenzialità… in breve un circuito che lavora in permanenza e prepara anche l’individuo a cambiamenti del suo ambiente. Ecco la rete dell’… ego. Questa rete restringe la cognizione, per proteggere l’individuo da un flusso di stimoli che sorpasserebbero la sua capacità di trattarli e che lo sommergerebbero. Un esempio è il malato di Alzheimer che perde la propria storia e la sua identità. Avviene che la sostanza provoca un indebolimento della funzione di questa rete e quindi un’alterazione di ciò che si chiama la ”coscienza di sé”: ecco che toglie la costrizione e provoca un’espansione della coscienza. In breve si assiste all’apertura di ciò che si chiama ‘’la porta della percezione’’ (v. Aldous Huxey). Queste scoperte provocarono un colpo di fulmine nel mondo della neuroscienza che si aspettavano un forte aumento dell’attività cerebrale: quello sperimentato dai volontari fu esattamente il contrario. Le manifestazioni derivate dall’ingestione di psichedelici non sono causate da un’attività cerebrale, ma al contrario da una cessazione di attività. Cercando la sorgente dell’estasi, si è appreso che il cervello non c’entrava affatto. Il nostro cervello anzi blocca le nostre capacità extra-sensoriali, ma quando si osserva una diminuzione di questa attività neuronale che sottintende un ego… allora si aprono le porte della percezione. La morte corrisponde a un arresto irreversibile del cervello: gli psichedelici permettono di fare un’esperienza che si avvicina, ma è reversibile! – mettendo in uno stato di veglia la parte del nostro cervello che filtra la realtà materiale – quella che al momento della morte si arresterà per prima: la rete del ’’modulo per difetto’’. Da qui il terrore che sopraggiunge. L’ego è lo spettatore che guarda seduto comodo al cinema e totalmente assorbito dalla storia, s’identifica con tale intensità a uno dei personaggi sullo schermo che crede di essere lui il personaggio e che null’altro esiste. L’ego non sopporta che il film si fermi e dimentica che… è solo al cinema. Per lui che è appassionatamente identificato all’attore, questo sta per sparire. Ora gli psichedelici fermano il film: ecco l’angoscia. Si deve convincere l’ego-personaggio che la sua sparizione momentanea è senza pericoli per la coscienza che è camuffata. La buona novella è che si può educare il proprio cervello. È malleabile. Inoltre vi è la pratica intensa della meditazione che può rendere normale un depresso. Lo studio sui meditanti ha mostrato una grande somiglianza con l’ingestione di psilocibina. Inoltre essa agisce con più dolcezza! Ê una rieducazione cerebrale perenne. L’arresto delle funzioni cerebrali non porta all’incoscienza, al nulla, ma al contrario, ci apre un mondo infinito e a un campo di percezioni extrasensoriali reali! Devo quindi calmare l’ego, rassicurarlo, pur vedendone l’inconsistenza, per non avere intralci e liberarmi da questo circuito neuronale della paura! 88888 (N.B. Se realizzo davvero che non sono mai nato e che quanto “osservo” è solo un gioco di memorie filmate al concepimento e che in definitiva NON mi riguardano, come e “chi” potrà mai avere ancora paura?) Stéphane Allix è un giornalista francese che viaggiava da giovane col fratello in Afghanistan per intervenire-aiutare il blocco del traffico di droga: lì il fratello morì in un incidente d’auto. Disperato cercò ovunque se vi era un mondo oltre la…morte: finì spesso in Amazzonia tra rituali di ayahuasca e sciamani e poi fra i saggi di questo mondo.

venerdì 29 dicembre 2023

la Realtà è semplicemente la perdita dell’ego

Sri Ramana Maharshi, Discorso 146 In risposta alla signorina Lina Sarabhai, una colta e d’alto rango donna indiana, Sri Bhagavan disse: “Lo stato di equanimità è lo stato di beatitudine. L’enunciazione dei Veda ‘Io sono Questo e Quello’ [iti-iti], è solo un aiuto per ottenere l’equanimità della mente”. D. – Allora è sbagliato cominciare prefiggendosi uno scopo? M. – Se c’è uno scopo da raggiungere, non può essere permanente. Lo scopo dev’essere già presente. Noi cerchiamo di conseguire lo scopo con l’ego, ma lo scopo esiste ancor prima dell’ego. Ciò che si trova nello scopo è anteriore anche alla nostra nascita, cioè alla nascita dell’ego. Poiché noi esistiamo, anche l’ego sembra esistere. Se consideriamo il Sé come fosse l’ego allora diverremo l’ego; se pensiamo che sia la mente, diverremo la mente; se immaginiamo che sia il corpo, sentiremo di essere il corpo. È il pensiero che costruisce rivestimenti in così tanti modi. L’ombra riflessa nell’acqua si vede tremolare. Forse qualcuno può arrestare il tremolio dell’ombra? Se smettesse di tremolare voi non notereste l’acqua, ma soltanto la luce. Allo stesso modo, non prestate attenzione all’ego e alle sue attività, ma vedete soltanto la luce che vi è dietro. L’ego è il pensiero-io. Il vero ‘Io’ è il Sé. D. – È un passo verso la realizzazione? M. – La realizzazione è già presente. Lo stato libero da ogni pensiero è il solo reale. Non esiste un atto come la ‘realizzazione’. C’è qualcuno che non stia realizzando il Sé? Qualcuno può negare la propria esistenza? Parlare di realizzazione vuol dire postulare due sé: quello che deve realizzare e quello che dev’essere realizzato. Si cerca di realizzare ciò che non è ancora realizzato. Una volta che riconosciamo la nostra esistenza, com’è che non conosciamo il nostro Sé? D. – Per via dei pensieri, della mente. M. – Giusto. È la mente che fa da schermo e vela la nostra felicità. Come sappiamo di esistere? Se dite a causa del mondo che ci circonda, come fate a sapere di esistere durante il sonno profondo? D. – Come liberarsi della mente? M. – È la mente che vuol uccidere se stessa? La mente non può suicidarsi. Di conseguenza, ciò che dovete fare è scoprire la vera natura della mente. Allora scoprirete che la mente non esiste. Trovato il Sé, la mente non c’è più. Quando si dimora nel Sé, non ci si preoccupa più della mente. D. – Come liberarsi della paura? M. – Che cos’è la paura? E solo un pensiero. Vi sarebbe motivo d’aver paura se vi fosse qualcosa oltre il Sé. Chi vede questo qualcosa di esterno? Prima sorge l’ego che poi vede gli oggetti come cose esterne. Se l’ego non sorge, esiste soltanto il Sé e non vi è nessuna manifestazione esterna. L’esistenza di qualcosa di esteriore implica l’esistenza di un veggente interiore. Cercandolo non sorgeranno né dubbi né paura – e non sparirà soltanto la paura, ma anche tutti gli altri pensieri che ruotano intorno all’ego. D. – Questo metodo sembra più rapido di quello solito, che consiste nel coltivare le qualità ritenute necessario alla salvezza. M. – Sì. Tutte le qualità negative hanno per centro l’ego. Quando l’ego scompare, la realizzazione si produce spontaneamente. Nel Sé non vi sono né qualità positive né negative. Il Sé è libero da ogni qualità. Le qualità riguardano solo la mente. Il Sé trascende le qualità. Se vi è unità, vi sarà anche dualità. Il numero uno fa sorgere gli altri numeri. La Verità non è né uno né due. È così com’è. D. – La difficoltà è essere liberi dal pensiero. M. – Lasciate a se stesso lo stato libero dai pensieri. Non pensate che vi appartenga. Quando camminate, muovete le gambe senza pensarci. La stessa cosa accade durante le vostre attività, lo stato libero dai pensieri non è toccato dalle vostre azioni. D. – Qual è l’elemento che discrimina durante l’azione? M. – La discriminazione sarà automatica, intuitiva. D. – Allora conta soltanto l’intuizione; anche l’intuizione si sviluppa. M. – Coloro che hanno scoperto delle grandi verità, le hanno trovate nelle calma profondità del Sé. L’ego è come la nostra ombra proiettata sul terreno. Sarebbe sciocco cercare di seppellirla. Il Sé è uno. Quando è limitato, diventa l’ego. Se non lo si limita è infinito ed è la Realtà. Le gocce sono innumerevoli e differenti l’una dall’altra, ma l’oceano è solo uno. Allo stesso modo gli ego sono numerosi, mentre il Sé è uno soltanto. Quando vi si dice che non siete l’ego, realizzate la Realtà. Perché v’identificate ancora con l’ego? È come dire “Non pensare a questa o quella cosa, mentre prendi la medicina”. È impossibile. Lo stesso accade alla gente comune. Quando vi si dice cos’è la Realtà, perché continuate a meditare su Shivoham o Aham Brahmasmi? Bisogna scoprire e capire il significato. Non basta ripetere le semplici parole o rifletterci sopra. La Realtà è semplicemente la perdita dell’ego. Distruggete l’ego cercando la sua identità. Poiché l’ego non è un’entità, svanirà nel nulla e la Realtà splenderà spontaneamente. Questo è il metodo diretto. Tutti gli altri metodi sono praticati mantenendo l’ego; sollevano tanti dubbi e il vero problema rimane ancora da affrontare. In questo metodo, il problema finale è l’unico ad essere preso in considerazione, e si pone fin dall’inizio. Per impegnarsi in questa ricerca non è necessaria alcuna sadhana. Non c’è mistero più grande del fatto che, essendo noi stessi la Realtà, cerchiamo di realizzare la Realtà. Pensiamo che vi sia qualcosa che nasconda la nostra Realtà e che dev’essere distrutta prima di ottenerla. È ridicolo. Verrà un giorno in cui riderete dei vostri sforzi passati. Quello che ci sarà nel giorno in cui riderete esiste anche qui ed ora. D. – E dunque tutto un gioco di simulazione? M. – Sì. Nello Yoga Vasishta è scritto: “Quel che è reale ci è nascosto, e ciò che è falso ci appare vero”. In effetti, la sola cosa che sperimentiamo è la Realtà e tuttavia non lo sappiamo. Non è la meraviglia delle meraviglie? La ricerca ‘Chi sono Io?’ è l’ascia con cui recidere l’ego. Fonte https://www.itisnotreal.net

domenica 26 novembre 2023

Dohakosha-giti - Canto per il popolo (Saraha)

traduzione dall'inglese di Daniel Odier 1 Ignorando il mistero profondo, i bramini recitano invano i Veda. 2 Cantano salmi, fanno l'offerta dell'acqua, della terra e del fuoco, bruciano l'erba kusa, con gli occhi arrossati dal fumo. 3 Con un'aria da Bhagavan, impugnano un bastone, si pavoneggiano e i fedeli si lasciano ingannare. Essi separano arbitrariamente il puro e l'impuro. 4 Nudi, coperti di ceneri, portano lo " chignon ", accendono una lampada ad olio e fanno tintinnare i loro campanelli. 5 Seduti nella posizione del loto, confidano segreti, abusano dei fedeli e vendono l'iniziazione alle vedove e alle monache. 6 Vagabondano nudi o vestiti di stracci, si lasciano crescere smisuratamente le unghie e trascurano il loro corpo. La loro liberazione non é altro che una parodia. 7 Se basta denudarsi per conoscere la liberazione, cani e sciacalli sono liberati! Se basta rasarsi il cranio per conoscere l'illuminazione, i fianchi delle donne sono più che illuminati! 8 Avere una coda non ha mai liberato nessuno. Guardate il pavone e lo yack! Se nutrirsi di rifiuti conduce alla conoscenza, l'elefante e il cavallo l'hanno raggiunta! 9 Saraha canta : nessuna liberazione per gli asceti che tormentano il loro corpo poiché si privano della Realtà. 10 I novizi, i monaci, i sanyasin, impressionati dagli Antichi, rinunciano al mondo, insegnano le scritture e si inaridiscono a forza di concentrazione. 11 Altri fanno appello al Grande Veicolo e ai testi sacri. Meditano sui chakra e i mandala, scindono la felicità in diverse tappe. 12 Essi non fanno altro che allontanarsi dalla via e si battono per sapere se essa sia spazio o vacuità. 13 Trascurare lo Spontaneo per discutere del nirvana é perdere di vista l'Assoluto. 14 Chi si allontana dallo Spontaneo non conoscerà la liberazione. A che servono meditazione, offerte di lampade ad olio, recitazione di mantra ? 15 A che servono l'austerità e i pellegrinaggi ? Non ci si libera tuffandosi nelle acque sacre. 16 Abbandona ogni attaccamento, rinuncia a contrastare le cose. La conoscenza perfetta é senza caratteristiche. Quando la Coscienza emerge, ogni cosa é liberata. 17 Dietro gli insegnamenti ed i trattati, le discussioni filosofiche e i testi sacri, non c'é null'altro che questa Realtà che si scopre ai piedi del Guru! 18 Che la sua parola penetri il tuo Cuore un solo istante e tu possa realizzare che il tesoro é nelle tue mani. Saraha canta che il mondo é soggetto all'illusione e che lo spirito ignora la sua propria natura. 19 Saraha canta : non meditare, non abbandonare il mondo, vivi in compagnia. Se tu non ti liberi prendendo un piacere profondo al mondo sensoriale, si può dire che la tua conoscenza sia perfetta ? 20 Se la Verità é manifesta, perché meditare ? Se la Verità é nascosta, tu non fai altro che camminare nelle tenebre! Saraha canta : l'eternità non é di dominio dell'essere né del non essere, dunque, tocca lo Spontaneo! 21 Saraha canta spontaneamente la profondità segreta del mondo, non rimanere prigioniero del gregge inebetito! Ciò che ci fa nascere, vivere e morire é il cuore del Supremo. 22 Il Supremo non medita, perché meditare su di lui ? Il Supremo é indicibile, allora taci! Gli esseri sono prigionieri del divenire e nessuno scopre la natura del Sé. 23 Abbandona i mantra, i trattati, gli oggetti di meditazione, la concentrazione! La Coscienza é immacolata, non inquinarla con la pratica! Smetti di tormentarti e dimora nell'intima felicità! 24 Deliziati dei cibi e delle bevande, sii felice, gioisci del piacere che offri alla discendenza dei maestri, é così che ci si libera! Il Maestro cammina sulla testa di coloro che si attaccano al mondo! 25 Saraha ti dice, rilassa la tua coscienza, risiedi nel Cuore, là dove non penetrano né il sole né la luna né tanto meno il soffio. 26 Abbandona la dualità, risiedi nell'unità. Che la tua conoscenza sia libera da distinzioni. Che il fremito del tuo amore non percepisca altro, nella totalità dei mondi, che il colore dell'Uno! 27 Allora non vi é più né nascita, né evoluzione, né fine. Il divenire si esaurisce. Il nirvana scompare. Nella Beatitudine suprema non vi é nessuna differenza tra te e il mondo! 28 Ovunque si diriga il tuo sguardo, niente altro che questa Realtà! Liberati dallo smarrimento e abbandona ogni ricerca! 29 Il Maestro ti dirà che all'estremità spaziale dell'organo di senso l'ego si dissolve e si manifesta allora il corpo dello Spontaneo. 30-31 Saraha canta il luogo in cui muore il pensiero e scompare il soffio, questo luogo é la Felicità Suprema. Non cercarla altrove! 32 Resta nell'acutezza, o yogi, dimora nell'intimità di questo riconoscimento, evita di identificarlo a qualunque cosa, scorri fluido, insieme al tuo pensiero che é della stessa natura del mondo. 33 Saraha canta, ascoltalo. Non c'é liberazione attraverso la meditazione. Non ti impigliare le membra nella rete dell'illusione! 34 All'origine il cielo é puro ma l'essere legato finisce per vederlo intorbidito. L'imperfezione delle cose dipende dal tuo stesso pensiero! 35 Il legame dell'ego nasconde la Realtà. Non criticare le diverse vie, sfuggi alla confusione del mondo riguardo la meditazione e vedi la tua stessa natura. 36 La sorgente della coscienza ti sfugge poiché tu ti allontani dallo Spontaneo per immaginare una tripla via. Non lasciare il luogo in cui tu vivi e muori. 37 Se ti interessi alla sorgente, l'insegnamento del Guru ti ci porterà. La diversità del ciclo della vita e della morte non é che una forma della Coscienza. 38 Nessuno può definire la tua natura ma il guru può rivelartela. Divorando il bene e il male, non resta più nessuna zona oscura. 39 Quando il tuo Cuore si é liberato dal pensiero, tu sei tutt'uno con il guru. Le sue qualità sono le tue. Io, Saraha, lo ho riconosciuto. Ho abbandonato mantra e tantra per cantare questo poema. 40 Attraverso l'atto legato al tempo, tu stesso ti intralci. Quando ti liberi dall'azione premeditata, il pensiero ritrova la sua sorgente e conosci la liberazione suprema. 41 La Coscienza é la sorgente vibrante di ogni fioritura e di ogni liberazione, é il tesoro nascosto a cui rendere omaggio. Allora, tu hai ciò che desideravi! 42 Quando la Coscienza é legata tu sei legato, quando la Coscienza é liberata tu sei liberato. Questo é certo! Ciò che incatena gli ignoranti, libera gli illuminati. 43 Il pensiero incatenato si slancia in tutte le direzioni. Liberato, rimane immobile, come un cammello. Questo paradosso é ovvio! 44 Oh yogi, non rimanere come una pietra priva di respiro a fissare la punta del tuo naso. Gioisci dello Spontaneo e smetti di legarti al futuro! 45 Abbandona il cavallo instabile del pensiero che modifica la sua corsa come il vento. Realizza la tua natura spontanea e il pensiero, di colpo, si immobilizzerà! 46 Quando il pensiero si corica, il corpo é liberato, tutto é abbandonato nel sapore dello Spontaneo. Non vi sono più distinzioni di casta, né bramini! 47 Davanti a te, i fiumi divini, il Gange e la Yamuna, Benares e Allahabad, luna e sole! 48 Ho visto i luoghi sacri ma nessun luogo é così ricolmo di beatitudine come il mio stesso corpo. 49 Puoi contemplare un fiore di loto e non vedervi altro che fiori, pistilli, foglie e steli. Abbandona queste distinzioni futili e vedi il fiore di loto. Non angosciarti, non tormentarti, abbandona l'inutile. 50 Abbandona i mantra, i testi e orienta la tua ricerca verso il luogo in cui gli dei si sfumano, allora tu sarai l'assoluto e ogni altro desiderio svanirà. 51 Riconosci questa ambrosia che si esprime a partire dal non-sapere. Coloro che si dedicano a spiegazioni non trovano la trasparenza in seno all'attività. 52 Oh discepolo, assaggia il sapore meraviglioso della Realtà la cui natura é indicibile. In questo luogo in cui l'immaginario smette di estendersi, tutto si immerge nella felicità. 53 In questo luogo l'intelligenza si abbandona, il pensiero si rilassa, l'ego si dissolve. Non utilizzare la meditazione per toccare mondi illusori. 54 Una cosa si manifesta e se ne va. Quando essa non é più, perché sorgerebbe di nuovo? Quando nulla si manifesta o scompare, rimani dove sei, dice il guru. 55 Utilizza i sensi, guarda, ascolta, tocca, gusta, senti, cammina, siediti ma fai tutte queste cose senza abbandonarti al dialogo interiore. Rimani nell'unità e abbandona il pensiero. 56 Se non ti abbeveri alla parola del maestro, che é un nettare di immortalità, rischi di morire di sete, perso nel deserto dei testi. 57 Abbandona totalmente il pensiero e il non-pensiero, sii come un bambino. Abbi una convinzione assoluta nella parola del maestro, allora lo Spontaneo indicibile ti sorprenderà come una tigre. 58 Una giovane vergine non può descrivere il piacere dell'unione sessuale. Senza linguaggio, l'ineffabile non può essere espresso. L'assoluto sfugge à ogni descrizione. 59 Totalmente liberato dall'essere e dal non-essere, l'universo si dissolve in Esso. Il pensiero si immobilizza, il ciclo del divenire si ferma. 60 Per ottenere il Corpo incomparabile, riconosci il Supremo in te stesso. Allora l'errore si dilegua e tu vedi il Sé. 61 Senza immaginare, libera il piacere sessuale dal pensiero e riconosci il Senso Supremo e immacolato del fremito. 62 Sebbene lei sia dentro la casa, lo sposo cerca la sposa all'esterno. Saraha canta : tu che ti perdi, conosci il Sé che non può essere l'oggetto di nessuna meditazione, di nessun mantra, di nessuna concentrazione. 63 " Il maestro spiega l'ultimo segreto? Senza discernimento, sarei forse liberato? " si dicono tra loro. Gli adepti vanno e vengono. Errano nelle loro pratiche e commettono l'errore di non riconoscere lo Spontaneo. 64 Godi del mondo sensibile senza essere ridotto dalla sensorialità. Cogli il fiore di loto senza creare onde sull'acqua, come uno yogi che é aperto alla sorgente delle cose e gode senza intralci. 65 Per quanto vedi un Dio e lo conosci, rimani comunque mortale e sottomesso al ciclo del divenire. Non c'é via d'uscita al di fuori della tua stessa liberazione. 66 " Il nostro venerato maestro raccomanda l'arresto del pensiero, la meditazione ad occhi aperti, il controllo del respiro " dicono gli smarriti. Ma quando il respiro si ferma da solo nel momento della morte, tu che fai? 67 L'atto trova la sua leggerezza solo nel momento in cui il sensibile si spegne. Si comprende questo mistero vedendo chiaramente dove ci si trova in questo stesso istante! 68 Gli eruditi commentano i trattati ma ignorano il Buddha nel loro corpo. Non hanno distrutto la fluttuazione mentale e pretendono con impudenza di godere della conoscenza. 69 Attraverso l'insegnamento del maestro, l'intelligenza si affina, é l'ultimo gioiello. Perché cercare di sfuggire alla vecchiaia e alla morte? 70 Colui che si rifugia nella vacuità senza godere del mondo attraverso la finezza dei suoi organi , é come un uccello che prende il volo da una barca in mezzo all'oceano, vola, si sfinisce nella vana ricerca della terraferma, e si posa di nuovo sulla barca. 71 Saraha canta : che il tuo godimento del mondo sensibile sia libero dall'attaccamento. Ignorante, guarda la farfalla, l'ape, il pesce, l'elefante e il daino. 72 Ciò che emerge dalla Coscienza é di una natura identica a colui che é cosciente. Le onde sono differenti dall'acqua? La natura indifferenziata del divenire é quella dello stesso spazio. 73 Chi parla? Chi ascolta? Chi annuisce? La polvere, in uno spazio chiuso, ricade continuamente, così ciò che emerge dal Cuore ricade nel Cuore. 74 L'acqua versata nell'acqua non ha che un solo sapore. Riconosci qualità e difetti come uguali poiché essi si toccano. 75 Senza attaccarti al vuoto, considera tutto con uguaglianza. Anche la scorza di un seme di sesamo ingoiata può causare lacerazioni e dolori. 76 " Io penso questo, io penso quello" La perla dell'azione soddisfa tutti i desideri. Strano che coloro che si dedicano alla conoscenza intellettuale operino la loro stessa rovina, mentre la grande felicità risiede nel loro Cuore. 77 In questa felicità ogni forma é lo spazio infinito. Colui che fissa il suo pensiero nell'uguaglianza della propria natura spaziale, spoglia il suo pensiero dalla cogitazione e gode della suprema Spontaneità. 78 Ovunque si parla di purezza, ma chi conosce la dimora della Grande Felicità? Saraha canta : il mondo non é altro che Coscienza e nessuno può comprendere la non-coscienza. 79 Il Divino é Uno, ma é rivelato diversamente da ogni tradizione, ciascuno lo percepisce secondo il proprio desiderio. 80 Ognuno crede che il Signore stia dalla sua parte e vede gli altri come nemici. Se si divora l'Uno, si consumano tutti gli altri. Non uscire alla ricerca della sposa! 81 Il Signore Supremo non avverte del suo arrivo e non dice se rimarrà. Riconosci l'immacolato, il senza onda. 82 Smetti di andare e venire, altrimenti come conoscerai la giocosa tutta fremente? 83 " La pura Coscienza si medita sul centro fra le sopracciglia ", dicono. Abbandona dunque ogni distinzione. Appena smetti di scindere il corpo e di separare la parola e il pensiero, tu godi della natura stessa dello Spontaneo. 84 Quando la donna divora spontaneamente l'uomo, l'altro non ha il tempo di sorgere! La yogini é incomparabile! 85 Lei divora l'uomo e gode dello spontaneo poiché il suo amore é al di là dei limiti dell'attrazione e della repulsione. Seduta accanto allo yogi con cui lei vive, questa yogini che ha volatilizzato la coscienza empirica mi é apparsa. 86 Si può bere e mangiare senza attività discorsiva poiché ciò che appare nella Coscienza é irraggiungibile e il pensiero si calma. La magia della yogini é senza pari! 87 In lei, notte e giorno, emerge il triplo mondo. La coscienza della yogini conosce la magia dello Spontaneo. 88 Allorché il mondo é tormentato dalla parola, quando ci si libera dalla parola la si fa turbinare. 89 Interiormente e esteriormente identico, saldamente impiantato, il senza sostanza é celato nel corpo. Sappilo e sii libero. 90 Ho fatto voto di successo ma l'acquavite mi ha fatto dimenticare. Conosco bene una parola ma ne ho dimenticato il suono. 91 Se tu ignori che ogni cosa é la tua propria essenza, come raggiungerai la grande felicità nel momento dell'unione sessuale? Come un daino assetato che, in preda ad un miraggio, corre verso una lontana distesa d'acqua, tu rischi di morire di sete senza toccare il liquido celeste! 92 Qual'é il miraggio? I mondi, gli organi di senso ed i loro oggetti mutevoli. Io non nascondo nessun segreto. 93 Che gli eruditi ascoltino queste parole senza ambiguità : ciò che la yogini mi ha insegnato, perchè mai ne farei un segreto? 94 Questi giochi amorosi tra donna e uomo, chi non vi trova piacere? C'é qualcuno nel triplo mondo, di cui non soddisfino i desideri? 95 Questi giochi possono essere quelli della felicità, della Via, o dell'unione dei due. Colui che li conosce attraverso la grazia straordinaria del suo guru é raro! 96 Di questa profondità immensa in cui non vi é più né se stessi né altrui, di questa esperienza intima, gioisci nella suprema felicità dello Spontaneo! 97 La luna, perla dell'oscurità, rischiara le tenebre come questa felicità suprema dissolve la sofferenza in un istante. 98 Quando il sole cessa di rischiarare l'agitazione, la regina delle stelle sorge e ogni manifestazione meravigliosa sembra magica, così é per i cerchi mistici e le ruote. 99 Cogli, in un istante fulmineo, ogni coscienza come Coscienza, oh ignorante, e abbandona subitamente ogni opinione. Nella Grande Felicità Suprema trova la profonda capacità di fare tutto. 100 Il re degli elefanti, la Coscienza liberata senza equivoci, fa che la montagna mobile dimori sulla riva del fiume e vi si abbeveri a suo piacimento. 101 Afferra gli organi di senso come la proboscide dell'elefante. Ciò che uccide l'individuo ordinario libera lo yogi che sfugge come un abile domatore. 102 Non immaginare nessuna distinzione tra il samsara e il nirvana, riconoscili come immacolati, senza fissazione. 103 Senza lasciare la tua dimora o rifugiarti nella foresta, conosci il tuo pensiero dovunque tu sia. Se risiedi nell'illuminazione dello spirito Uno, non vi é più né samsara né nirvana. 104 L'illuminazione non ha un luogo. Conosci questo mistero e sii non-mutilato nella natura originaria della tua coscienza immacolata. 105 " Ecco il mio corpo, ecco un altro corpo" dice l'ignorante. Abolisci questo legame con la separazione che ti imprigiona e liberati! 106 Non fare l'errore di distinguerti dall'altro poiché tutto é Buddha, immacolato e supremo, pura Coscienza nella sua natura autentica. 107 L'albero della Coscienza non-duale si stende sul mondo. I suoi fiori sono l'amore, i suoi frutti il dono. 108 L'albero del vuoto é pieno di fiori e di atti d'amore, i frutti appaiono spontaneamente perché la felicità non nutre il pensiero dell'altro. 109 L'albero del vuoto non conosce la compassione, é sprovvisto di rami, di fiori e di foglie e se tu li immagini, cadi giù! 110 Questi due alberi nascono da un unico seme e non danno che un solo frutto. Colui che non li oppone é liberato da tutto, anche dallo stesso nirvana! Da: http://www.danielodier.com/dohakosa_i.htm

lunedì 6 novembre 2023

Sia crocifisso Nole!

Blog Di Stefano Montanari Nov 05, 2023 Evidentemente c’è qualcosa che non funziona o che io non capisco. Fior di scienziati, vale a dire i virologi che si esibiscono in tibbù senza la seccatura di doversi informare su ciò che dicono, ci avevano assicurato che senza “vaccinazione”… Un presidente del consiglio che non aveva avuto il disonore di essere macchiato da un solo voto popolare aveva ammonito il popolo, sempre con la tacita approvazione della tacita magistratura: “Se non ti vaccini, muori!” E, invece… Invece Novak Djokovic, il tennista no-vax al quale tante partecipazioni a tornei sono state impedite per la sua vergognosa presa di posizione, ha stravinto ancora. Stavolta, al Master 1000 di Parigi, in poco più di un’ora e mezza, ha liquidato l’altro finalista: il bulgaro Dimitrov. Poi, ha interrotto l’intervista del dopo-gara per andare a consolare il malcapitato avversario. Parlando dei tornei di maggior prestigio mondiale, nessuno ha vinto più del “vecchio” Nole (36 anni compiuti il 22 maggio), e ora strapazza colleghi molto più giovani di lui. Ma come è possibile? - ci domandiamo noi che ci fidiamo della “scienza”. Questo signore è un abusivo della vita e non rispetta la “scienza”. Ergo: crucifige!

giovedì 21 settembre 2023

LA VISIONE DEL MONDO E’ REALE (O SOGGETTIVA) ? 10 Settembre 2023

-Tutto il vissuto rimane com’è, ma sei libero ”dentro”-. Che cosa significa quest’affermazione? Avendolo sperimentato di persona, e analizzato il processo, posso affermare che da bambini – molti lo dimenticano o riappare brevemente – non vi era separazione psichica tra madre e figlio, da gestante e feto e così rimane per qualche tempo in seguito. O riappare nonostante le ripetute ‘’istruzioni’’: -Tu sei Paolo o Concetta, il bambino che ora vedi allo specchio sei ‘’tu’’- l’uccello che vedi volare in cielo è Là… fuori, ecc.- Il mondo che appare alla visione infantile assume forme precise e nomi, si oggettiva, si ’’conosce’’ e quindi tutto appare FUORI, diviso, estraneo. Si esce dal paradiso terrestre dell’unità divina che siamo. Risultato? PAURA, che genera controllo, potere e autorità esterna. Per alcuni quest’unità totale col TUTTO-a cui danno il nome di DIO (coscienza unica ecc.) rimane. Nessuna separazione: tutto è Dio e me stesso incluso. Ma guai a ripeterlo altrove. Il risultato? Si va in psichiatria, diretti. Si diventa un robot senza emozioni, rovinati, ma da chi o che cosa realmente? Se crei un individuo separato dal mondo, assumi il controllo e questo ha fatto creare e degenerare le religioni (di amore e unità), ma ufficiali, in strumenti di potere, basati sulla paura – che è solo il sentirsi ‘’divisi’’ dal resto del creato. Qualche mistico ci ha provato a raccontarlo, ma appena avuti seguaci (come s.Francesco) ha dovuto poi sottomettersi al potere ecclesiastico in occidente ed… ecco l’hanno fatto SANTO = sei mio!- Inoltre nella vita attuale, il bambino che si sentiva “nulla e tutto’’ si è sottomesso e ha creato mille paure, malattie strane ecc. Una mia compagna di classe che si esprimeva sinceramente su questo e non si conformava al dictat scolastico e parentale, l’hanno rinchiusa come schizofrenica, imbottita di medicine e ne è uscita come un perfetto robot senz’anima. Altri casi davvero simili me l’hanno confermato. Un impiegato mandato in Portogallo per lavoro aveva spesso ‘’visioni di Dio’’ e felice, lo raccontava: risultato, l’hanno rinchiuso in una clinica psichiatrica per quindici giorni e ne è uscito totalmente senza più alcuna emozione, una marionetta o quasi. Mi scrisse disperato, non si riconosceva più, era rovinato in tutti i sentimenti e anche nella sua beatifica visione di… Dio!!! Certamente ci sono casi che mettono in pericolo il paziente e la famiglia, anche per altre ragioni, ma ogni caso va approfondito. Se vedi il mondo non totalmente come… tutti i cosiddetti normali(?) questo genera diffidenza e paura e non si va oltre. Anhaloniumm lewinii o peyote (che dà la vera visione) -Meglio tacere – ripetevo a me stessa, anche da ragazza. Un noto psichiatra franco-brasiliano – Pierre Weil, che aveva una clinica in Brasile, raccontava di un ragazzo venuto da lui con la madre e dichiarato schizofrenico. Dopo qualche scambio preliminare, il ragazzo esclamò che non voleva essere registrato! Weil assicurò che non aveva registratori di nessun tipo. Il ragazzo insisteva. Poi lo psichiatra aprì un cassetto e cosa vi trovò? Un registratore spento, ma presente! Questo cambiò molto la sua visione dei casi esaminati. Per lo schizofrenico non vi è vera separazione tra lui e il… resto del mondo circostante, ma è evidente che si tratta di modellare il sistema, in modo da poter vivere nel quotidiano e anche nel… reale sottostante. Si tratta di trovare una via di mezzo per funzionare nel quotidiano, pur accettando di fondo, la Realtà com’è realmente. Ma Ananda Moy fu perfino dichiarata schizofrenica da molti che non capivano i suoi strani improvvisi comportamenti!! È il mondo ‘’ normosato’’ e flagrante della società che vuol sottomettere – perché lo teme! – chi è DIVERSO o vede la realtà com’è davvero: etichetta il tutto e richiude in un cassetto. Tutto a posto. Per finire il discorso, ci sono infiniti ‘’medium’’, chiaroveggenti, sciamani ecc. che lo vivono, ma come specialità e ne fanno un gioco di potere, mentre è invece la nostra vera identità di NON-separazione. A cui ognuno può attingere senza timore di essere preso per pazzo! Nelle società cosiddette primitive, lo sciamano è uno schizofrenico che scende nel suo ‘inferno psico-fisico’ per poi uscirne, traendo l’energia utile e chiaroveggente per essere utile alla comunità. In Amazzonia (Perù e stati limitrofi) le antiche popolazioni eseguivano il rituale del peyotl, proprio per vivere almeno per qualche tempo la realtà del mondo com’è. Appunto erano rituali sacri, non passatempi per ricercatori di stati inebrianti, che poi finivano male! Conobbi europei che vi parteciparono in quei paesi e furono entusiasti come quelli che vissero l’esperienza dell ’ayahuasca, anche se molto dolorosa, ma purificante. (A. Huxley descrisse magnificamente la sua esperienza col peyotl in: Le porte della percezione). Inutile dire che a quest’apertura al REALE, si può arrivare senza questi estremi, ma è anche importante vedere che negli individui si può scorgere il riflesso del VERO anche se coperto dal velo del pensiero invadente. In realtà tutto accade da sé, inutile credere a nostre decisioni, causalità o simili, ma l’importante è “vedere, verificare il falso’’ e questi vari metodi hanno dimostrato le differenze e il modo di trascendere il conosciuto che si rivelava un concetto prodotto da memorie e false credenze. Ranjit Maharaj dice sempre:-Tutto quello che SAI è irreale, è reale solo quello che NON PUOI SAPERE! -Dal blog di Isabella di Soragna

Se riusciamo a deprogrammarci, non si tratta di diventare zombie o fantasmi, ma di agire nella consapevolezza costante che stiamo vivendo un...