Si sa da millenni, si sa fin dalle antiche civiltà, ma saperlo non basta.
Pensare di essere una persona significa pensare di essere scollegati dal resto dell’universo, quando invece se fa completamente parte.
Credere di essere una persona significa creare un io capace di avere una sete di potere e ricchezza incolmabili.
Essere convinti che quell’io sia davvero reale significa accecare la coscienza e metterla a servizio di un’illusione.
Le conseguenze saranno catastrofiche non solo per il singolo individuo ma per tutta l’umanità.
Immaginare di essere troppo piccoli per poter partecipare al cambiamento globale a favore di una nuova umanità significa già essere intrappolati in quell’io, significa aver già spalancato le porte dell’inferno.
Dante aveva posto il girone degli ignavi proprio alla soglia dell’inferno. E quel girone era il più ampio proprio come se fosse un collettore, un imbuto destinato a poter accogliere il maggior numero di anime.
Essere un individuo “sanza infamia e sanza lodo, non significa essere un individuo tutto sommato innocuo.
Un individuo “sanza infamia e sanza lodo” è un individuo che spalanca inconsciamente le porte dell’inferno a tutta l’umanità.
E quell’inferno non è al di là di questa esistenza. Quell’inferno è qui, ora e i fatti di violenza, morte e povertà lo testimoniano ogni giorno.
Oggi il cosiddetto occidente trema, ma dov’erano gli individui del cosiddetto occidente, quando i popoli del cosiddetto terzo mondo soffrivano le pene dell’inferno?
Illuminare il proprio pensiero con la luce del cuore vuol dire diventare spirituali.
Essere individui spirituali significa essere individui che obbediscono alla coscienza, non servi del proprio ego.
La mente umana può essere un buon servitore e di certo è un pessimo padrone.
Trascorrere la propria esistenza nell’identificazione con l’ego significa attuare un crimine contro noi stessi, contro l’intera umanità e contro madre terra.
Diventare individui sottomessi alla coscienza significa diventare individui finalmente liberi.
Ajad Akaam
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