giovedì 23 novembre 2017

Christian Bobin Aforismi

Ho trovato Dio nelle pozzanghere d’acqua, nel profumo del caprifoglio, nella purezza di certi libri e persino in certi atei. Non l’ho quasi mai trovato presso coloro il cui mestiere consiste nel parlarne.
 Sul bordo della finestra si è posato un passero, mi ha guardato con una curiosità non priva di beffa, chiedendosi che cosa poteva occuparmi così tanto. E’ volato via quando ha capito che si trattava della stesura di un libro.
 Gli esseri viventi appaiono e scompaiono intorno a me come le colombe che escono dalle mani vuote di un mago. Ho un bel guardare queste mani con attenzione, non trovo alcuna spiegazione.
 Ho appena avuto un incontro silenzioso con un bambino di dieci mesi. Ci siamo guardati negli occhi per più di un quarto d’ora. Negli occhi ci sono più parole che nei libri. Il nostro incontro era di tipo metafisico. Mi rallegravo della sua presenza e lui si stupiva della mia. Siamo giunti alla stessa conclusione che ci ha fatto scoppiare a ridere nello stesso momento.
 Ciascuno di noi nasce con un compito solitario da svolgere e coloro che incontra lo aiutano a compierlo oppure gielo rendono ancora più difficile: sfortunato colui che non sa distinguere gli uni dagli altri.
 Talvolta vorrei entrare in una casa a caso, sedermi in cucina e chiedere agli abitanti di che cosa hanno paura, che cosa sperano e se capiscono qualcosa della nostra comune presenza sulla terra. Mi hanno ammaestrato a sufficienza perché mi trattenga da questo slancio che, tuttavia, mi sembra il più naturale del mondo.





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