mercoledì 14 ottobre 2015

Filosofeggiare è spinozeggiare


Ecco i 32 pensieri in 33 tweet, che ho pubblicato su twitter nello scorso mese di settembre, e rimbalzati anche qui sulla Botte. Soliti esperimenti social dal dubbio valore – ma “valore” è parola squalificatissima, come le cronache giudiziario-tangentizie (anche in questi giorni) sempre ci insegnano; accontentiamoci dunque della sobrietà di Spinoza, della sua misura ma anche della potenza calma contenuta in quei continui rimbalzi tra etica ed ontologia – ad indicare che, tutto sommato, la “retta maniera di vivere” è pressoché scritta tutta quanta nella nostra “natura” – se è vero che natura è pieno e lieto godimento di sé e del mondo, reso ancora possibile da quel briciolo di razionalità di cui saremmo latori. Facilissimo a dirsi, difficilissimo a farsi.
0 Filosofeggiare è spinozeggiare! 32 passi nel giardino rigoglioso dell’Etica di Spinoza. 32 pensieri sulla retta maniera di vivere
1 Noi siamo natura, nient’altro che natura. Un unico individuo che concepisce sé tramite l’altro
2 I desideri sono azioni, in quanto indicano la nostra potenza – passioni, in quanto siamo impotenti e in balìa del mondo esterno
3 Le azioni, in quanto desideri razionali, sono sempre buone
4 Fine ultimo e suprema felicità dell’uomo è la comprensione adeguata di sé e del mondo
5 Cattive sono le cose che paralizzano la mente e impediscono di godere razionalmente della vita
6 Il male esiste solo nella misura in cui ha cause esterne o a noi ignote [ndr nel caso di Spinoza con le sembianze di un pugnale]
7 La vita sociale, in accordo con la natura, favorisce la potenza di agire
8 L’utilità di ciascuno è un supremo diritto di natura
9 Niente è più utile all’uomo di un uomo guidato dalla ragione. L’eccellenza è l’educazione razionale
10 L’inimicizia tra umani è la più temibile, perché in natura la più potente
11 Solo l’amore e la generosità, non le armi, possono disinnescare l’inimicizia
12 L’utilità massima per gli umani ha nome relazione, unità, amicizia
13 Ma per lo più gli esseri umani sono irrazionali, mutevoli e deboli
14 Meglio andare controcorrente e sopportare i mali in vista del bene comune
15 La religione e la moralità sono necessarie alla vita sociale e funzionali alla concordia
16 La paura, che non è mai razionale, è però anch’essa funzionale alla concordia
17 Alla carità privata è preferibile lo stato sociale
18 Massima cautela nell’accettare doni e benefici
19 Massima cautela nella gestione dell’eros
20 Il matrimonio è l’organo che contempera la libido con le necessità procreative e sociali
21 Il servilismo genera una pace terrificante
22 L’abjectio (avvilimento, autosvalutazione, umiltà sospetta), apparentemente morale, è superbia dissimulata
23 La vergogna è un elemento irrazionale della concordia
24 L’indignazione e i consimili affetti tristi contribuiscono solo apparentemente all’equità e alla giustizia sociale
25 La virtù è potenza razionale priva di paura e ricolma di gioia. Virtuoso non è chi fustiga ma chi moltiplica la potenza di agire
26 Tutto ciò che non è umano è asservibile all’umano [ndr unico punto su cui dissento radicalmente da S.]
27 Maggiore il godimento e l’esercizio della corporeità nella sua massima estensione e molteplicità, maggiore l’attività mentale
28 Il denaro è compendio di tutte le cose – e droga della mente
29 La conoscenza consente di regolare la ricchezza solo in relazione al bisogno
30 E’ buono ciò che procura gioia e piacere, cioè espansione del corpo e della mente. Ma con prudenza
31 Natura è pieno e lieto godimento di sé e del mondo; fare il bene per evitare il male, essere guidati dalla paura è superstizione
32 L’esercizio della ragione è accettare e desiderare solo ciò che è necessario – ed è l’unica verità possibile

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