giovedì 19 maggio 2016

Basta coi populismi: Roundup è buono e fa’ bene

Chi oserà  dire che  non avvengono più miracoli? Ne ha appena fatto uno la globalizzazione: il diserbante glisofato, prima indicato come probabile cancerogeno, non lo è più. Lo hanno stabilito, unite,  l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e le Nazioni Unite, attraverso la sua organizzazione per l’agricoltura e l’alimentazione, la FAO.
Queste due entità  globali, insonni nel  perseguire il bene dell’umanità, hanno unito le loro immense forze. Hanno costituito un comitato scientifico congiunto, Joint Meeting on Pesticides Residues (JMPR) che  ha scoperto “improbabile il rischio cancerogeno per gli umani attraverso l’esposizione col regime alimentare”.  Ciò smentisce diametralmente i  lavori precedenti del Centro Internazionale per la Ricerca sul Cancro (CIRC), che nel 2015  ha  classificato il glisofato come “probabile” cancerogeno.  Ma questo CIRC dipende solo dall’OMS.  Unendo le forze con la FAO, gli esperti hanno visto la luce.  E niente paura: gli studi del CIRC, dichiara il JMPR, sono “differenti ma complementari” al suo.  Infatti: “Il CIRC passa in rivista gli studi pubblicati”, ma “non valuta i rischi incorsi dalle popolazioni associate  con una esposizione al rischio”. Invece il nuovo ente lo valuta, eccome.
E fa’ l’esempio che tutti ci convince: l’esposizione agli ultravioletti.  Classificati come cancerogeni, mentre l’esposizione della popolazione generale al Sole non presenta un rischio cancerogeno.  Personalmente, noi cadiamo in ginocchio: ci vuole infatti la fede per essere  conquistati da un tale comparazione.  La fede vera, non in Dio (che  non esiste) ma nelle  forze della globalizzazione.
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Celiachia: incidenza in rapporto al glisofato
In Argentina, il paese massimo coltivatore di soia geneticamente modificata –   ossia modificata soltanto ed apposta per resistere al glisofato di Monsanto – una organizzazione chiamata “Rete  dei medici delle località irrorate” (Physicians Network of Sprayed Towns) registra i dati dell’incidenza di cancro.  Il coordinatore,  il pediatra Medardo Ávila-Vázquez, docente all’università nazionale di  Córdoba, nel febbraio 2015 ha segnalato che la mortalità per cancro in quelle zone è del 30%, contro il 20% della media nazionale.  E  l’aumento dei decessi si registra dal 2000, in relazione diretta con ”l’espansione dell’uso di glisofato e di sostanze agrochimiche massicciamente  applicate nelle aree”..  Gli agricoltori di tutto il continente americano infatti non si limitano più a usare il glisofato  per incenerire le erbacce nelle fasi iniziali della crescita; lo irrorano anche,  e in grande abbondanza, pochi giorni prima del raccolto, perché  facilita  il raccolto meccanico in quanto brucia i fusti della soia.  L’uso come defoliante…
Morti per crisi renale e glisofato
Morti per crisi renale e glisofato
Come si sa, diversi paesi europei vietano l’uso del glisofato, in quanto lo sospettano non solo di effetto cancerogeno, ma di avere una parte  in una quantità di problemi sanitari, affezioni renali, difetti neonatali, celiachia,  per non parlare dell’ecatombe delle api, impollinatrici insostituibili.


Ma invece – miracolo nel miracolo –  il nuovo studio OMS/FAO dà ragione alla Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA)  che sostiene l’innocuità del Roundup.  Immediatamente il CDU, il partito di Angela Merkel, ha preteso l’adozione del glisofato: una soluzione che “tenga conto degli interessi dell’agricoltura”, ha detto Peter Tauber, segretario generale del partito. Il quale ha anche minacciato il SPD, il partito socialdemocratico con cui governa in Grossekoalition, e che ha nel governo  la ministra dell’ambiente Barbara Hendricks, contrarissima – a non strumentalizzare   elettoralmente  il tema del diserbante, perché questo lo farebbe scadere nel “populismo”.  Alla fine, il SPD ha accettato di registrare il Roundup come innocuo.  In settimana il Comitato permanente europeo deciderà sulla questione: sicuramente, come suggerirà la GrosseKoalition germanica,   sarà  convinto della innocuità di Roundup.  Il populismo è stato  un’altra volta sconfitto.

Il “populismo” preoccupa sempre più i poteri transnazionali.  Il Financial Times segnala in un commento  che il pericolo populista è molto aumentato dall’affermazione di  leader “populisti” che sono “uomini forti”:  ci mancavano Putin,  Victor Orban, Erdogan,  l’uomo forte austriaco; adesso ecco che anche Trump  viene a turbare il ben oleato rapporto di amicizia fra il business e le “democrazie” (il business chiama “democrazie” i regimi che lui  mette al potere). Come mai le democrazie perdono il favore della  popolazione?, si domanda angosciato il giornale della City. Come mai i governi democratici perdono voti elezione dopo elezione?
Vai a sapere. Forse perché Putin ha bandito da tempo l’uso di glisofato  sul suo territorio, ed ora  ha vietato l’importazione di granaglie OGM dagli Stati Uniti, perché contaminate non solo da glisofato, ma da altri infestanti, come la ruggine cubica del mais.  Impenitente populista, nemico della democrazia e dei nostri valori occidentali.
Al contrario, l’Organizzazione Mondiale di Sanità è la più alta espressione dei nostri valori: con sede a Ginevra, è stata creata per vegliare sulla salute dell’intero genere umano.  Nel 2009  infatti diede l’allarme al mondo intero:  sta infuriando uno nuova pandemia: l’influenza suina! Dichiarò anzi  lo stato di pandemia: dizione giuridica che,  in base alle norme internazionali,  obbligò tutti gli Stati a  comprare vaccini e  farmaci che prevenivano l’insorgere della malattia negli adulti e nei bambini sani. Farmaci di cui nessno aveva prima sentito parlare. Ma che – che fortuna, la Roche aveva appena inventato chiamandolo Tamiflu, e la GlaxoSmithKline aveva giustappunto  scoperto nei suoi laboratori, chiamandola Relenza.
Lo stato italiano spese, se ben ricordo,  250 milioni in questi miracolosi farmaci preventivi; il Regno Unito, 424  milioni di sterline;  gli Usa 1, 3 miliardi di dollari dei contribuenti per accumulare la scorta strategica dei medicinali.
Solo a cose fatte  un gruppo medico indipendente dallo strano nome, “Collaborazione Cochrane”, appurò che i due farmaci erano inefficaci,  e che l’OMS aveva modificato  la definizione giuridica di “pandemia”  per farci entrare a viva forza l’influenza  suina.


Dosi comprate e dosi inutilizzate
Dosi comprate e dosi inutilizzate
Vero è che nessuno ha pagato all’OMS per questa truffa, che ha reso miliardi  di profitti indebiti  a Roche e SmithKline;  ma la reputazione scientifica del benefico ente ne è rimasta per qualche tempo oscurata.  Anche perché si scoprì che tra i massimi finanziatori dell’OMS c’era Bill Gates, il filantropo, che staccava assegni di 220 milioni per finanziare disinteressate ricerche de tipo:  sterilizzazione dei maschi per mezzo di ultrasuoni. Ora, passati sette anni,  la  dimenticanza generale ne deve avere ristabilito la autorità sicché l’OMS unito alla FAO, alla UE e alla Merkel, sono tornati alla carica: il Roundup non è “probabilmente” cancerogeno; dunque si introduca.
Monsanto avrà speso un occhio? Il dio della globalizzazione , cui dobbiamo tali  miracoli, si chiama Mammona.

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