Italia: il popolo Rom - foto Gianni Lannes (tutti i diritti riservati) |
di Gianni Lannes fonte http://sulatestagiannilannes.blogspot.it
«Il ritorno delle malattie infettive. #tbcnograzie» è il
titolo di un post pubblicato dal capo del Movimento 5 stelle sul suo blog. Il
ragioniere ligure è forse un portatore insano di razzismo e vuole contagiare lo
Stivale previa vaccinazione obbligatoria?
Mi
auguro che gli onorevoli pentastelluti prendano subito
le distanze dal padrone di M5S. Per la cronaca documentata: non è in
atto nel Belpaese alcuna invasione dall'Africa e dal terzo mondo.
Oggi il razzismo è soltanto molto più banale di un tempo
passato, sia pure ritornato alla carica. Infatti, si punta facilmente il dito
contro lo straniero (economicamente il più debole), su chi non ha lo stesso
colore della pelle. Su questa base si fonda il sistema dell’esclusione e del
rifiuto dell’Altro.
Ai più bassi livelli della scala gerarchica sociale i
disorientati razzisti del terzo millennio hanno bisogno di spostare le cause
dei loro problemi (psicopatia, insicurezza, precarietà, disoccupazione) su altri. Alla
prova dei fatti gli immigrati non sono assolutamente responsabili del
peggioramento delle condizioni di lavoro ormai super sfruttato. Invece,
manipoli sparuti di razzisti altolocati sanno bene che la responsabilità è del
sistema economico, ovvero del potere dominante che scatena appositamente guerre
tra poveri, ma hanno bisogno di trovare in tutta fretta qualcuno “debole” su
cui riversare il loro rancore, aizzando le masse popolari.
Chi odia non pensa e non ragiona, ma soprattutto non ama il
prossimo. Le razze non esistono: c’è una sola famiglia umana composta da
miliardi di persone tutte diverse ma tutte uguali. La diversità tra gli umani è
di natura culturale. All’origine del razzismo ci sono l’ignoranza e la paura.
Le ideologie totalitarie hanno sempre usato la xenofobia per diffondersi nel
mondo e stabilire differenze artificiose tra gli individui umani. E’ un meccanismo
per imporre la supremazia di un gruppo su altri. In parole semplici: è un modo
di perpetrare la schiavitù sotto altre forme.
Il razzismo - impastato di odio e stupidità gretta - è una
malattia che si debella attraverso uno slancio etico, con il sapere e la conoscenza.
In una parola, nel riconoscimento della fratellanza umana. Spesso le religioni
per interesse di pochi hanno fomentato e diviso l'umanità., scatenando
carneficine su scala planetaria.
Per tre lustri della mia esistenza ho seguito con gli occhi
del cronista gli esodi dei migranti dal sud mondo al sud dell’Europa: dagli
sbarchi dei fratelli albanesi massacrati nel canale d'Otranto - a bordo della
Kater I Rades - da una nave della Marina Militare di nome Sibilla, fino
all’ecatombe di Lampedusa del 3 ottobre 2013. Bilancio finale: 153 superstiti e
366 morti: uomini, donne e 16 bambini annegati per aver cercato scampo dalla
persecuzione e dalla fame di diritti e di cibo. Il Mediterraneo è un’immenso
cimitero non solo dell'antichità, ma più ancora della contemporaneità. Uomini,
donne e bambini che avevano un’unica essenza, come la nostra, quella di esseri
umani.
Il Belpaese è ormai un crocevia di lager chiamati
impropriamente centri di accoglienza, frutto della grettezza politica. Basta
girare lo Stivale per rendersene conto, da nord a sud, ma soprattutto nel
Mezzogiorno e nelle isole. E poi, questi "extra terrestri" quando
scampano ai campi di concentramento “legalizzati” dello Stato tricolore, in
ossequio ad un’Europa finta, di meri interessi economici e finanziari, non di
popoli e di accoglienza, finiscono
triturati dallo sfruttamento nelle campagne e nelle fabbriche. Tanti, in
particolare i bambini, sopravvivono all’addiaccio, in mezzo alla strada.
Gli “stranieri” di oggi non sono alieni: anch'essi sono nati
sulla Terra e sono figli di Gaia. Con questo criterio disumano, ossia uno
stigma che marchia un essere umano come una bestia nell'Unione europea, allora
anche gli svizzeri e gli statunitensi dovrebbero essere chiamati
"extracomunitari". Insomma,
una palese assurdità che però viene continuamente alimentata dai mass media,
unitamente ai governi eterodiretti.
Non dimentichiamo le valigie di cartone dei nostri avi, trattati come bestie in America, in Svizzera, in Germania, anche solo nel Settentrione d’Italia, quando negli anni ’60 e ’70 a Torino e Milano non si fittavano le case ai meridionali. Non dimenticatelo mai, e non lasciate che il razzismo strisciante alberghi nei cuori, anche se si sopravvive sotto regime.
La crisi economica in realtà è una crisi morale,
soprattutto ecologica. L’essere umano ha un unico debito, ma con madre Natura.
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