RUSSIA-UKRAINE-CRISIS-US-TRADE-FOOD-MCDONALDS
La ‘crociata’ contro fast-food e cibo-spazzatura in Russia procede senza interruzioni dopo essere iniziata al principio del 2014 con una serie di ispezioni igienico-sanitarie verso i punti vendita di McDonalds, interpretati da molti come ‘rappresaglia’ anti-occidentale per la questione delle sanzioni. Ma gli eventi successivi hanno dimostrato che il consumo di cibo da fast-food é uno dei principali pericoli per la salute.
Come riportato al quotidiano ‘Izvestja’ un membro della Camera Civica, il capo del progetto federale ‘Russia Sana’, Sultan Khamzayev, ha stilato un messaggio per il Ministero della Salute e l’associazione per i diritti dei consumatori ‘Rospotrebnadzor’ chiedendo di considerare la possibilità di una campagna di contro-pubblicità mirata a dissuadere la popolazione dal servirsi di fast-food e dal consumare bevande zuccherate, nell’ottica di una promozione di stili di vita salutari. La campagna dovrebbe diffondersi in televisione, su internet e tramite cartelli per le strade.
Finora il focus principale delle campagne per la prevenzione sono stati l’abuso di alcool e di tabacco, ma finora quasi nulla é stato fatto per informare la popolazione sugli effetti del consumo di cibo-spazzatura. L’obesità e le malattie risultanti non sono sufficientemente affrontate dai mass-media. “I nostri canali federali non fanno abbastanza per informare la popolazione sui rischi collegati a queste abitudini”, si lamenta Khamzayev, che ritiene importante, ad esempio, mostrare al pubblico quanto esercizio fisico sia necessario per ‘ammortizzare’ il consumo di un tipico ‘pasto’ da fast food a base di hamburger, patate fritte e soda zuccherata.
“Lanciare tale campagna di dissuasione sarebbe un’ottima idea, non é pensabile di lasciare il pubblico disinformato di fronte all’abbondante offerta di cibi nocivi”, dichiara la dietologa Natalja Kruglova, membro dell’Associazione Nazionale Nutrizionisti; gli effetti dannosi del cibo-spazzatura sono conosciuti a tutti ma spesso rimangono confinati nel campo ‘teorico’, poche persone possono collegare dati e figure a concreti rischi per la salute e il benessere.
Secondo indagini demoscopiche condotte dall’associazione FOM il 59 per cento dei Russi non frequenta fast-food e non acquista prodotti alimentari semilavorati, ma tra questi la maggior parte sono persone mature e anziane, che non sono mai state esposte alla ‘cultura’ del cibo-spazzatura, invece nel 41 per cento di popolazione che lo fa almeno occasionalmente i giovani sono la maggioranza.
L’attenzione pubblica si é rivolta verso i fast-food dopo che, in seguito alle ispezioni summenzionate, diversi punti vendita McDonalds sono stati chiusi per violazioni delle regole sanitarie; circa metà dei 450 punti vendita russi della catena americana sono stati controllati e molti di questi sono stati chiusi. Alcuni di essi, dopo aver dimostrato di avere eliminato le carenze igieniche, sono stati riaperti, ma continuano a venire monitorati strettamente.
Sempre da un’indagine FOM risulta che il 67 per cento del campione statistico di cittadini russi si é rallegrato per le chiusure e che il 44 per cento ritiene i fast-food un pericolo per la popolazione. Deve però essere evidenziato che tale ostilità si concentri soprattutto verso i fast-food di catene straniere, mentre simili attività di compagnie nazionali siano meno biasimate. Il deputato della Duma Vitaly Zolochevsky ha lanciato un’appello contro l’apertura di un punto vendita della catena di sandwich “Subway” che ha definito “Un episodio di una lunga guerra contro il nostro popolo, che danneggerebbe gravemente la nostra nazione”.
Traduzione di Suleiman Kahani