Fonte http://marcodellaluna.info/
Molti si stupiscono e si indignano perché spesso i magistrati accusano e condannano cittadini che si sono difesi da ladri e rapinatori. Perché punire chi si difende dai criminali? Perché costringere la gente a subire la delinquenza passivamente? Con forze dell’ordine che spesso non intervengono per convenienza o mancanza di soldi per la benzina, e con tribunali che scarcerano subito i malfattori, col 97% dei crimini che rimangono impuniti, parrebbe logico, al contrario, incoraggiare l’autodifesa, a tutela della società e della legalità.
Molti si stupiscono e si indignano perché spesso i magistrati accusano e condannano cittadini che si sono difesi da ladri e rapinatori. Perché punire chi si difende dai criminali? Perché costringere la gente a subire la delinquenza passivamente? Con forze dell’ordine che spesso non intervengono per convenienza o mancanza di soldi per la benzina, e con tribunali che scarcerano subito i malfattori, col 97% dei crimini che rimangono impuniti, parrebbe logico, al contrario, incoraggiare l’autodifesa, a tutela della società e della legalità.
Però bisogna considerare che gli Italiani subiscono il grosso dei crimini e degli abusi non da parte dei criminali di strada, ma da parte del potere costituito, di un regime che viola sistematicamente i diritti civili, sociali e costituzionali dei cittadini, dei lavoratori, dei giovani, dei pensionati…
Se gli Italiani iniziassero a resistere a questi crimini dell’Autorità, non sarebbe più possibile usarli e sfruttarli, e il potere costituito andrebbe in crisi, l’Italia diverrebbe ingovernabile.
E siccome in ogni regime la funzione del potere giudiziario è proteggere l’apparenza di legalità del potere costituito, quale che questo sia, il potere giudiziario non può fare altro che mettersi ad educare gli Italiani alla sottomissione, alla passività, ad insegnar loro, nei modi più vistosi e clamorosi, che resistere al delitto è il delitto per eccellenza (perché va contro il potere), che difendersi è più pericoloso che subire, che bisogna rassegnarsi e porgere l’altra guancia. Salus rei publicae suprema lex. Amen.
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