mercoledì 15 ottobre 2014

Quanta maggiore è la delizia" (Spinoza)

Quanto maggiore è la letizia da cui siamo affetti, tanto maggiore è la perfezione a cui passiamo, cioè tanto più, necessariamente, partecipiamo della natura divina.
È dunque proprio dell'uomo saggio servirsi delle cose e trarne diletto per quanto è possibile (non già sino alla nausea, perché ciò non significa prender diletto). È proprio dell'uomo saggio, dico, ristorarsi e rinforzarsi con cibi e bevande moderati e gradevoli, come anche con odori, con l'amenità delle piante verdeggianti, con gli ornamenti, con la musica, con i giochi che esercitano il corpo, con gli spettacoli teatrali e con altre cose siffatte delle quali ciascuno si può servire senz'alcun danno altrui.
Giacché il Corpo umano è composto di moltissime parti di natura diversa, le quali hanno bisogno continuamente d'un alimento nuovo e vario affinché tutto il Corpo sia ugualmente atto a tutto ciò che può seguire dalla sua natura, e, conseguentemente, affinché la Mente sia ugualmente atta a comprendere più cose contemporaneamente" (Spinoza).

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