venerdì 20 marzo 2015

Francoforte non è Maidan….Centinaia di arresti e feriti nella repressione contro i manifestanti che protestano contro la BCE

L’ordine dei banchieri non deve essere disturbato
Francoforte non è Kiev e quelli che protestavano  in piazza a Francoforte non avevano il placet degli USA e degli oligarchi europei della UE, gli stessi  che assistettero e furono complici di tutto quello che accade nel Maidan. La Polizia ha quindi caricato duro contro i manifestanti che protestavano il Mercoledì di fronte alla nuova sede della BCE a Francoforte (le proteste sono continuate anche oggi).
Secondo i media tedeschi, ci sono stati centinaia di arresti e centinaia di feriti. la Polizia tedesca ha utilizzato cannoni ad acqua e gas  lacrimogeni per disperdere i manifestanti che cercavano di bloccare l’accesso al nuovo edificio della BCE, che si stava inaugurando.

“Attualmente sappiamo che 94 poliziotti sono risultati feriti nelle proteste non autorizzate di questa mattina e che 16 manifestanti sono stati arrestati”, ha comunicato a RIA Novosti la portavoce della polizia municipale, Tessa Kishing. La portavoce non ha voluto confermare l’informazione del movimento radicale di sinistra Blockupy, quello che ha organizzato le proteste, della presenza alla manifestazione di circa 20.000 persone.
Vedi: Youtube.com/watch
A sua volta Blockupy ha condannato la violenza tanto della polizia come dei manifestanti “Non è stato quello che avevamo programmato e concordato. (…) Comprendo le emozioni della gente danneggiata dalla politica finanziaria della BCE ma abbiamo protestato anche contro la politica europea e dobbiamo comportarci in modo europeo”, ha detto il portavoce di Blockupy, Ulrich Wilke.
La deputata del partito della Sinistra, Sahra Wagenknecht, che si trova a Francoforte per appoggiare la protesta, ha qualificato la BCE come di un “governo ombra” ed “antidemocratico”. La BCE è l’istituzione più poderosa dell’Unione Europea, ha detto la deputata al giornale Neus Deutcìschland.
Secondo Wagenknecht, la BCE è un governo ombra che utilizza il suo potere spregiudicatamente per affossare le politiche sociali  prima che possano svilupparsi”. Nella protesta si trovava anche Stelios Fotopoulos, membro di Syriza e dell’Istituto Nicos Poulantzas In pratica si è trovata tutta l’opposizione europea a Francoforte.
Il politico ha raccontato che sono arrivati in città manifestanti organizzati con pulman di provenienza da 40 città diverse e treni da tutta la Germania ed ha calcolato i manifestanti in circa 20.000 persone.
Nota: In una Europa che impone tagli ed austerità, è stata inaugurata in questi giorni una nuova sede della BCE, (uno dei componenti della TROIKA) al costo di 1,2 MLD, uno schiaffo sonoro alla miseria ed alla austerità imposta ai popoli europei mentre l’oligarchia eurocratica si circonda di lussi e si installa in sedi ultramoderne e costose, a Francoforte come a Strasburgo.
Sicuramente tutti i media del sistema, allineati con le politiche eurocratiche, non andranno a trasmettere quanto è accaduto realmente a Francoforte, ma piuttosto hanno mandato in onda, con commenti critici, le manifestazioni ritenute “populiste” e “pseudo fasciste”, mettendo i risalto soltanto l’aspetto violento della manifestazione. Indignazione per le violenze e critiche alla manifestazione sono  state espresse  in Italia dagli esponenti del PD, principale sostenitore delle politiche della BCE e delle Banche.
Si può manifestare e aggredire la polizia a Kiev, sulla p.zza Maidan, con il placet di Washington e dei banchieri ma non si può fare lo stesso  a Francoforte: l’ordine dei banchieri deve essere tutelato.
Draghi ha commentato la vicenda, affermando che” nella crisi è necessario che ci sia la solidarietà tra tutti i Paesi e questi devono aiutarsi l’uno l’altro”.
Certo come non dargli ragione:  infatti questa “solidarietà” si è vista in pratica fra le grandi banche e si riassume in due sigle, prima l’ EFSF e poi MES ovvero Fondi Salva Stati, che hanno portato “solidarietà” alle banche dei vari Stati in difficoltà, sottraendo però centinaia di miliardi di euro alle popolazioni degli Stati coinvolti, per il fatto che le quote dei fondi salva Stati provenivano da soldi pubblici sottratti all’economia reale. Quindi meno pensioni, meno assistenza sociale, meno spese per la sanità pubblica, tagli ai dipendenti pubblici e sopratutto privatizzazioni selvagge dei servizi pubblici che permettono il grande business delle multinazionali.
Nessuno deve mettere in discussione l’auge delle teorie neoliberiste che hanno fino ad oggi accompagnato le politiche dettate da Bruxelles e da Francoforte e sempre meno sarà permessa la dissidenza dal “Pensiero Unico”.
I “mercati” esigono la tranquillità e l’ordine. Le “teste calde” sono avvisate.
Fonti:  El espia Digital    Sputiniknews
Traduzione e nota: Luciano Lago
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