di Marco Mori
Fonte http://www.byoblu.com/
Equitalia oggi sta vessando un numero spropositato di italiani. Chi non ha avuto il “piacere” di tenere tra le mani una delle sue famigerate cartelle? I media continuano ad elevare la lotta all’evasione a panacea di tutti i mali senza mai riflettere sul fatto che, dal 1992 in poi, è stata proprio l’evasione fiscale ad impedire alla finanza di distruggerci. Per chi lavora Equitalia in realtà? Chi c’è dietro a questo attuale livello di pressione fiscale? Secondo voi lo scopo è la giustizia sociale?
La vera riforma che vogliono i mercati è la cancellazione degli Stati nazionali, la cancellazione delle democrazie. Insomma, vogliono la nostra sovranità in totale violazione del dettato costituzionale e commettendo reati palesi per tutti (tranne che alla dormiente Procura della Repubblica di Roma) contro la personalità dello Stato.
Se un paese tassa più di quanto spende si smantella da solo. Non può sfuggire alla comprensione delle masse che la moneta non cresce spontaneamente in natura. È semplicemente creata dal nulla. Dunque puoi lavorare quanto vuoi, fare le riforme che vuoi, ma alla fine il pallottoliere non mente. Se dreni ogni anno moneta dall’economia la gente sarà sempre più povera. Se l’evasore rimanesse nel possesso dei suoi soldi e li spendesse in Italia, conserveremmo un po’ di moneta in più nel sistema economico, rallentando il tracollo. Equitalia invece drena e inaridisce, con il risultato di spazzare via la democrazia.
La lotta all’evasione è ormai raccontata come la moltiplicazione dei pani e dei pesci. Se evado 50 euro e vengo beccato, questi mistificatori ci raccontano che lo Stato ha 50 euro in più, ma si dimenticano di dirci che ci sono 50 euro in meno nell’economia reale e che il saldo macroeconomico resta invariato! E in ogni caso, data l’incostituzionalità dell’attuale sistema tributario che calpesta il principio della capacità contributiva, diventa difficile stabilire un confine tra evasione del cittadino ed estorsione compiuta a nome e per conto dalla finanza dai traditori che occupano le nostre istituzioni.
Dal 1992 in poi l’Italia, per rispettare il vincolo del 3% del deficit annuo in rapporto al PIL, ha tassato più di quanto ha speso. Vi è stata una serie record di avanzi primari che ci hanno via via impoverito fino ad arrivare all’attuale drammatica situazione. Chi oggi inneggia alla lotta all’evasione e caldeggia i tagli alla spesa pubblica persiste nell’andare esattamente dove vuole la finanza: verso la cancellazione dello Stato, con la conseguente cancellazione della democrazia sostituita dal potere di coloro che creano moneta dal nulla, senza alcun vincolo o limite.
Come si esce dalla crisi economica, dunque? Solo applicando alla lettera l’art. 47 Cost.: “La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme. Disciplina, coordina e controlla il credito”. Ma il risparmio si fa aumentando la moneta circolante! Ovvero creandone di più o comunque lasciandone di più nelle tasche dei cittadini. Il risparmio si fa solo ed esclusivamente con il DEFICIT! E come si fa ad avere disponibilità di moneta da immettere nel sistema attraverso la spesa pubblica? Serve la sovranità monetaria!
La Repubblica deve coordinare e controllare il credito e non subire i diktat delle banche, addirittura creando un apparato fiscale tale da auto smantellarsi in favore di intelligenze straniere. Più Stato, decisamente. Estrappiamo la creazione di moneta ai privati. È l’idiozia più grossa che sia mai stata concepita.
E non veniteci a raccontare che lo Stato creerebbe inflazione abusando, per scopi clientelari, della spesa pubblica! Siamo in deflazione: c’è meno moneta di quanta ne serve! Abbiamo vissuto al di sotto le nostre possibilità nonostante corruzione e sprechi.
Si scrive Equitalia ma si legge Goldman Sachs, Jp Morgan e così via: Equitalia oggi lavora per le banche d’affari internazionali.
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