giovedì 30 dicembre 2021

“Coronavirus e vaccinazioni: effetti su anima e spirito in vita e nel post mortem. Attivazioni autodifese spirituali”.

Fonte.https://disinformazione.it Trascrizione dell’intervento del dottor Thomas Mayer in diretta telefonica nella trasmissione “Appunti di Antroposofia e mondo altro” di Radio Gamma 5 di lunedì 6 dicembre 2021. Grazie al libro che ho scritto “Coronavirus e vaccinazioni: effetti su anima e spirito in vita e nel post mortem” ho potuto raccogliere i lavori di 50 colleghi terapeuti. Moltissime esperienze sull’effetto che i vaccini hanno sulle persone. Sono colleghi in grado di percepire finemente l’aura e gli arti costitutivi soprasensibili. Alcuni di questi percepiscono l’anima delle persone nella vita dopo la vita. I risultati sono che le vaccinazioni eseguite da milioni di persone hanno un effetto bloccante su anima e spirito! E di questo nessuno ne parla. Perfino gli effetti collaterali dal punto di vista farmacologico non vengono presi seriamente in considerazione. Per esempio in Germania esistono ricerche che dimostrano come le vaccinazioni abbiano un effetto letale cinquanta volte maggiore rispetto alla malattia stessa che dovrebbero prevenire. Alla fine cosa abbiamo sperimentato? Molti terapeuti che lavorano con il corpo non riescono più a percepire il flusso energetico delle persone. Per esempio gli operatori craniosacrali che si sono formati proprio per essere in grado di percepire l’onda energetica del paziente, hanno riferito di non essere più in grado! E solo dopo 5 o 6 sedute sono riusciti di nuovo a percepirne poca. Stiamo parlando di terapeuti che lavorano da 20 o 30 anni e non hanno mai visto una cosa simile. Nell’osservazione del siero abbiamo anche osservato come questo sia ‘occupato da spiriti ed esseri maligni’! Ed è per questo che il siero può creare grandi disordini nel sistema degli arti costitutivi, nel corpo, nell’anima e nello spirito. Ovviamente l’impatto è diverso da persona a persona, ma capita per esempio che l’aura venga strappata, dilaniata così da impedire all’Io di incarnarsi correttamente. Alcuni hanno percepito il collegamento con il proprio angelo adombrato, oscurato, come pure il collegamento con il proprio corpo. La cosa che spaventa di più è che molte persone vaccinate non si accorgono di questi effetti. Altri invece più sensibili nella percezione hanno sperimentato un’oscurità, un distacco dal proprio essere spirituale. Ho scritto questo libro e raccolto le esperienze proprio perché volevo rendere chiaro che questo tipo di vaccino è molto più aggressivo di tutti quelli che abbiamo avuto finora, e anche perché dal punto di vista spirituale si deve fare qualche cosa per affrontarlo. Ogni meditazione, ogni vera preghiera e ogni vero lavoro terapeutico che agisca negli arti costitutivi può essere di enorme beneficio. Questo si può ottenere anche grazie alla medicina omeopatica o altri rimedi naturali. Ho descritto molti casi di persone riuscite a lavorare e a liberarsi uscendo fuori da tale situazione. Ci sono poi persone cadute in depressione dopo il vaccino, e questo è un effetto molto forte, che non capita a tutti per fortuna, ma è un impulso che agisce in questa direzione in tutti i vaccinati. Un’altra cosa che mi ha spaventato molto è stato osservare i defunti dopo il vaccino. Abbiamo trovato moltissime anime che dopo il passaggio della soglia non hanno avuto l’esperienza della luce, che normalmente si dovrebbe avere. Il loro corpo eterico (corpo vitale) era incollato come il catrame, per cui non potevano avere l’esperienza della luce e del proprio angelo. Per il defunto questa è una esperienza molto dolorosa. L’anima si sente come tagliata fuori, come in una gabbia, è come se l’anima rimasse legata alla Terra non potendo fare il percorso che normalmente dovrebbe fare nella vita dopo la morte. Non dico che questo accade a tutti, però è più facile quando la morte avviene subito dopo la vaccinazione. Chiaramente se si ha tempo per digerire e trasformare l’effetto del siero questo non avviene. Ci siamo posti la domanda: come è possibile che una sostanza fisica possa avere un tale effetto anche dopo la morte? Ed è per questo che ho inserito un capitolo nel libro dove ho riportato altri farmaci che possono avere un effetto sulla vita dopo la morte. Per esempio conosciamo effetti simili anche nella chemioterapia. Abbiamo trovato spesso casi di persone che non riescono ad andare avanti dopo la morte avendo fatto in vita la chemio. Esperienze simili si trovano anche in chi ha fatto terapie con gli anticorpi, con gli psicofarmaci e la morfina. Per comprendere meglio questa situazione voglio ricordare che quando moriamo non va perso nulla, e tutto quello che abbiamo vissuto e fatto ha una sua impronta nell’elemento spirituale, per cui rimane ancora per molto tempo. Gli effetti descritti nel libro riguardano il vaccino a m-RNA, e anche i vaccini che si facevano prima come per esempio il morbillo avevano le loro problematiche, ma non come questi. Una cosa interessante che abbiamo notato è che il vaccino usato in Cina ha molti meno problemi rispetto ai nostri! Quando si da’ un farmaco si dovrebbe sempre osservare tutto dell’essere umano: il corpo fisico, la sua anima e il suo spirito. Soprattutto quale effetto ha dopo la morte. Cosa possiamo fare per elaborare una vaccinazione? E’ difficile dare una risposta perché ogni caso è diverso. Ci sono persone in grado di meditare la sostanza e di collegarsi ai mondi superiori in maniera forte e dove questo è sufficiente, altri invece devono fare un processo più lungo, perché hanno bisogno di terapie artistiche come dipingere, ecc. altri hanno bisogno di un naturopata o di un medico per avere farmaci e rimedi naturali che li aiuti a far uscire le sostanze tossiche. E’ una via individuale e ognuno deve capire da chi farsi aiutare e sostenere in questo percorso. Per esempio ho sperimentato più volte come nei fine settimana meditativi ci fossero delle persone vaccinate e che alla fine del corso, dove l’atmosfera meditativa è molto intensa, si sono sentite ripulite dalle sostanze inoculate. Cosa possiamo fare quindi? Se rinforziamo il corpo, l’anima e lo spirito possiamo anche elaborare veleni! E se anche non riusciamo a farlo totalmente, si può sempre raggiungere un pezzo di guarigione. Io parlo solo della mia esperienza con persone vaccinate e posso dire che ho visto sperimentare da persone un appesantimento della loro aura, come macchie oscure. Lavorando con le terapie artistiche per esempio, la situazione generale e l’aura migliorano. Poi ci sono persone dove non si nota neppure che sono state vaccinate. Individualità che con la loro costituzione sono stati in grado di digerire totalmente gli effetti negativi dei sieri!

lunedì 13 dicembre 2021

mercoledì 24 novembre 2021

Siamo noi stessi la causa delle nostre patologie?

https://www.robertogava.it Siamo noi stessi la causa delle nostre patologie? Di Roberto Gava / 11 Novembre 2021 / Stile di vita Dopo 40 anni di esperienza clinica, sono giunto alla conclusione che oggi la quasi totalità delle nostre patologie odierne è la logica conseguenza di errori pubblici e/o sociali (per esempio l’inquinamento ambientale) ed errori molto grossolani fatti dalla persona stessa o (molto più spesso) dai suoi genitori! L’inquinamento di cibo, aria e acqua sta superando i limiti di sopportazione del nostro organismo e non siamo assolutamente coscienti di tale gravità. Questo inquinamento ambientale e domiciliare, l’uso eccessivo dei farmaci, lo stress familiare, lavorativo e sociale, la cattiva alimentazione e più in generale uno scorretto stile di vita a 360 gradi minacciano tutti, piccoli e grandi, e rappresentano anche la principale causa delle nostre patologie croniche. Indice Le patologie croniche sono in netto e crescente aumento E noi cosa stiamo facendo? Questa tendenza patologica non è irreversibile Il nostro corpo ci avvisa sempre prima di ammalarsi: perché non lo ascoltiamo? Eppure la nostra Medicina Moderna è veramente potente … Come vogliamo vivere questa vita? Eppure il nostro corpo è meraviglioso … Riflettiamo un po’ sui nostri errori più comuni 1) Abbiamo una alimentazione eccessiva, nutrizionalmente povera e squilibrata 2) Beviamo troppo poca acqua 3) Non facciamo un sufficiente esercizio fisico 4) Dormiamo troppo poco 5) Assumiamo troppe droghe e ognuno ha le sue 6) Assumiamo troppi farmaci chimici 7) Viviamo in un ambiente gravemente inquinato 8) Siamo cronicamente stressati 9) Dedichiamo troppo poco spazio alla nostra dimensione spirituale Alla fine, la prima e ultima causa di patologia è la nostra ignoranza Le patologie croniche sono in netto e crescente aumento Infatti, le patologie croniche sono in netta crescita: secondo l’Osservatorio Nazionale sulla Salute nelle Regioni Italiane (dati del 2017), il 40% degli italiani ha una o più patologia cronica. Come si vede dalla Tabella 1, nel 2017 circa 24 milioni di italiani erano affetti da almeno una patologia cronica e 12,5 milioni di questi erano affetti da multi-cronicità. La patologia cronica più frequente è l’ipertensione arteriosa, con quasi 11 milioni di persone colpite, seguita a ruota dall’artrosi/artrite. Ma molte altre sono in netto aumento. Tipologia di patologia Anno 2017 % della popolazione Previsione per l’anno 2018 Variazione rispetto al 2017 Persone con almeno una patologia cronica 24.040.000 39,7% 25.233.000 +5,0% Persone con almeno due patologie croniche 12.578.000 20,8% 13.907.000 +10,6% Ipertensione arteriosa 10.702.000 17,7% 11.846.000 +10,6% Artrosi/artrite 9.723.000 16,0% 10.803.000 +11,1% Patologie allergiche 6.428.000 10,6% 6.313.000 -1,8% Osteoporosi 4.772.000 7,9% 5.279.000 +10,6% Broncopneumopatia cronica 3.553.000 5,8% 3.731.000 +5,1% Diabete mellito 3.411.000 5,6% 3.634.000 +6,4% Patologie neurologiche 2.732.000 4,5% 2.925.000 +6,9% Patologie cardiologiche 2.499.000 4,1% 2.689.000 +7,6% Ulcera gastrica o duodenale 1.435.000 2,4% 1.586.000 +10,4% Tabella 1 – Prevalenza italiana delle principali patologie croniche nell’anno 2017 e loro previsione per l’anno 2028.[2] Fonte dei dati: Elaborazioni Osservasalute su dati ISTAT – Indagine Aspetti della vita quotidiana, Anno 2017. Popolazione italiana al 31 dicembre 2017: 60.483.973 abitanti. Inoltre, alcuni oncologi sostengono che, se non modificheremo drasticamente la tendenza attuale a scaricare nell’ambiente milioni di tonnellate all’anno di nuove e vecchie sostanze tossiche, entro meno di 10 anni metà della popolazione sarà colpita dal cancro. La patologia oncologica, infatti, è ora la seconda causa di morte dopo la patologia cardiovascolare, ma la differenza tra queste due malattie si sta assottigliando sempre più e ci si aspetta il sorpasso da parte del cancro entro pochi anni. Oggi poi, a causa dello stato infiammatorio cronico che questo nuovo virus (SARS-CoV-2), la sua malattia (CoViD-19) e il suo trattamento vaccinale hanno causato in milioni di persone, le patologie croniche hanno avuto un netto incremento in tutto il mondo e continueranno ad aumentare ad una velocità nettamente maggiore rispetto le suddette previsioni dell’Osservatorio Nazionale sulla Salute! Il problema sanitario della cronicità rappresenta una sfida molto importante per il futuro di tutte le popolazioni mondiali poiché, come dice l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS), le malattie croniche sono “problemi di salute che richiedono un trattamento continuo durante un periodo di tempo da anni a decadi” e richiederanno l’impegno di circa il 70-80% delle risorse sanitarie a livello mondiale. E noi cosa stiamo facendo? Oggi, l’acquisizione di sempre nuove conoscenze sanitarie non è solo un diritto, ma anche un dovere di ogni persona. In realtà, spendiamo miliardi di euro in: farmaci (utili, ma sempre tossici), cure mediche (sintomatiche), esami ematochimici (troppi e spesso inutili, se non ci inducono a cambiare i nostri stili di vita), ausili sanitari (non sempre risolutivi), interventi chirurgici (in parte evitabili da una adeguata prevenzione), campagne di “prevenzione” che in realtà sono “campagne di diagnosi precoce” (pur sempre con una qualche utilità, ma ben differenti dalla vera prevenzione). Tutto questo serve, ma serve molto poco per noi (serve maggiormente all’Industria Farmaceutica e a coloro che la manovrano). Serve molto poco per noi perché nonostante questo … le cifre delle patologie italiane sono drammaticamente in crescita, dato che il sovrappeso, l’obesità, il diabete mellito, l’ipertensione arteriosa, l’infarto miocardico, l’ictus cerebrale, il cancro e la demenza stanno progredendo su tutti i fronti e crescono tanto più noi aumentiamo in età (Tabella 2). Tipologia di patologia Uomini 45-54 anni Donne 45-54 anni Uomini 65-74 anni Donne 65-74 anni Persone con almeno una patologia cronica 35,5% 37,7% 74,0% 76,9% Persone con almeno due patologie croniche 11,7% 15,1% 42,6% 54,4% Ipertensione arteriosa 14,1% 11,4% 45,1% 44,6% Artrosi/artrite 7,5% 12,7% 27,8% 48,3% Patologie allergiche 10,7% 13,0% 8,2% 10,9% Osteoporosi 0,9% 4,9% 5,2% 31,2% Broncopneumopatia cronica 3,1% 4,3% 10,7% 8,6% Diabete mellito 3,2% 2,7% 17,6% 12,5% Patologie neurologiche 3,5% 5,0% 5,4% 9,0% Patologie cardiologiche 2,1% 2,9% 14,4% 5,4% Ulcera gastrica o duodenale 2,3% 2,6% 4,9% 4,6% Tabella 2 – Differenze percentuali di genere per la presenza di patologie croniche in due differenti gruppi di età di italiani nell’anno 2017. Fonte dei dati: Elaborazioni Osservasalute su dati ISTAT – Indagine Aspetti della vita quotidiana, Anno 2017. Se non modifichiamo il nostro stile di vita oppure, meglio ancora, se non prendiamo coscienza del folle cammino che stiamo facendo … avremo un futuro sempre più nero. Questa tendenza patologica non è irreversibile Eppure, la tendenza patogena in cui siamo caduti sarebbe modificabile, ma solo se prenderemo coscienza della nostra realtà attuale (personale, familiare, sociale e ambientale), degli errori più comuni che dobbiamo evitare e di ciò che ci può difendere. Non possiamo aspettare di ammalarci gravemente per iniziare a fare qualcosa: la prevenzione vale molto di più della terapia, ma non esiste una vera prevenzione senza la consapevolezza di ciò che ci fa ammalare. Quindi il vero problema è la nostra troppo scarsa presa di coscienza, la nostra incapacità di fermarci e di fare un esame critico della nostra condizione e situazione di vita. Tamponiamo i nostri disturbi del momento con farmaci o trattamenti capaci solo di togliere il sintomo, cioè senza un piano a lungo termine, senza una visione dall’alto che ci faccia vedere le prospettive future, cioè la meta del cammino che stiamo facendo. Nella mia esperienza clinica ho visto che qualsiasi situazione o condizione di salute è modificabile e migliorabile, anche quando la patologia è cronica e presente da molti anni. Il punto cruciale però è la nostra volontà di cambiare e le scelte che faremo. E questo non lo possono fare gli altri al posto nostro: lo dobbiamo fare noi stessi! Il nostro corpo ci avvisa sempre prima di ammalarsi: perché non lo ascoltiamo? Pensiamo ad un obeso con difficoltà respiratoria: incontravo queste persone tutti i giorni durante le mie visite cardiologiche. Sono persone che si lamentano di non poter fare le scale o altri minimi sforzi fisici senza doversi fermare per respirare affannosamente … ma la maggior parte di loro non fa i sacrifici necessari per dimagrire. Certo, hanno le loro attenuanti: il carattere, le abitudini acquisite, le compensazioni ad altri problemi … Si, tutto questo è vero, ma se accettiamo passivamente queste motivazioni non facciamo nulla e la situazione patologica continua ad incrementarsi. Pensiamo ad un obeso con dolore alle ginocchia, alle anche e/o alla zona lombare: si lamenta di non potersi muovere come faceva una volta e di avere dolori per i quali deve prendere tanti farmaci che causano altri danni e richiedono altri farmaci … ma anch’egli non fa i sacrifici necessari per dimagrire. Pensiamo ad un bambino che si ammala in continuazione anche per un breve contatto con un altro bambino con il raffreddore o perché è stato esposto ad un piccolo colpo d’aria fredda o dopo una sudata … ma non si fa nulla per irrobustire il suo sistema immunitario; ci si limita solamente a trattare la patologia acuta con antibiotici e/o cortisonici immunosoppressivi. Pensiamo ad un adolescente con una cefalea insistente: ci si limita a controllargli la vista o a sottoporlo a visite ed esami specialistici talvolta anche sproporzionati al sintomo (elettroencefalogramma, risonanza magnetica cerebrale, TAC cerebrale, ecc.) e a dargli analgesici sempre più potenti … ma raramente si “perde” tempo a parlare con lui su come sta vivendo la sua vita e su quali sono i problemi che incontra o se fa attività fisica e ha un comportamento sano. Raramente gli chiediamo come mangia e quanto dorme; raramente si pensa di verificare se in lui c’è una correlazione tra velocità di crescita in altezza e apporto nutrizionale; raramente indaghiamo i suoi stili di vita, il suo modo di reagire alle situazioni, i suoi problemi relazionali in famiglia, a scuola o tra gli amici … Pensiamo ad una giovane con acne al volto e irregolarità mestruali o blocco delle mestruazioni: le somministriamo subito antibiotici orali o topici e le consigliamo la pillola estroprogestinica … ma anche qui molto raramente ci si ferma ad indagare il suo stile di vita e in particolare il suo modo di mangiare, gli orari del sonno e la sua attività fisica, analogamente alle sue condizioni psico-comportamentali, specie per quanto riguarda le relazioni sociali con i coetanei, con i genitori o quelle che avvengono attraverso i messaggi mediatici. Pensiamo ad una persona molto/troppo impegnata nel suo lavoro quotidiano e che probabilmente chiede una terapia per l’ipertensione arteriosa e il colesterolo che si sta alzando e per i quali teme complicazioni cardiovascolari: anche qui noi medici prescriviamo subito dei farmaci per ridurre la pressione arteriosa e il colesterolo e che ovviamente la persona prenderà per tutto il resto della sua vita … ma pure qui molto raramente indaghiamo sulle vere cause dei suoi disturbi e in particolare quante ore lavora e quante le dedica al sonno notturno, il tipo di lavoro che fa, il suo modo di reagire ai problemi della vita, agli stress che accumula ogni giorno, all’assenza di attività fisica o momenti di pausa e di gratificazione per compensare il peso della sua vita lavorativa, familiare e quotidiana. Certo, per tutte queste situazioni si potrebbero usare farmaci chimici … ma con quali conseguenze? Eppure la nostra Medicina Moderna è veramente potente … La nostra Medicina è potente per il trattamento delle malattie acute, ma si limita solo a sopprimere in modo farmacologico i sintomi patologici che rappresentano il linguaggio con cui il nostro organismo cerca di avvisarci che ha qualche problema. Oltre a questo, l’approccio farmacologico non fa nulla per identificare e rimuovere le cause prime dei sintomi e così il problema si ripresenta e cronicizza. È prevalentemente in questo modo che la patologia progredisce anno dopo anno, decennio dopo decennio, fino a diventare degenerativa e irreversibile … e tutto questo avviene indipendentemente dalle nostre terapie farmacologiche, anzi, è addirittura complicato e aggravato proprio da queste. Infatti, se osserviamo nei decenni l’utilizzo dei farmaci da parte delle persone affette da una o più patologie croniche, osserviamo sempre che inizia con un farmaco al giorno, per passare lentamente a due perché col passare del tempo la patologia non risponde più bene come prima al trattamento. Poi aggiunge un’altra pastiglia per qualche nuovo disturbo insorto “casualmente”, in seguito qualche altra pastiglia per alcuni disturbi causati dai farmaci precedenti, poi ancora qualche pastiglia per proteggere l’organismo dai più comuni rischi che di solito i farmaci in uso potrebbero causare, ecc. ecc. A questo punto, dato che le pastiglie giornaliere sono tante, viene consigliata un altro farmaco per proteggere lo stomaco e un per aiutare la circolazione del sangue … perché nel frattempo gli anni sono passati e manca sempre più la forza per fare un po’ di movimento quotidiano. E così le pastiglie aumentano sempre più di numero (un mio paziente prendeva 21 farmaci al giorno … l’ho sempre considerato un caso limite … ma forse oggi non sono pochi quelli che si stanno avvicinando a quel record). Dimentichiamo che i farmaci sono sostanze chimiche estranee all’organismo e quindi non possono non creare uno stato di intossicazione che impegna gli enzimi epatici e gli organi emuntori che cercano di eliminarle … Anche questo è uno stress per l’organismo: è uno stress biologico che contribuisce sempre anch’esso a causare patologia. Come vogliamo vivere questa vita? Per quanto sia lunga, non possiamo negare che scorre veloce e ci porta rapidamente ai capelli bianchi. E la vita dei nostri figli? Non hanno il diritto di viverla felicemente e intensamente raccogliendo le soddisfazioni che meritano? Se noi ci ammaliamo e trascorriamo una vecchiaia in modalità non autosufficiente … forse sarà un problema anche per loro! Ma pensiamo intanto a noi stessi: non abbiamo anche noi il diritto di vivere la nostra vita felicemente e intensamente raccogliendo le soddisfazioni che meritiamo? Se perdiamo la salute psico-fisica, perdiamo veramente moltissimo. Per molti è tutto, per me no perché credo che la componente spirituale abbia un’importanza maggiore, ma sicuramente la salute fisica è importantissima! Eppure il nostro corpo è meraviglioso … Il nostro corpo è una meraviglia che conosciamo ancora poco, perché le scoperte che si fanno continuano a stupirci ogni giorno di più. Eppure siamo quasi sempre concentrati solo sulla parte fisica del nostro corpo, un po’ meno su quella psichica e pochissimo su quella energetica e su quella spirituale, che invece hanno un peso maggiore delle prime due. Il nostro corpo ha dei sistemi di compensazione e di equilibrio che superano di gran lunga le capacità terapeutiche dei nostri farmaci più moderni e ovviamente i suoi sistemi di compensazione agiscono senza causare alcun effetto collaterale o indesiderato, ma potenziando contemporaneamente anche le nostre difese protettive e preventive. Proprio grazie a queste sue caratteristiche, il nostro corpo ci parla sempre, ma dipende da noi ascoltarlo o meno! Lui ha bisogno di essere rispettato nelle sue esigenze di nutrimento e di digiuno, di movimento e di riposo, di lavoro e di svago, di conquista e di rinuncia, di azione e di meditazione, di visione e di riflessione, di contemplazione e di preghiera … E quando noi non lo rispettiamo, lui ci parla in modo insistente attraverso sintomi di malessere o di anomalie funzionali. Perché non ci fermiamo ad ascoltarlo e ad osservarlo almeno in quei momenti? Ne otterremmo un guadagno triplo: per la crescita, il mantenimento e/o il ripristino della nostra salute fisica; per conoscere meglio noi stessi e in particolare gli immensi doni che sono ancora nascosti nel nostro intimo, specie nella nostra mente e nel nostro spirito, intendendo con quest’ultima espressione la parte più intima di noi stessi; per realizzare il fine ultimo della nostra esistenza, un fine che ha molte sfaccettature e che è il solo che ci può saziare di gratificazione e di gioia, ma che è frutto di un cammino che ognuno deve intraprendere da solo … possibilmente non quando è costretto a guardare a lungo il soffitto perché è paralizzato su un letto o addirittura pochi istanti prima di morire! Certo, va bene anche in quel momento piuttosto che mai, ma forse non è la soluzione preferibile. Tutto questo però dipende dall’uso del nostro libero arbitrio, cioè dipende da ognuno di noi! Intanto, il nostro corpo continua a parlarci. Perché non gli parli anche tu? Chiacchierando si fa amicizia più facilmente e prima o poi si diventa confidenti. Riflettiamo un po’ sui nostri errori più comuni 1) Abbiamo una alimentazione eccessiva, nutrizionalmente povera e squilibrata Troppi zuccheri semplici, comprendendo quelli che aggiungiamo noi e quelli che aggiunge l’Industria Alimentare, anche a nostra insaputa. Troppi cereali raffinati, rispetto quelli integrali. Troppi carboidrati raffinati rispetto quelli complessi. Troppi grassi saturi (grassi animali) e pochi grassi buoni (polinsaturi omega-3 di origine vegetale o ittica e monoinsaturi dell’olio di oliva). Carenza di micronutrienti essenziali: la produzione industriale del cibo, lo sfruttamento del terreno e l’inquinamento globale li hanno gravemente ridotti. Carenza di fibra alimentare (quasi assente nei cibi raffinati) con conseguenti: stipsi, accumulo di sostanze tossiche, mancato legame intestinale con zuccheri e grassi (che la fibra lega ed elimina più facilmente riducendo anche il colesterolo “cattivo” e aumentando il colesterolo “buono”) e aumento di diabete e vasculopatie aterosclerotiche. Alterazione dell’equilibrio acido-base con spostamento verso l’acidosi metabolica a causa di un eccessivo consumo di cibi acidificanti (cibi confezionati, carne, uova, latte, formaggi, sale, additivi chimici, ecc.) a cui conseguono: perdita del tono muscolare, osteoporosi, calcoli renali, ipertensione arteriosa, infiammazione tessutale, ecc. Alterato equilibrio sodio/potassio con aumento del sodio (contenuto in abbondanza nei cibi industriali) e calo del potassio (che è scarso in carboidrati raffinati, latte e formaggi, mentre sarebbe ricco nei vegetali), con conseguente aumentato rischio di ipertensione arteriosa, ictus cerebrale, calcoli renali, osteoporosi, asma, insonnia, ecc. Quindi mi pare veramente ovvio che le nostre abitudini, se non le indirizziamo correttamente, ci condizionano al punto da farci fare scelte alimentari non solo sbagliate, ma addirittura responsabili delle nostre future patologie. 2) Beviamo troppo poca acqua Per il nostro organismo, l’acqua è un nutriente essenziale, perché è necessaria in quantità superiori alla capacità del corpo di produrla. La sua essenzialità deriva dal fatto che tutte le reazioni biochimiche si verificano in presenza di acqua e quindi senza questa la vita è semplicemente impossibile e con poca acqua è garantita qualsiasi patologia. 3) Non facciamo un sufficiente esercizio fisico La sedentarietà è un grande male per la nostra salute. L’uomo non è fatto per trascorrere molto tempo seduto o disteso e sappiamo tutti che gli astronauti, che non possono fare una normale attività fisica e non sono sottoposti alla gravità come noi, invecchiano a livello muscolo-scheletrico di circa 10 anni per ogni 6 mesi di permanenza nello spazio. Infatti, esistono una gran quantità di studi clinici che dimostrano l’essenzialità dell’attività fisica nel mantenere la salute, ma anche nel contribuire fortemente a farla recuperare a chi l’ha persa o quanto meno a migliorarla. Inoltre, è stato dimostrato che il comportamento sedentario dei soggetti adulti aumenta la mortalità per qualsiasi causa. 4) Dormiamo troppo poco Dalla facilità (in realtà relativamente soggettiva) con cui in pochi giorni ci abituiamo ad un certo orario di sveglia mattutina, dovremmo intuire che il nostro organismo è predisposto per memorizzare i ritmi e gli orari, e dato che ad ogni funzione della nostra persona corrisponde una necessità, dovremmo anche intuire che abbiamo veramente bisogno di regolari ritmi sonno-veglia. Inoltre, un reiterato ritardo del momento di addormentamento altera tutti i ritmi circadiani che da questo dipendono, obbligando l’organismo ad un riassesto interno che penalizza il suo stato di benessere essendosi allontanato dallo stato di spontaneità fisiologica. È risaputo che meno si dorme prima si invecchia e più facilmente ci si ammala. 5) Assumiamo troppe droghe e ognuno ha le sue La tossicodipendenza (dal greco toxikon, che significa veleno) viene intesa come un comportamento che si instaura dopo l’uso cronico e compulsivo di sostanze tossiche (droghe illegali, ma anche legali come l’alcol, il fumo, il caffè o farmaci a prescrizione medica che agiscono sul nostro sistema nervoso centrale, come i sedativi, i sonniferi, i farmaci ad azione comportamentale e tutti gli psicofarmaci). Alla base della tossicodipendenza c’è sempre un disagio, fisico o emotivo, che impedisce alla persona di condurre un’esistenza serena e che lui cerca di “superare” rifugiandosi o “chiedendo aiuto” alla droga. 6) Assumiamo troppi farmaci chimici Siamo coscienti che i farmaci che usiamo sono la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e le neoplasie? Siamo coscienti della tossicità diretta e indiretta che deriva dall’assunzione troppo facile dei farmaci chimici, sponsorizzati come molto meno tossici di quello che realmente sono? Il semplice “Buon Senso” ci dovrebbe insegnare che in caso di una patologia fisica acquisita acuta non grave il primo approccio terapeutico dovrebbe essere quello non farmacologico, basato cioè sul miglioramento degli stili di vita, sull’eliminazione delle cause della patologia e sull’uso di trattamenti naturali energetici (Omeopatia e/o Agopuntura) e/o non energetici (Fitoterapia, diete alimentari, Chinesiterapia e tanti altri approcci terapeutici scelti in base alla patologia in oggetto). Al trattamento farmacologico si dovrebbe giungere solo in un secondo momento. Il nostro organismo è stato creato “quasi perfetto” e il compito del Medico dovrebbe essere quello di potenziare i suoi meccanismi difensivi e, quando è possibile, certamente non di ostacolarli o di sopprimerli. In conclusione, l’uso di un farmaco dovrebbe essere attentamente calcolato, perché crea sempre uno squilibrio. 7) Viviamo in un ambiente gravemente inquinato Ormai siamo giunti ad un grado di inquinamento che ha intossicato irreparabilmente l’aria che respiriamo, l’acqua che beviamo e il cibo che ingeriamo e che sta lentamente intossicando tutto il nostro organismo causando alterazioni biologiche con gravi conseguenze patologiche. Infatti, l’inquinamento rappresenta un problema importante a livello locale e nazionale ed è uno dei principali fattori di rischio sanitario di origine umana. Ma l’inquinamento non è solo all’aperto, bensì anche nelle nostre case in cui ci sono vari tipi di inquinanti. Pensiamo a tutte le sostanze chimiche che avvelenano la nostra abitazione: gas per cucinare il cibo o riscaldarci, altri sistemi di riscaldamento come legna con le sue polveri sottili, sostanze chimiche (detersivi, insetticidi, cosmetici, vernici, ecc.), sostanze biologiche (batteri, virus, funghi, parassiti…). Non dimentichiamo inoltre l’inquinamento acustico (musica, televisione, ecc.), elettromagnetico (elettrosmog originato da radio, TV, elettrodomestici, computer, cellulari, antenne Wi-Fi…) e quello tellurico (radon e radiazioni gamma polarizzate). 8) Siamo cronicamente stressati Parliamo di stress quando vi sono delle richieste esterne e/o interne al soggetto che eccedono le capacità di adattamento dell’individuo. Lo stress logora l’organismo sia direttamente sia mediante gli “ormoni dello stress” (cortisolo e catecolamine), che a loro volta aumentano il battito cardiaco, la pressione arteriosa, le aritmie, il lavoro cardiaco, il lavoro mentale, la funzione tiroidea e il lavoro di molti altri tessuti, organi e funzioni del nostro corpo. È indubbia la relazione causale tra lo stress e la patologia, specialmente quando lo stress è cronico. Lo stress è un logoramento prolungato che prima o poi fa cedere l’organismo nei suoi punti deboli. Lo stress è un complesso processo in cui interagiscono sia l’ambiente, con stimoli fisici ed eventi psicosociali, sia la persona stessa. Quindi, lo stress non è solo qualcosa che sta fuori di noi e che interferisce con la nostra esistenza, ma è il risultato di un processo interno molto soggettivo dell’individuo, dove i fattori esterni hanno un’importanza generalmente inferiore a quelli interni. 9) Dedichiamo troppo poco spazio alla nostra dimensione spirituale Quest’ultimo secolo è stato tutto concentrato sulle conquiste materiali che sono state sicuramente di grande aiuto, ma ci hanno causato anche tanti danni proprio perché ci hanno ammaliato e ci hanno portati da un eccesso all’altro facendoci dimenticare la nostra componente spirituale. Eppure, lo spirito ha un potere superiore alle forze psichiche e fisiche. Coltivare la nostra dimensione spirituale significa portare calma, equilibrio, serenità e pace sia nelle nostre funzioni biologiche, sia nei nostri processi mentali … e questo significa salute vera! Alla fine, la prima e ultima causa di patologia è la nostra ignoranza Inviterei a leggere con calma un mio libro (Le cause fisiche delle malattie), perché quelle informazioni ci possono far evitare tante patologie future, lievi e gravi. Sappiamo tante cose, ma alcuni concetti basilari abbiamo bisogno di sentirceli ripetere più volte per farli veramente nostri e tradurli in esperienza di vita. Solo ai “geni” basta un piccolo input per cambiare totalmente strada e modo di pensare, mentre a noi, piccole e umili persone, le cose devono essere ripetute più volte per essere assimilate e lasciare traccia. É anche per questo che nei miei libri tendo e ripetere alcuni concetti e poi alla fine del volume chiedo che venga riletto dall’inizio. Non scrivo per hobby o per ambizione, ma solo per il desiderio di crescere (per scrivere bisogna studiare) e di far crescere i miei Lettori. Chi legge ricordi sempre che la conoscenza crea consapevolezza e questa è alla base della sapienza … e, in genere, i saggi sono coloro che vivono bene e a lungo. Ho scritto questo articolo per far riflettere sulla possibilità che la maggior parte delle cause delle patologie fisiche croniche risieda nei nostri errori. Quindi, dipende da noi vivere bene e a lungo oppure male e con sofferenza, creando poi dolore e sofferenza anche nei nostri familiari. Ricordiamoci cosa disse Mosè agli israeliti che erano usciti dall’Egitto e che stavano per entrare nella Terra Promessa: “Vedi, io pongo oggi davanti a te la vita e il bene, la morte e il male … Prendo oggi a testimoni contro di voi il cielo e la terra: io ti ho posto davanti la vita e la morte, la benedizione e la maledizione; scegli dunque la vita, perché viva tu e la tua discendenza” (Dt 30, 15-19). Sull’argomento ho scritto il libro “Le cause fisiche delle malattie. Conoscere i nostri errori più comuni per evitare di ammalarci“

venerdì 8 ottobre 2021

Paul Craig Roberts: P.C. ROBERTS: IL VACCINO, NON IL COVID, E' LA MINACCIA

 
Covid-19

Il 4 ottobre, ho presentato l'opinione del Dr. Richard Fleming che il vaccino Covid è una minaccia maggiore per l'umanità rispetto al virus stesso.

Oggi presento uno studio di 26 scienziati secondo cui le persone vaccinate hanno "più probabilità delle persone non vaccinate di essere infettate dalle varianti". Questo è coerente con i dati nel paese che mostrano che la maggior parte dei pazienti ricoverati con il Covid sono vaccinati.




L'establishment medico ha evitato di ricercare la connessione tra il vaccino e l'emergere di varianti e casi di infezione nei vaccinati, così come l'establishment nega l'alto tasso di reazioni avverse al vaccino, inclusi i decessi. Le conclusioni dello studio confermano quelle dello scienziato Geert Vanden Bossche che il vaccino sopprime la risposta anticorpale naturale, prendendo invece il controllo del sistema immunitario e difendendo, se lo fa, solo contro il virus bersaglio.  Le varianti non sono riconosciute dagli anticorpi del vaccino, e il vaccino ha programmato gli anticorpi naturali del corpo a spegnersi.

Poiché il vaccino stesso crea una pressione sul virus a mutare, il vaccino Covid risulta in varianti immuni al vaccino, e il vaccino ha spento l'immunità naturale. Ecco perché, contrariamente alla propaganda del CDC, del NIH, dell'OMS, della FDA, e di Biden, la "pandemia dei contagi nei vaccinati" è tra i vaccinati, non tra i non vaccinati. Secondo i dati del Regno Unito, la risposta immunitaria indebolita dei vaccinati è il motivo per cui il 63,5% dei morti di Covid sono tra i completamente vaccinati.

Non c'è alcun dubbio su questo, quindi perché i casi di "infezione" che affliggono i "pienamente vaccinati" vengono attribuiti ai non vaccinati?  Come si può credere a questa propaganda palesemente ovvia che serve agende non legate alla salute pubblica?  Chiaramente siamo stati indottrinati in un'agenda che non serve alla salute pubblica.

Si noti che la vera scienza, non le stronzate voodoo che si ottengono da Fauci, Biden, e dalle presstitute, conclude che il vaccino (1) spegne il sistema immunitario naturale e (2) crea varianti che il vaccino non riconosce. In altre parole, il vaccino crea profitti infiniti per sempre per le aziende di vaccini per creare richiami per ogni nuova variante, e ogni richiamo creerà infinite nuove varianti. Tutto questo mentre la vostra immunità naturale viene distrutta proprio come concludeva il dottor Fleming.

L'umanità sarà malata per sempre, e la quota di bilancio di Big Pharma supererà la quota di mille miliardi di dollari quella del complesso militare/sicurezza.  

https://www.paulcraigroberts.org/

giovedì 7 ottobre 2021

INCREDIBILE SERVIZIO TELEVISIVO AL TGR DI BOLZANO

 

INCREDIBILE SERVIZIO TELEVISIVO AL TGR DI BOLZANO

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Si è tenuta come da programma nella Sala di Rappresentanza del Consiglio provinciale di Bolzano la presentazione di uno studio realizzato in Germania sulle autopsie di persone che poco prima di morire erano state vaccinate. I risultati sono sconvolgenti.
Ad organizzarlo, Josef Unterholzner, capogruppo del Partito Enzian in Trentino che si scaglia apertamente contro i vaccini.
I tre ricercatori, prendendo in esame 10 autopsie di persone morte entro due settimane dalla seconda vaccinazione avrebbero riscontrato gli eccessi di reazioni autoimmuni. Ben 5 morti su 10 sarebbero da ricondurre al vaccino!
Troveranno impiccato anche questo?

sabato 10 luglio 2021

FUGA DAL VACCINO IN TUTTA ITALIA

 

[Forwarded from BASTA DITTATURA]
LA GENTE NON SI VUOLE PIÙ VACCINARE!

Stanno scoprendo finalmente la truffa in atto.

—————————
Iscriviti al canale BASTA DITTATURA, per restare aggiornato: t.me/stopdittatura

Il CDC afferma che circa 4.100 persone sono state ricoverate in ospedale o sono morte con infezioni da Covid dopo la vaccinazione

Il CDC ha ricevuto 3.907 segnalazioni di persone che sono state ricoverate in ospedale con infezioni da Covid, nonostante fossero completamente vaccinate. Di questi, più di 1.000 di quei pazienti erano asintomatici o i loro ricoveri non erano correlati al Covid-19, ha affermato il CDC. “C’era da aspettarselo”, ha detto alla CNBC il dottor Paul Offit, uno dei migliori consiglieri della Food and Drug Administration sui vaccini per bambini. “I vaccini non sono efficaci al 100%, anche contro malattie gravi. Percentuale molto piccola dei 600.000 decessi”.

LEGGI DI PIÙ:
https://vaccinesvictims.blogspot.com/2021/07/cdc-says-roughly-4100-people-have-been.html

Vaccine Victims (https://vaccinesvictims.blogspot.com/2021/07/cdc-says-roughly-4100-people-have-been.html)

_Il Quotidiano del Sud (https://www.quotidianodelsud.it/calabria/catanzaro/cronache/salute-e-assistenza/2021/07/09/quaranta-giorni-di-incubo-dopo-il-vaccino-astrazeneca-la-storia-del-vigile-del-catanzarese/)
Quaranta giorni di incubo dopo il vaccino Astrazeneca: la storia del vigile del Catanzarese –  la storia del vigile del Catanzarese che ha rischiato di morire: «Sui vaccini molta superficialità»

Vaccini Covid, le nuove indicazioni sulle reazioni avverse dell’Ema: “Janssen sconsigliato a persone con sindrome da perdita capillare”. Gli esperti: “Possibile legame con miocarditi dopo Pfizer e Moderna”

lunedì 31 maggio 2021

Censura annullata: riecco il video MrTv sulle cure precoci

 

Una buona notizia: YouTube si è rimangiata la censura e ha pubblicato il video sulle terapie domiciliari per il Covid, che aveva bannato prima ancora che venisse messo online. «Lo avevamo appena caricato sul canale, e ci era subito arrivato l’altolà, con minacce precise: un secondo “incidente” ci sarebbe costato la sospensione del canale per una settimana, e una terza contestazione avrebbe comportato addirittura la chiusura del canale», afferma Roberto Hechich, una delle anime di “MrTv”, la web-tv del Movimento Roosevelt. Pietra dello scandalo, la diretta della manifestazione dell’8 maggio a Roma, promossa da Erich Grimaldi con medici e infermieri per rivendicare il diritto alla cure precoci. In piazza, per “MrTv”, la giornalista “rooseveltiana” Monica Soldano. Vietato anche solo parlare di cure vere e proprie, ben oltre il ridicolo protocollo ancora in vigore, che si limita alla Tachipirina e alla “vigile attesa”? Per inciso: proprio il mancato riconoscimento dell’esistenza delle (ormai tante) terapie efficaci – ricorda Massimo Mazzucco in un recente video-reportage – ha consentito di arrivare all’autorizzazione d’emergenza per i vaccini, che lo stesso governo Draghi considera l’unica soluzione per uscire dalla crisi-Covid.
E com’è che la censura è stata sconfitta, nel caso del video oscurato preventivamente? «Più che YouTube – spiega Hechich – abbiamo accusato direttamente il governo e in particolare il ministero della sanità, per aver chiesto ai media – già nel 2020 – di ridurre o addirittura eliminare le notizie sgradite». Hechich ringrazia i cittadini che hanno sottoscritto la petizione che il Movimento Roosevelt ha inoltrato all’Agcom, anche attraverso una raccolta di firme su “Change.org”. «La situazione si è poi sbloccata di fronte alla seconda protesta rivolta a YouTube da un nostro attivista, Marco Ludovico: video finalmente pubblicato, con tante scuse da parte di YouTube». Si domanda lo stesso Ludovico: «Perché vengono prese di mira proprio le idee? Se attraggono tanta attenzione, forse non sono così inutili e così ininfluenti, come troppe volte si tende lasciar credere». E poi: «Se esprimo un’opinione (giusta o sbagliata) questo non dovrebbe essere così pericoloso, specie se sono gli stessi grandi media ad aver cambiato idea su tutto, in merito al Covid, nell’arco di appena un anno». E questo, per Marco Ludovico, «dimostra che una verità assoluta non esiste, neppure sul Covid».
Roberto Hechich invoca il ritorno all’educazione civica, fin dalla più tenera età: «Bisogna abituare le persone a pensare con la propria testa, a ricostruire l’origine di una notizia e a capire la differenza tra una fake news (una notizia falsa) e una notizia vera». Per Hechich, se è abbastanza facile riconoscere una bufala, è più complicato riconoscere «le notizie più insidiose, cioè quelle manipolate, in parte vere e in parte no». E attenzione: «Proprio la censura preventiva, su idee e interpretazioni come quelle che noi diffondiamo, non fa altro che disabituare le persone a distinguere tra una notizia manipolata e una semplice, legittima interpretazione». Marco Moiso, altro esponente di primo piano del Movimento Roosevelt, condanna la deriva autoritaria (con censure a tappeto sui social) introdotta con la gestione emergenziale del Covid: «Un fortissima stretta, senza precedenti, alla libertà di espressione». Moiso fa notare che la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, cui si ispirano i “rooseveltiani”, fu scritta praticamente in contemporanea con la Costituzione italiana nell’immediato dopoguerra, nel momento storico dell’uscita dalle dittature.
«Tutti hanno diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero, e la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure: così recita l’articolo 21 della Carta costituzionale italiana». Ancora più esplicito l’articolo 19 della dichiarazione universale promossa all’Onu da Eleanor Roosevelt: «Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo». Moiso rivolge un appello politico agli «amici di una sedicente sinistra, che spesso pretende di parlare da un pulpito di presunta superiorità morale o culturale». Ovvero: «La libertà di esprimere le proprie idee è anche libertà di dire cazzate, incluse le fake news». Tradotto: «La libertà va garantita sempre, a prescindere dal contenuto», sottolinea Moiso. «Vuol dire lasciar parlare proprio tutti: persino chi dice cose antitetiche anche al sistema di diritti nel quale vive la società occidentale».
Questo, secondo Moiso, è il grande vizio di oggi: «Il dibattito è polarizzato tra persone convinte di esprimere posizioni nel bene dell’interesse collettivo e posizioni ritenute non legittime. Quindi, chi pensa di essere nel giusto si considera legittimato a censurare chi voglia diffondere un’idea difforme, rispetto a quella del mainstream dominante». Lo stesso Moiso cita l’insigne linguista Noam Chomsky, considerato uno dei massimi referenti politico-culturali del vero progressismo mondiale: è facile parlare di libertà di espressione laddove le persone dicono quello in cui crediamo noi, dice Chomsky; ma se siamo onesti con noi stessi, aggiunge, dobbiamo concludere che non siamo molto lontani dall’Urss o dal nazismo, se arriviamo a censurare, come non legittime, le opinioni che non condividiamo. La storia degli ultimi 15 mesi, che ha sprofondato anche l’Italia in una palude di autoritarismo “sanitario”, è figlia di una lunga torsione post-democratica, collaudata sul terreno dell’economia (con la “religione” del neoliberismo), ora approdata al tema della salute, con la nuovissima “religione” del Covid, che penalizza le terapie per lanciare i vaccini (zittendo anche i sanitari, e le voci come quella di “MrTv”).

 

Fonte  https://www.libreidee.org

 

Una buona notizia: YouTube si è rimangiata la censura e ha pubblicato il video sulle terapie domiciliari per il Covid, che aveva bannato prima ancora che venisse messo online. «Lo avevamo appena caricato sul canale, e ci era subito arrivato l’altolà, con minacce precise: un secondo “incidente” ci sarebbe costato la sospensione del canale per una settimana, e una terza contestazione avrebbe comportato addirittura la chiusura del canale», afferma Roberto Hechich, una delle anime di “MrTv”, la web-tv del Movimento Roosevelt. Pietra dello scandalo, la diretta della manifestazione dell’8 maggio a Roma, promossa da Erich Grimaldi con medici e infermieri per rivendicare il diritto alla cure precoci. In piazza, per “MrTv”, la giornalista “rooseveltiana” Monica Soldano. Vietato anche solo parlare di cure vere e proprie, ben oltre il ridicolo protocollo ancora in vigore, che si limita alla Tachipirina e alla “vigile attesa”? Per inciso: proprio il mancato riconoscimento dell’esistenza delle (ormai tante) terapie efficaci – ricorda Massimo Mazzucco in un recente video-reportage – ha consentito di arrivare all’autorizzazione d’emergenza per i vaccini, che lo stesso governo Draghi considera l’unica soluzione per uscire dalla crisi-Covid.

E com’è che la censura è stata sconfitta, nel caso del video oscurato preventivamente? «Più che YouTube – spiega Hechich – abbiamo accusato direttamente il governo e in particolare il ministero della sanità, per aver chiesto ai media – già nel 2020 – di ridurre o addirittura Roberto Hechicheliminare le notizie sgradite». Hechich ringrazia i cittadini che hanno sottoscritto la petizione che il Movimento Roosevelt ha inoltrato all’Agcom, anche attraverso una raccolta di firme su “Change.org”. «La situazione si è poi sbloccata di fronte alla seconda protesta rivolta a YouTube da un nostro attivista, Marco Ludovico: video finalmente pubblicato, con tante scuse da parte di YouTube». Si domanda lo stesso Ludovico: «Perché vengono prese di mira proprio le idee? Se attraggono tanta attenzione, forse non sono così inutili e così ininfluenti, come troppe volte si tende lasciar credere». E poi: «Se esprimo un’opinione (giusta o sbagliata) questo non dovrebbe essere così pericoloso, specie se sono gli stessi grandi media ad aver cambiato idea su tutto, in merito al Covid, nell’arco di appena un anno». E questo, per Marco Ludovico, «dimostra che una verità assoluta non esiste, neppure sul Covid».

Roberto Hechich invoca il ritorno all’educazione civica, fin dalla più tenera età: «Bisogna abituare le persone a pensare con la propria testa, a ricostruire l’origine di una notizia e a capire la differenza tra una fake news (una notizia falsa) e una notizia vera». Per Hechich, se è abbastanza facile riconoscere una bufala, è più complicato riconoscere «le notizie più insidiose, cioè quelle manipolate, in parte vere e in parte no». E attenzione: «Proprio la censura preventiva, su idee e interpretazioni come quelle che noi diffondiamo, non fa altro che disabituare le persone a distinguere tra una notizia manipolata e una semplice, legittima interpretazione». Marco Moiso, altro esponente di primo piano del Movimento Roosevelt, condanna la deriva autoritaria (con censure a tappeto sui social) introdotta con la gestione Marco Moisoemergenziale del Covid: «Un fortissima stretta, senza precedenti, alla libertà di espressione». Moiso fa notare che la Dichiarazione Universale dei Diritti Umani, cui si ispirano i “rooseveltiani”, fu scritta praticamente in contemporanea con la Costituzione italiana nell’immediato dopoguerra, nel momento storico dell’uscita dalle dittature.

«Tutti hanno diritto a manifestare liberamente il proprio pensiero, e la stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure: così recita l’articolo 21 della Carta costituzionale italiana». Ancora più esplicito l’articolo 19 della dichiarazione universale promossa all’Onu da Eleanor Roosevelt: «Ogni individuo ha diritto alla libertà di opinione e di espressione, incluso il diritto di non essere molestato per la propria opinione e quello di cercare, ricevere e diffondere informazioni e idee attraverso ogni mezzo». Moiso rivolge un appello politico agli «amici di una sedicente sinistra, che spesso pretende di parlare da un pulpito di presunta superiorità morale o culturale». Ovvero: «La libertà di esprimere le proprie idee è anche libertà di dire cazzate, incluse le fake news». Tradotto: «La libertà va garantita sempre, a prescindere dal contenuto», sottolinea Moiso. «Vuol dire lasciar parlare proprio tutti: persino chi dice cose antitetiche anche al sistema di diritti nel quale vive la società occidentale».

Questo, secondo Moiso, è il grande vizio di oggi: «Il dibattito è polarizzato tra persone convinte di esprimere posizioni nel bene dell’interesse collettivo e posizioni ritenute non legittime. Quindi, chi pensa di essere nel giusto si considera legittimato a censurare chi voglia diffondere un’idea difforme, rispetto a quella del mainstream dominante». Lo stesso Moiso cita l’insigne linguista Noam Chomsky, considerato uno dei massimi referenti politico-culturali del vero progressismo mondiale: è facile parlare di libertà di espressione laddove le persone dicono quello in cui crediamo noi, dice Chomsky; ma se siamo onesti con noi stessi, aggiunge, dobbiamo concludere che non siamo molto lontani dall’Urss o dal nazismo, se arriviamo a censurare, come non legittime, le opinioni che non condividiamo. La storia degli ultimi 15 mesi, che ha sprofondato anche l’Italia in una palude di autoritarismo “sanitario”, è figlia di una lunga torsione post-democratica, collaudata sul terreno dell’economia (con la “religione” del neoliberismo), ora approdata al tema della salute, con la nuovissima “religione” del Covid, che penalizza le terapie per lanciare i vaccini (zittendo anche i sanitari, e le voci come quella di “MrTv”).

venerdì 30 aprile 2021

Causa collettiva, Sandri: l’osceno business dei tamponi

 Fonte https://www.libreidee.org

Un tampone molecolare costa dai 70 ai 120 euro, e in Italia ormai si eseguono 300.000 test Pcr al giorno. La spesa quotidiana è esorbitante: come minimo, oltre 21 milioni di euro, cioè quasi 150 milioni alla settimana, mezzo miliardo al mese, 6 miliardi all’anno. Si parla tanto di vaccini, dice l’avvocato Mauro Sandri – che già raccolto 1.500 italiani per una causa collettiva contro lo Stato – ma non si fa caso alla spesa, infinitamente maggiore, per i tamponi. Il vaccino Astrazeneca (demonizzato a reti unificate per le reazioni avverse che ha provocato) costa appena 3 euro a dose, dice l’avvocato, mentre il concorrenze Pfizer (che sconta un numero ancora maggiore di effetti collaterali, passati però sotto silenzio) ne costa 14. C’è una regia commerciale, dietro la “guerra” tra vaccini? E soprattutto: il business dei tamponi è incomparabilmente più grande. Una vera e propria gallina dalle uova d’oro: chi avesse il coraggio di uscire dall’emergenza Covid dovrebbe vedersela, un minuto dopo, con i produttori del tampone, che – a livello internazionale – stanno cavalcando un business stellare, da decine di miliardi di euro.
La stessa Oms, rileva il legale, invita a non affidarsi ciecamente al tampone molecolare: non è un vero e proprio strumento diagnostico, ha avvertito il suo “inventore”, che raccomanda di non superare i 20-22 “cicli di amplificazione” cui viene sottoposto il campione organico, a contatto con appositi reagenti per rilevare tracce virali. Oltre quella soglia, si spiega, si rischia di intercettare qualsiasi altro virus presente nell’organismo, inclusi quelli (innocui) del semplice raffreddore. In Italia, denuncia l’avvocato Sandri, la prassi è regolarmente sbagliata: si eseguono anche 40 “cicli di amplificazione”, col risultato poi di indicare come “positivo al Covid” il soggetto refertato. Ecco perché molti medici hanno parlato di una quantità esorbitante di “falsi positivi”: soggetti risultati positivi al tampone, ma assolutamente asintomatici e in ottima salute. Nonostante ciò, da ormai un anno, li si annovera tra quelli che i media chiamano “casi”, nel quotidiano “bollettino di guerra” che pretende di monitorare l’andamento della cosiddetta pandemia.
«Contro tutto questo sto preparando cause precise, di risarcimento danni: non mi bastano le denunce astratte, voglio arrivate a risultati concreti», averte l’avvocato Sandri. «La drammatizzazione del Covid non dipende dalla pretesa gravità della malattia: è un problema di disservizio gestionale della sanità». Gli unici soggetti potenzialmente a rischio erano gli ultra-75enni, dice il legale, e non si è fatto nulla di specifico per proteggerli. «Il Covid poteva e doveva gestito con l’ordinaria diligenza sanitaria, che uno Stato deve mettere in campo». Sandri mette nel mirino soprattutto Conte, Speranza e il Cts: «Dobbiamo concertizzare una controffensiva legale che faccia finalmente giustizia: dobbiamo diventare milioni, e fare del tribunale la nostra vera piazza». Sandri ha firmato tre ricorsi in sede Ue contro i contratti per i vaccini. E attacca il governo italiano: «Essere stati privati della libertà non può passare così, senza una sanzione: dev’essere fatta giustizia, per risarcire i cittadini e ricompattare la comunità nazionale».
«E’ un problema che riguarda milioni di persone», insiste il legale, ospite di “Visione Tv”: «E’ importante che venga accertato che il problema non è il Covid, come malattia grave in sé, ma è la gestione del Covid». Oltre alla follia dei lockdown, che hanno colpito l’intera popolazione (in maggioranza, non esposta ad alcun pericolo sanitario), Mauro Sandri insiste sull’opaco business dei tamponi, che sta fruttando decine di miliardi. «E’ un affare enormemente superiore a quello dei vaccini: è imparagonabile». Chiosa il legale: «Chi parla di “dittatura sanitaria” non ha compreso che la sanità è solo il vettore su cui è salita la finanza: perché le case farmaceutiche guadagnano tantissimo, ma la finanza – indebitando gli Stati a livelli mai visti, nella storia – sta realizzando il vero, grande profitto».

Un tampone molecolare costa dai 70 ai 120 euro, e in Italia ormai si eseguono 300.000 test Pcr al giorno. La spesa quotidiana è esorbitante: come minimo, oltre 21 milioni di euro, cioè quasi 150 milioni alla settimana, mezzo miliardo al mese, 6 miliardi all’anno. Si parla tanto di vaccini, dice l’avvocato Mauro Sandri – che già raccolto 1.500 italiani per una causa collettiva contro lo Stato – ma non si fa caso alla spesa, infinitamente maggiore, per i tamponi. Il vaccino Astrazeneca (demonizzato a reti unificate per le reazioni avverse che ha provocato) costa appena 3 euro a dose, dice l’avvocato, mentre il concorrenze Pfizer (che sconta un numero ancora maggiore di effetti collaterali, passati però sotto silenzio) ne costa 14. C’è una regia commerciale, dietro la “guerra” tra vaccini? E soprattutto: il business dei tamponi è incomparabilmente più grande. Una vera e propria gallina dalle uova d’oro: chi avesse il coraggio di uscire dall’emergenza Covid dovrebbe vedersela, un minuto dopo, con i produttori del tampone, che – a livello internazionale – stanno cavalcando un business stellare, da decine di miliardi di euro.

La stessa Oms, rileva il legale, invita a non affidarsi ciecamente al tampone molecolare: non è un vero e proprio strumento diagnostico, ha avvertito il suo “inventore”, che raccomanda di non superare i 20-22 “cicli di amplificazione” cui viene sottoposto il campione organico, a Tamponecontatto con appositi reagenti per rilevare tracce virali. Oltre quella soglia, si spiega, si rischia di intercettare qualsiasi altro virus presente nell’organismo, inclusi quelli (innocui) del semplice raffreddore. In Italia, denuncia l’avvocato Sandri, la prassi è regolarmente sbagliata: si eseguono anche 40 “cicli di amplificazione”, col risultato poi di indicare come “positivo al Covid” il soggetto refertato. Ecco perché molti medici hanno parlato di una quantità esorbitante di “falsi positivi”: soggetti risultati positivi al tampone, ma assolutamente asintomatici e in ottima salute. Nonostante ciò, da ormai un anno, li si annovera tra quelli che i media chiamano “casi”, nel quotidiano “bollettino di guerra” che pretende di monitorare l’andamento della cosiddetta pandemia.

«Contro tutto questo sto preparando cause precise, di risarcimento danni: non mi bastano le denunce astratte, voglio arrivate a risultati concreti», averte l’avvocato Sandri. «La drammatizzazione del Covid non dipende dalla pretesa gravità della malattia: è un problema di disservizio gestionale della sanità». Gli unici soggetti potenzialmente a rischio erano gli ultra-75enni, dice il legale, e non si è fatto nulla di specifico per proteggerli. «Il Covid poteva e doveva gestito con l’ordinaria diligenza sanitaria, che uno Stato deve mettere in campo». Sandri mette nel mirino soprattutto Conte, Speranza e il Cts: «Dobbiamo concertizzare una L'avvocato Mauro Sandricontroffensiva legale che faccia finalmente giustizia: dobbiamo diventare milioni, e fare del tribunale la nostra vera piazza». Sandri ha firmato tre ricorsi in sede Ue contro i contratti per i vaccini. E attacca il governo italiano: «Essere stati privati della libertà non può passare così, senza una sanzione: dev’essere fatta giustizia, per risarcire i cittadini e ricompattare la comunità nazionale».

«E’ un problema che riguarda milioni di persone», insiste il legale, ospite di “Visione Tv“: «E’ importante che venga accertato che il problema non è il Covid, come malattia grave in sé, ma è la gestione del Covid». Oltre alla follia dei lockdown, che hanno colpito l’intera popolazione (in maggioranza, non esposta ad alcun pericolo sanitario), Mauro Sandri insiste sull’opaco business dei tamponi, che sta fruttando decine di miliardi. «E’ un affare enormemente superiore a quello dei vaccini: è imparagonabile». Chiosa il legale: «Chi parla di “dittatura sanitaria” non ha compreso che la sanità è solo il vettore su cui è salita la finanza: perché le case farmaceutiche guadagnano tantissimo, ma la finanza – indebitando gli Stati a livelli mai visti, nella storia – sta realizzando il vero, grande profitto».

domenica 4 aprile 2021

lunedì 1 febbraio 2021

Semplicità

 

di Sister Ajahn Sundara

© Ass. Santacittarama, 2010. Tutti i diritti sono riservati.
SOLTANTO PER DISTRIBUZIONE GRATUITA.
Tradotto da Gabriella De Franchis
Tratto dal libro “Freeing the heart”, reperibile dal sito www.amaravati.org.

 

L’ESPERIENZA DEL PERIODO TRASCORSO IN THAILANDIA, durante il quale ho praticato la meditazione abbastanza intensamente, mi ha insegnato molto. Per quasi due anni e mezzo ho avuto la possibilità di fare parte di una cultura che ha una visione della vita molto diversa dalla nostra e, vivendo in quel contesto, ho potuto rendermi conto di quanto la mia mente fosse condizionata dai valori occidentali, da preconcetti, pregiudizi e arroganza.

All’inizio molti elementi di quella cultura mi erano completamente estranei: c’erano molte cose per me impossibili da comprendere. Ma già prima che arrivasse il momento di partire mi sentivo come a casa. Così mi farebbe piacere condividere con voi alcuni aspetti di questo periodo trascorso in quel meraviglioso paese.

Nella zona rurale dove si trova il monastero gli abitanti sono prevalentemente contadini; gente semplice che vive una vita semplice. Al contrario di noi, non sembrano pieni di problemi psicologici o di crisi esistenziali. La loro vita gravita attorno a bisogni immediati, come il cibo e il sonno, ai semplici piaceri della vita e a come superare la giornata. I Tailandesi si sanno proprio divertire!

Quando incontrai per la prima volta il mio maestro, Ajahn Anan, egli mi chiese come procedeva la mia pratica. Io gli dissi che uno dei motivi per i quali mi trovavo in Thailandia era quello di avere l’opportunità di continuare a svilupparla. Poi mi chiese se avessi incontrato difficoltà, così gli raccontai come avevo praticato e come mi sentivo in quel periodo.

Fu straordinario! Mentre stavo parlando ebbi la sensazione improvvisa di avere un solido specchio di fronte a me e di vedere questo ‘Io’, che ripeteva la solita scena con sagaci argomentazioni, diventare improvvisamente una grande nuvola di proliferazioni! Fu un’intuizione meravigliosa. Con chiunque altro mi sarei sentita offesa o avrei pensato di non essere presa seriamente, ma con lui provai un grande senso di sollievo: forse perché era solo se stesso e profondamente tranquillo.

Il modo in cui i tailandesi si avvicinano agli insegnamenti e a se stessi è fortemente influenzato dalla dottrina buddhista e dalla sua psicologia. Anche la loro lingua di tutti i giorni è ricca di parole Pali. Ricordo di avere notato che il modo in cui essi parlano della mente/cuore a noi potrebbe sembrare alquanto freddo. Quando attraversavamo periodi di grandi sofferenze, di paure o ricordi dolorosi, il maestro ci diceva soltanto: “Bene, si tratta solo di kilesa (stati mentali non salutari)” oppure “Il tuo cuore non è felice?”

Stranamente, cose simili dette in quel contesto, ridimensionavano totalmente l’abitudine di pensare a cose come: “‘Io’ che ho un’enorme problema che deve essere risolto.” E poi c’era sempre questo specchio solido e compassionevole, che rifletteva. Chiunque altro avesse detto che i miei ‘problemi’ derivavano semplicemente dal fatto che mi sentivo infelice, mi avrebbe fatto veramente seccare e mi sarei sentita ignorata, ma con Ajahn Anan, nel quale credevo molto, ero capace di vedere il modo in cui lavorava la mia mente e di abbandonare la confusione. Le domande: “Che cosa sta succedendo? Il tuo cuore è infelice?”, mi riportavano al momento presente.

L’atmosfera del villaggio, situato in una incantevole foresta sul versante di una montagna, era molto tranquilla e in quel periodo non succedeva niente di particolare. Era un luogo semplice, calmo e isolato, e non c’era molto da fare durante la giornata tranne che ricevere l’elemosina del cibo, mangiare e spazzare il proprio sentiero per mezz’ora circa. Tutto qui. Nel tempo che restava potevamo dedicarci alla pratica formale. La mia mente si calmò molto.

Attraverso queste esperienze ho imparato ad apprezzare la semplicità e la mente quando si trova in uno stato di normalità: quando non crea problemi sul modo di essere delle cose. Non sto dicendo che quest’approccio, apparentemente semplice e diretto, nei confronti della mente, sia giusto o sbagliato, ma ho notato che praticare in quell’ambiente e in quella cultura per due anni, ha avuto un effetto potente. Mi ha aiutato a smettere di continuare a creare la mia persona e questo è stato un atto alquanto liberatorio. Quando la mente si calmava potevo vedere con molta chiarezza questo senso dell’‘Io’, la persona, ogni volta che sorgeva.

venerdì 22 gennaio 2021

Soberana, il vaccino etico prodotto a Cuba che non piace a Bill Gates

 Se saro obbligato a fare il vaccino farò questo,,,ahahah

Il vero vaccino è conoscere gli eccezionali poteri del nostro sistema immunitario


Di Lorenzo Poli. Il prof Fabrizio Chiodo, ricercatore palermitano del CNR nell’Istituto di Chimica Biomolecolare di Pozzuoli, immunologo esperto di tecnologie farmaceutiche, docente di chimica all’Università di La Avana e componente dell’equipe del Finlay Institute che sta realizzando il vaccino, in questi mesi ha spiegato la differenza tra i vaccini cubani e quelli dei grandi colossi farmaceutici come Pfizer, Moderna, Astrazeneca e Sanofi.  Inoltre ha illustrato i motivi che hanno portato l’isola sotto embargo ad avere solo 140 morti su 11 milioni e mezzo di abitanti da inizio pandemia: “a Cuba c’è un sistema medico totalmente pubblico e di qualità, c’è un arsenale biotecnologico di altissimo livello e c’è il più alto numero di medici di famiglia per cittadino.”

“La fiducia del popolo è un pilastro fondamentale della risposta cubana all’epidemia”, ha spiegato in un’intervista allo Sputnik in cui ha spiegato perché lo scetticismo verso i vaccini che regna in gran parte del mondo non intacca Cuba, seppure nell’isola caraibica non vi è alcuna obbligatorietà vaccinale.

Ad oggi l’8% dei vaccini anti-Covid nel mondo viene sviluppato a Cuba che ha attualmente quattro candidati vaccini in studi clinici, cioè in fase di sperimentazione su volontari. I più importanti candidati vaccini sono quelli del Finlay Institute di Cuba, Soberana 01 e Soberana 02, la cui lista dei collaboratori stranieri coinvolti nello sviluppo è guidata proprio da Chiodo.

Il primo sta completando una combinazione di fase 1 e 2, mentre il secondo è nella fase 2. Gli altri due candidati del Centro di Ingegneria Genetica e Biotecnologia di Cuba stanno completando la prima fase, mentre c’è in programma di concludere la fase 3 di Soberana a marzo 2021. Nella terza fase, saranno impiegati almeno 50.000 persone, ma questo è un numero di cui si sta ancora discutendo, a fronte di un problema tecnico causato da una bassissima incidenza di infezioni da SARS-CoV-2 a Cuba, anche grazie alla grande efficacia nel contrastare la crisi sanitaria da Covid-19. Per questo motivo una parte degli studi clinici sarà effettuata all’estero.

Se riusciamo a deprogrammarci, non si tratta di diventare zombie o fantasmi, ma di agire nella consapevolezza costante che stiamo vivendo un...