domenica 31 agosto 2014

Brasile: Soros vuol “fare le scarpe” a Dilma Rousseff

Washington e George Soros servono a Dilma Rousseff una polpetta avvelenata: Marina Silva, sfidante della presidentessa alle presidenziali.
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Oggi non esiste, in occidente, miglior antidoto per il ‘cittadino medio semi-colto’ della sicurezza insita nel politicamente corretto, nell’essere ambientalisti, ecologisti, nell’essere pacifisti a tutto tondo nei riguardi dei finti nemici e delle finte minacce di turno. Non c’è amico migliore, per il cittadino medio semi-colto, di una visione della sinistra (occidentale) interamente imbastita sulla deviante china della ‘svendita totale’. Cessione di valori, tradizioni, sovranità nazionale, monetaria, energetica: la negazione totale della nazione a vantaggio della più farsesca recita sull’ineluttabilità dei valori e dei diritti umani di privata e padronale creazione. L’Open Society del ‘filantropo’ George Soros è la fucina per eccellenza di questa dottrina distorta della (cosiddetta) sinistra (in salsa yankee), fatta di progressismo, dirittoumanismo di facciata, disfacimento totale di qualsivoglia realtà, particolarità e iter governativo legati alle nazioni. In Soros si rispecchiano le politiche ‘progressiste e di sinistra’ dei governi occidentali e di quelle degli USA. Politiche subdole che utilizzano strumenti come il pauperismo fine a se stesso per indottrinare le persone (vedesi il caso di Pepe Mujica in Uruguay, perfetto esempio di progressismo buonista cucinato da Washington) oppure molto utilizzata è la bandiera dell’ecologismo radicale e del ‘greenismo’. Il quale, ovviamente, è giusto SOLO per ‘gli altri’: per le superpotenze -non allineate- che, nelle logiche imperialistiche di Soros e di Washington, dovrebbero ritornare allo stato di terre coloniche sottosviluppate atte alla re-conquista. Israele, l’Open Society di Soros, gli USA e le potentissime sette evangeliche operanti in America Latina (legate a doppio filo con le potenti lobby sionistiche statunitensi) stanno adesso concentrando tutti i loro sforzi sulla candidata presidenziale brasiliana Marina Silva (candidata verde ed ecologista del Partito Socialista Brasiliano-PSB-): la carta ultima e disperatissima per impedire alla presidente Dilma Rousseff di essere rieletta alle elezioni di ottobre; la leader brasiliana, leader di spicco del Partito dei Lavoratori, rappresenta una dolorosissima spina nel fianco per gli speculatori finanziari, i padroni di Washington, gli squali del liberismo e, soprattutto, per Israele che, dai governi brasiliani degli ultimi 10 anni (Lula prima, Rousseff adesso) è stato trattato come si confà a un Paese che violi i più elementari diritti umani. Con la morte tragica e strana del mediocre candidato presidenziale Edoardo Campos si è aperta la strada per la progressista Marina Silva, la signora dalla faccia gentile e buona, che vanta riconoscimenti da madrina dei diritti umani da ‘società’ come la Goldman Insurance Company, di migliore pensatrice globale 2010′ dalla Kissinger Associates, etc. La signora Marina ha dichiarato tra l’altro di aver preso parte ai convegni del B’nai B’rith (lobby sionista) e del Congresso Mondiale Ebraico, appoggiati, in America Latina, dalle sette evangeliche e protestanti (di cui la Silva fa parte) in grande espansione nell’intera America del Sud. Il governo di Dilma Rousseff rappresenta oggi un freno potente a tutto questo; la sua opera di governo, in 10 anni (insieme a Lula) ha sottratto alla miseria oltre 40 milioni di brasiliani, e l’analfabetismo va scomparendo; le politiche nazionalistiche in ambito militare, energetico, industriale, alimentare, monetaristico non devono essere sostituite dalla ‘bolgia sinistrata’ della decrescita, delle svendite selvagge, delle privatizzazioni e delle cessioni di sovranità propugnate dalla signora Marina Silva, la quale mira anche a indebolire il Mercosur, le alleanze brasiliane con i Paesi non allineati dell’area (Argentina, Venezuela, Bolivia e Ecuador) oltre che i rapporti con gli altri BRICS, per rinsaldare, di conseguenza, rapporti e alleanze con gli USA e l’UE. La riconferma di DILMA ROUSSEFF a presidente non significa solamente stabilità e prosperità per il Brasile, ma soprattutto speranza e crescita per l’intera America Latina.

DIRITTI DELLE DONNE: PERICOLO PER L'UMANITÀ


Fonte http://storieriflessioni.blogspot.it/
Il titolo dell'articolo è abbastanza provocatorio e suona in modo discriminatorio ma non se si cerca di capire il motivo e tutto quel che sta dietro a tale affermazione.


E' comune che la rivoluzione nasca nel cuore di un uomo. Egli dall'antichità è abituato a lottare e difendere i deboli, ad essere primo in tutto e compiere azioni secondo principi nobili. Sappiamo che con il tempo c'è la possibilità che l'abitudine diventi parte genetica di un essere vivente che si trasmette da generazione a generazione. Le donne erano abituate a preservare la casa, difendere i propri piccoli e sostenere il marito nelle decisioni che portava benefici anche a loro stesse. La genetica maschile parla chiaro: di natura sono adatti alla rivoluzione e alla lotta contro le ingiustizie per proteggere la moglie che a suo volta protegge i bambini.

Attualmente le cose stanno in maniera molto diversa. Gli uomini non sono più quelli di una volta come non lo sono più le donne. I ruoli spesso si ribaltano e si crea conflitto tra le due parti del cielo. La parte del cielo rosa di recente viene favorita in modi ignobili e sfavoreggianti nei confronti del genere maschile. I favoritismi delle donne moderneattualmente provengono da sorgenti come: il femminismo, il genere maschile e la legge. Dunque non possiamo considerarle del tutto responsabili della propria situazione, poichè ogni essere umano si abitua a quel che lo circonda. Abbastanza logico.

Dobbiamo però, capire una cosa. Più si preoccupa dei diritti femminili, più quelli maschili diventano insignificanti. Quindi, il nostro sistema ha trovato un'efficiente modalità per sedare lo spirito rivoluzionario privilegiando il genere femminile svantaggiando in quel modo il maschile.

Quel che dico non ha alcun scopo di ledere le capacità femminili in alcun ambito ma di conservare ancora quelle maschili che sono in via di estinzione. Vedete in che situazione è l'uomo oggi. Deve dare spiegazioni per difendere i propri diritti, come se ciò non gli fosse concesso. Proprio quello che faccio io in questo momento, scrivendo le parole che leggete, che è una mia motivazione del perchè li difendo.

Non pensate che l'oppresso sia l'essere di sesso femminile e l'oppressore quello di sesso maschile, è un errore. Gli oppressi sono entrambi! Da chi? Dal sistema. Il sistema opprime l'uomo e la donna in un modo molto furbo: li divide uno dall'altro ("divide et impera"). Ci sono centinaia e migliaia di uomini che si suicidano per colpa delle ex mogli e della loro situazione sentimentale con il sesso opposto. Un esempio può essereRobin Williams, che è morto da poco per colpa della depressione. Avrà mai la versione ufficiale enunciato che ha dovuto vendere le proprie case per pagare gli alimenti alle sue ex mogli? Magari, ma nessuno indaga, nessuno agisce e nessuno cerca risoluzione a questo problema sociale.

Le donne potrebbero liberamente annientare il genere maschile solo con la legge, che è a loro favore. Dite che questo non succede. Beh, non succede solo per un motivo: non tutte sono uguali. Questo è un fatto positivo ovviamente e ci lascia sperare.

Sostenere l'avversione per l'esagerata libertà del sesso femminile oggi non vuol dire affatto essere maschilisti o misogini. Semmai realisti.

Le donne devono comprendere che senza il genere maschile non c'è futuro per le prossime generazioni. Per questo bisogna prendere in considerazione che anche l'uomo, l'essere che da piccolo viene considerato più forte, può aver bisogno di aiuto e può essere vittima.

Mi auguro che abbiate capito quel che ho voluto intendere, non volendo in nessun modo discriminare alcuna categoria.

Le proprieta olografiche della realta

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Fonte http://www.iconicon.it/blog/

LE PROPRIETÀ OLOGRAFICHE DELLA REALTÀ

Ecco un articolo che riguarda quanto in quest’epoca si sta affacciando alla ribalta della comunità scientifica.
È uno scritto propedeutico di Camillo Urbani, fisico e didatta, dotato di rara capacità di rendere maggiormente comprensibili ed accettabili ai più cognizioni che cambiano il concetto stesso di realtà in cui viviamo.
Prenderne atto ed integrarle nella nostra esperienza di vita può essere difficoltoso per alcuni, ma una volta riusciti la nostra vita comincerà a diventare certamente più interessante…
Ma non perché ce lo dice Hollywood con un film, ma perché è giunto il momento di farne esperienza diretta.
Jervé
holomatrix

Proprietà olografiche

Riassumendo, il modello Matrix teorizza che ci sia una sorta di enorme computer che genera dei file, questi portano poi allo schermo le istruzioni ricevute, facendo accendere i pixel che formano le figure percepite da noi  come unica realtà.
Qual è il modello che ci può dire come sia fatto questo file?
Propongo questa versione matematica:
Ogni oggetto ha un file che lo determina formato da una seria finita di addendi.
File (oggetto)= O1+ O2  + O3  + O4  + O5  + O6  …+ On
Ogni addendo della serie è un frattale olografico. Quindi eliminando uno o più termini la rappresentazione dell’oggetto sarà sempre totale, ma le sue proprietà diminuiranno, proprio come capita con gli ologrammi in cui se la diapositiva olografica verrà privata di una sua parte continuerà a rappresentare l’oggetto iniziale ma più sbiadito. Ogni volta che si elimina un addendo della serie si perde un proprietà dell’oggetto.
I numero di addendi può essere altissimo, ma sempre finito.
Sia “n” il numero massimo di termini della serie sarà sempre possibile aggiungere un nuovo termine “n+1”. Sotto questo aspetto la serie ha potenzialmente infiniti termini.
Ogni termine è una funzione frattale che può ingrandirsi e rimpicciolirsi, quindi i termini acquistano importanza differente (pesata) a seconda se si ingrandiscono o rimpiccioliscono.
Le proprietà di base sono codificate dal “computer centrale” (Dio?) in modo da stabilire una realtà stabile con caratteristiche  definite e accordate. In tal modo si creano delle regole precise di accordo e il gioco che noi chiamiamo realtà acquista una validità oggettiva per tutti i giocatori che abitano lo schermo. Questo crea un grande vantaggio educativo in quanto attraverso l’osservazione e le varie connessioni gli abitanti di quella realtà svilupperanno sia la deduzione logica che l’aspetto creativo artistico insomma creeranno una coscienza percettiva evoluta e consapevole.
E’ di fondamentale importanza che per un ampio lasso di tempo, queste proprietà degli oggetti primari creati dal computer centrale rimangano stabili, quindi non siano alterabili dagli utenti che stanno sullo schermo e che devono crescere in consapevolezza senza “cambiare le carte in tavola”.
Esisterà quindi un insieme di meccanismi che blocca la possibilità di modificare intrinsecamente la materia. Questo insieme di meccanismi al momento opportuno verrà tolto, e verrà lasciato campo libero alle consapevolezze di entrare nel computer come programmatori. Questo deve essere fatto gradualmente, va da sé che questa libertà è estremamente pericolosa. A fronte di molti individui evoluti e altruistici che si dedicheranno al bene comune, esiste la controparte opposta egocentrica che cercherà di sfruttare la cosa per sottomettere gli altri al proprio volere.
La presa di coscienza di questo meccanismo da parte della maggioranza dell’umanità viene definita “Apertura del grande portale”. Questa nuova consapevolezza rimette in gioco il grande quesito: “Chi ha programmato il computer centrale in modo da creare questa realtà?”
La nuova conoscenza si mescolerà necessariamente con l’aspetto religioso, dopo l’apertura del “grande portale” la distinzione tra scienza e religione andrà riducendosi progressivamente.
Il modello della serie di frattali olografici ci permette di prevedere varie possibilità e ci chiarisce vari fenomeni che si possono realizzare una volta entrati in possesso della capacità di aggiungere la nostra programmazione a quella del computer centrale.
  • 1°- Possiamo aggiungere proprietà non appartenenti intrinsecamente  a quel tipo di materia. Per esempio possiamo aggiungere un  nuovo termine al file (legno) facendolo diventare magnetico, o conduttivo.. Possiamo far diventare solido a temperatura ambiente il gas metano ecc.
  • Possiamo far si che l’elemento acqua contenga il termine ubriacatura, o qualsiasi altra proprietà. Questo già viene fatto dall’omeopatia, però va detto che non avendo capito ancora a fondo i meccanismi non sempre i principi omeopatici hanno le stesse proprietà. La storia dell’acqua utilizzata, ma sopratutto l’essere umano che esegue il processo assumono importanza fondamentale e introducono rendimenti variabili.
  • 2°- Possiamo togliere o diminuire delle proprietà intrinseche dell’oggetto. Per esempio il rame potrebbe diventare un isolante elettrico se gli togliamo la proprietà di conduzione.  Questo si riallaccia alla problematica dello squilibrio degli oggetti a cui rubiamo proprietà elettriche con il sistema del disgregatore di Tesla. La massa di un accumulatore usato come fonte energetica nel disgregatore Tesla verrà privata di una sua parte elettrica, un uomo nelle vicinanze subirà un tentativo di furto della sua parte elettrica da parte della massa dell’accumulatore che sta cercando di riequilibrarsi. A sua volta il corpo l’uomo destabilizzato cercherà di riappropriarsi del mal tolto e quando si avvicinerà ad apparecchiature elettriche queste subiranno delle alterazioni.
  • 3°- Possiamo creare nuovi materiali con caratteristiche mai viste: superconduttività, assorbimento totale dell’intero spettro elettromagnetico, durezze incredibili ecc.

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Effetto hacker che entra in un programma

Il modello Matrix ci permette di estendere la comprensione  a come entrare nei file di un oggetto per modificarlo.
L’hacker è un individuo che è  in grado di collegarsi ad un computer esterno, entrare in un file e modificarlo. Questo procedimento è possibile farlo anche negli oggetti della nostra realtà.
Qualche anno dopo la mia laurea in fisica all’età di 28 anni ebbi modo di verificare personalmente questo fatto, quello che vidi fu così destabilizzante che tutta la mia vita successiva rimase sconvolta e determinata da quelle  lunghe ma precise verifiche.
Ne parlo dettagliatamente  qui
Un individuo dotato di un surplus energetico orgonico, si sintonizzava su una carta da gioco e la faceva cambiare o spostare o sparire o altro ancora.
Da subito verificai che nella prima fase del fenomeno egli doveva percepire  profondamente la carta da gioco tanto da indovinarla, poi creava le modifiche.
Per molti anni continuai a chiedermi in che cosa consisteva questa specie di sintonizzazione, ora 40 anni dopo, sono dell’avviso che la regola sia questa:
Sintonizzandosi anche su  un solo elemento della serie si può entrare in collegamento con tutta la serie se le energie orgoniche e le capacità vibrazionali dell’operatore sono adeguate.
La sintonizzazione su un elemento della serie potrebbe essere data dalla capacità di creare entro di noi l’immagine esatta dell’oggetto.  Questa ci permette un aggancio vibrazionale l’intero file. Ovviamente non basta la visualizzazione perfetta, occorre che il soggetto sia in grado di modificare l’energia orgonica con cui è fatto il file. Questo tipo di capacità è in genere descritta come “magnetismo biologico”. Ci sono individui che la possiedono in grande misura, altri invece sono molto bassi.
Quando il personaggio superdotato non riusciva ad indovinare la carta da gioco, si aiutava toccandola, chiaramente era un soggetto che coglieva attraverso il contatto delle ulteriori caratteristiche che gli permettevano la sincronizzazione che precedeva la successiva manipolazione fatta con la sola mente.
Questo fenomeno ricorda quello che accade con il corpo umano, basta una piccolissima parte,  per capire il DNA di tutto il corpo.
Questo principio implica che ci sia una grande fluidità nel soggetto percepente, egli  deve essere in grado di cambiare il suo stato vibrazionale così come si fa con la sintonizzazione delle radio.
Da quello che ho visto il “vuoto mentale” è una condizione necessaria ma non sufficiente.
Gli sciamani chiamano questa sincronizzazione con il termine di “vedere l’oggetto nella sua essenza”. Essi dicono che tutto ciò che esiste si oppone ad essere visto per ciò che è, in base ad un principio di autoconservazione, e come se un computer non volesse rivelare la password all’Hacker.
Gli sciamani imparano a contemplare a lungo un oggetto per giorni se necessario, finché non ne percepiscono l’essenza. Solo allora potranno interagire attraverso l’accumulo di energia orgonica e l’uso di una forte volontà. Quando hanno imparato a dominare la cosa essi dicono che hanno capito “l’intento”. Per esempio si dice che lo sciamano Silvio Manuel (vedi Carlos Castaneda: Il dono dell’aquila)  fosse padrone dell’intento di ogni cosa e quindi poteva far materializzare o modificare ogni cosa.
Avendo visto personalmente queste cose, non ho dubbi sulla similitudine del modello, tuttavia sono perfettamente consapevole che l’eventuale scienziato convinto che la materia “esista intrinsecamente”, scienziato condizionato dal metodo scientifico della verifica, non possa che sorridere ironicamente di fronte a tal affermazioni così “fuori”.
Ad ognuno il proprio vissuto!
Riprendendo il discorso della sintonizzazione, c’è una cosa che vale la pena precisare perché può venir utile. Se immaginiamo il file scritto con il linguaggio binario avremmo un lunghissimo numero binario con tanti “1 ” e tanti “0″. Ebbene  la sommatoria degli 1 non è in genere uguale alla sommatoria degli 0, se noi creiamo un file con le stesse % di 1 e di  0 avremo una discreta probabilità di entrare in risonanza con il file dell’oggetto. Questo accade perché dal punto di vista ondulatorio il file è scomponibile una serie formata da una somma di onde.
Questo metodo che permetterebbe di entrare in  risonanza con il file dell’oggetto è molto approssimativo, va bene per disgregare o riaggregare una materia, ma appena si opera su qualcosa di più sofisticato non si ottiene la necessaria stabilità. Manca la regolazione fine, essa può essere realizzata solo dall’aspetto mentale di individui superdotati.
Pier Luigi Ighina aveva costruito macchinari che misuravano la percentuale di  quella che lui chiamava “energia solare” e della controparte “energia terrestre” inerente al file di un oggetto, se per esempio questo era un melo, avendo energia orgonica e proiettandola su un pero con le stesse percentuali, il pero aveva la tendenza a divenire melo.
Lo stesso principio viene sfruttato dal “raggio disgregatore” portato alle cronache da Franco Cappiello, in grado di disgregare 35 cm3 di ferro in una frazione di secondo usando l’energia di una batteria da 12 Volt.
Tutte queste macchine hanno però la caratteristica di essere legate all’operatore in modo più o meno forte. Non sono in genere ripetibili ne utilizzabili industrialmente, però servono a dare testimonianza della teoria esposta.

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L’imprinting – precisazioni

Mentre la parte precedentemente era basata su esperienze personali e quindi ha alte probabilità di avere una buona validità, le considerazioni che  seguono sono molto più aleatorie,  quindi potrebbero essere deduzioni ricavate da troppo pochi elementi.
Quando noi, quali novelli Hacker, riusciamo ad entrare in contatto con un file di un materiale possiamo fare varie cose come già detto.
Una possibilità è data dalla sovramodulazione,  cioè se noi creiamo un’onda molto grande di modulazione essa andrà a interagire con il file dell’oggetto facendo prevalere certe caratteristiche, proprio come la vicinanza di una forte emittente radio può entrare in un giradischi o altri apparati non precipuamente preposti alla ricezione via radio.
Una potente sovramodulazione potrebbe alterare le qualità di una certa materia, ma solo momentaneamente.
Volendo cambiare intrinsecamente le caratteristiche di una data materia, dovremmo imparare a “formattare” parte dei termini della serie e riscrivere nel programma le proprietà che desideriamo introdurre.
Forse, quando noi rubiamo energia orgonica da un materiale sarebbe bene che riuscissimo a riequilibrarla  il più possibile, così ci creerà pochi problemi.
L’ideale  è equilibrare tutto in partenza al momento del “furto”. Per esempio se rubiamo una qualità sarebbe opportuno rubare anche l’opposto nella stessa misura.
Al nostro attuale stato di conoscenza tutto ciò è fuori portata, quindi molto probabilmente tutte le eventuali macchine orgoniche industrializzabili finirebbero per essere instabili e pericolose.
Solo individui superdotati possono operare con queste cose prudentemente e in proporzione alle loro abilità.
Che fare dunque? Questa nuova scienza ci è preclusa?
Essendo ormai giunta l’epoca della rivelazione con la prossima apertura del “Grande Portale” ci vengono messe a disposizione nuove tecniche per ottenere energie orgoniche sufficientemente equilibrate.
Negli ultimi anni è comparso sulla scena un individuo “strano”, ingegnere nucleare alternativo iraniano di nome Keshe.
Dai  suoi libri io deduco che egli propone un metodo alternativo che permette di ottenere energia orgonica in grande quantità ed in modo equilibrato. Keshe descrive un metodo che disgrega dolcemente piccolissime quantità di materia totalmente. Tutta la piccola quantità di materia viene decomposta al suo stato originale cioè il file con cui il grande computer l’aveva creata, il file viene azzerato in una sorta di formattazione perfetta e tutta l’enorme “memoria” presente nel computer di base inerente a quel particolare materiale viene  messa a disposizione in modo pulito e stabile. E’ come se nell’Hard disk del computer centrale ci fosse concesso uno spazio libero di memoria dove possiamo scrivere ciò che vogliamo, a seconda delle nostre abilità.
Ci vien data la possibilità quindi di diventare i dei creatori di materia sostituendo vecchia materia già creata con una nuova.
Il metodo si basa sul principio che le particelle elementari in stato di alto vuoto si allargano, cosicché i campi che li formano si espandono similmente ad un gas. Il risultato è che diventano molto più “molli” e disgregabili. Ora con una adeguata rotazione e in particolari situazioni le particelle sfregando l’una con le altre si comportano come due diamanti che pur durissimi sfregando l’un l’altro finiscono con lo sbriciolarsi.
Nella prima fase delle sue scoperte Keshe faceva ruotare i gas con una piccola elica magnetica che ruotava internamente ad una sfera rarefatta. Poi si è accorto che era più semplice far ruotare la sfera di contenimento.
Sembra che pian pianino una certa quantità di micromateria riesca a disgregarsi, a quel punto si innescherebbe una situazione interessante con un’enorme quantità di energia libera. A questo punto  sembrerebbe che si formasse all’interno una sfera energetica che prende vita propria.
Può succedere per esempio che non sia più necessario far ruotare la sfera esterna, all’interno si formerebbe un plasma luminoso vivo che incomincerebbe a gestire un meccanismo di sopravvivenza autonomo. Quando accade non rimane che assecondare il volere del plasma, se per esempio il motore che faceva girare la sfera si spegne non bisogna farlo ripartire forzatamente, pena la distruzione dello stesso.
Il procedimento che porta in essere la vita di una sfera plasmatica richiede un lungo tempo che va da giorni a mesi.
Se più generatori orgonici sono presenti nello stesso ambiente tendono ad agganciarsi in quanto il materiale orgonico che si forma si sincronizza con l’equivalente che si trova in un altro generatore. Il simile si sincronizza con il suo simile.
L’ambiente in cui vari generatori si attivano diviene carico di energie orgoniche e le persone presenti possono diventare degli “attivatori” e realizzare cose ritenute impossibili.
Il campo magnetico del posto si altera e compaiono valori abnormi, ad un certo punto può accadere che comincino a comparire fenomeni antigravitazionali. L’operatore presente deve entrare in sintonia con il macchinario, consapevole che ha una sua vita e che va rispettata. Si deve instaurare un rapporto di reciproco rispetto,  in tal caso tutta la situazione volge verso il positivo per il futuro.
Camillo Urbani

giovedì 28 agosto 2014

Pummarol i viern ovvero pomodorini gialli invernali

Misteri della vita,seminando,sbagliandomi,quest"anno ho pochi pomodori rossi,in compenso ne ho tantissimi gialli,che mangerò in inverno.
Fonte http://www.giornaledelcilento.it/

Questa varietà di pomodoro è poco diffusa, i frutti sono piccoli, globosi, di colore giallo-arancio, con una buccia molto spessa. La polpa è più rossa, ma poco succosa, di un sapore acidulo. Proprio per questo sapore un po’ particolare, i pomodori invernali gialli non sono apprezzatissimi e sono di scarso interesse commerciale. Ma per chi li assaggia anche solo all'insalata con sale e un bel pò di olio buono li troverà fantastici.
Questi pomodorini hanno il vantaggio di poter crescere quasi “a secco”, cioè senza essere annaffiati. Si sviluppano molto lentamente e vanno raccolti con l’intero ramo quando diventano gialli. Vanno poi appesi con dello spago in un luogo asciutto ed arieggiato dove si conservano molto a lungo, io ancora oggi dopo 6 mesi ho la possibilità di gustarli.

Epidemia di Ebola? Prove tecniche di controllo…

Marcello Pamio - 25 agosto 2014 Fonte http://www.disinformazione.it/
Passano le stagioni e gli anni, cambiano apparentemente anche i burattini della politica che si alternano a marionette manovrate dagli stessi fili, eppure le strategie del Sistema sono sempre le medesime. Non cambiano di una virgola.
A parte qualche sfumatura infinitesimale, la strategia è sempre la stessa: controllare dal punto di vista fisico, mentale ed emozionale, la popolazione intera del pianeta, o una buona fetta di essa.
Come fare?
E’ più semplice di quello che si possa immaginare, e lo stile di vita moderno ne è la prova lampante: respiriamo aria avvelenata (scie chimiche, inquinamento), beviamo acqua sterilizzata la cui vitalità è meno di zero, mangiamo alimenti morti, pastorizzati, pregni di chimica e adesso anche transgenici. Se tutto ciò non bastasse ci intossichiamo quotidianamente il fisico e le menti con veleni quali droghe, farmaci e vaccini. Dall’altra parte, i super controllati e potentissimi mezzi di comunicazione massa (cinema, giornali, radio e televisioni), apparentemente disgiunti, lavorano invece in sinergia col Sistema, perché si occupano di tenere distratte le menti, le intasano e ingolfano di false notizie, spacciate però per informazione, e avvelenano le anime con emozioni e sentimenti deleteri e assolutamente devianti.
Ricordiamo che il fine ultimo è il controllo dell’uomo!
Un persona malata, intossicata, emotivamente destabilizzata è una persona che si manipola facilmente. Un vero e proprio suddito.
Non hanno bisogno di persone libere di pensare, sentire e agire, ma di sudditi ammansiti, di un gregge di pecore ammaestrate tenute a bada da qualche cane-pastore. Ogni tanto però qualche pecora scappa dal gruppo e cerca la libertà, cerca di capire cosa c’è aldilà del recinto.
Libertà che nonostante la tecnologia, i navigatori satellitari, gli i-phone e i cellulari, è sempre più risicata e sempre più a rischio.
L’odierno caso della epidemia di Ebola rientra in tutto questo?
Secondo dati dell’OMS, tra il 19 e il 20 agosto 2014 sono stati segnalati un totale di 142 nuovi casi, tra Guinea, Liberia, Nigeria e Sierra Leone. Mentre i morti accertati - sempre per l’Organizzazione sovranazionale di Ginevra – sono saliti a 1427.
Secondo le agenzie di stampa, ci sarebbero 70 morti per febbre emorragica “di origine sconosciuta” in Congo, e c’è chi addirittura parla di casi sospetti in Austria e Germania, quindi in piena Europa!
Il passato continua a ripetersi se non viene ben compreso…
Le pandemie inventate precedentiSenza andare troppo in là nel tempo, e ridestare alla memoria pandemie come la Spagnola del 1918 o l’Asiatica, è bene però ricordare cos’è accaduto al mondo nell’ultimo decennio.
Tra il 2002 e il 2003 il mondo ha iniziato a sentir parlare di SARS (Severe Acute Respiratory Syndrome), forma atipica di polmonite apparsa nella provincia del Guangdong in Cina.
Dopo pochi anni, nel 2005 è apparsa dal nulla l’influenza aviaria H5N1 che allarmò il mondo, ma rimase una pandemia mancata. E’ solo nel 2009 con la mitica influenza suina, che si iniziò a parlare della prima pandemia del nuovo secolo.
Oggi sappiamo bene come sono andate a finire simili bufale: sono servite per inoculare la paura e il panico nelle masse; spacciare farmaci (antibiotici) e vaccini, ingrassando le lobbies della chimica e farmaceutica; modificare e allargare la definizione stessa di pandemia, esattamente come è avvenuto a maggio del 2009 durante l’epidemia di suina, per opera dell’OMS.
Sono trascorsi solo cinque anni dall’ultimo vergognoso terrorismo virale, e oggi tocca a Ebola.
L’Ebola, secondo le fonti ufficiali, sarebbe un virus della famiglia Filoviridae estremamente aggressivo per l’uomo (virus di tipo A), che causa una febbre emorragica e uccide nel giro di pochissimi giorni. Il tasso di mortalità è altissimo: va da un 50% all’89%.
Potenzialmente - dicono sempre le fonti autorevoli - il virus Ebola potrebbe essere utilizzato come arma biologica, come un agente di bioterrorismo. L’unico inghippo, come arma, sta paradossalmente proprio nella sua altissima mortalità: infatti una epidemia termina velocemente perché muoiono tutti gli ospiti.
Per quale motivo i militari americani hanno sperimentato in questi anni l’Ebola in Sierra Leone e negli altri paesi africani? Forse per trovare un sistema che ne riduca la mortalità in modo tale da avere nelle mani un’arma biologica perfetta e potentissima?
Forse tra qualche giorno i media mainstream, pubblicheranno la notizia che il virus Ebola ha mutato geneticamente, diminuendo da una parte la sua altissima mortalità, ma permettendo dall’altra il contagio virale di massa. Contagio che forse qualcuno sta desiderando?
Magari verranno pubblicate notizie che il vaccino contro l’Ebola è stato trovato, esattamente come quanto ha riportato la Pravda dell’11 agosto 2014: “Si scopre che c’è un vaccino contro Ebola. Gli scienziati del Pentagono lo stavano sviluppando da 30 anni, e tutti i diritti della cura appartengono al governo degli Stato Uniti. Due medici statunitensi infetti hanno ricevuto iniezioni di vaccino e hanno cominciato il recupero dalla malattia immediatamente”.
Quindi si parla già di vaccino.
Un vaccino i cui diritti sono del governo statunitense, o meglio, del ministero della Difesa: il Pentagono. Per cui ci stanno già dicendo che tale vaccino funziona perché due medici americani infettati dal virus Ebola sono guariti. Il miracolo della scienza e delle coincidenze!
Per tanto, chi vorrà vaccinarsi per non morire, dovrà chiederlo in ginocchio al governo americano, altrimenti, se renderanno obbligatorio il vaccino per tutti, a guadagnarci, sarà sempre il governo democratico a stelle e strisce. Il paese che salverà il mondo dalle pandemie.
Pandemie che prima creano e poi aiutano a debellare…e non sarebbe certo la prima volta.
Il dott. Leonard Horowitz in un suo articolo “SARS: Great Global Scam”, ne è convinto.
Il dottor Horowitz è l'autore di tredici libri compreso il bestseller nazionale: “Virus emergenti: AIDS & Ebola, incidenti o intenzionali?”
In questo articolo egli sostiene che questo attacco virale senza precedenti è, alternativamente, o un ingegnoso esperimento del bioterrorismo istituzionalizzato, o uno strumento per il controllo psicosociale diffuso.
Quale modo migliore di vendere giornali, che guerre e disastri? Quale modo migliore per aumentare i preventivi per gli ospedali ed il personale dell’ennesima “emergenza sanitaria”? Quale modo migliore per aumentare le vendite di farmaci e vaccini, riempiendo la gente di spavento e convincendola che queste malattie siano allarmanti e che la loro speranza migliore è un’inoculazione inoffensiva? Quale modo migliore per deviare l’attenzione di un Paese da importanti questioni estere e da problemi interni, che spaventandolo presentandogli un problema mondiale che lo colpisce così da vicino?
George Bush per esempio ha aggiunto la SARS alla lista delle malattie per le quali è necessaria la quarantena con l’ordine esecutivo nr. 13295. Il governo dell’Ontario, sempre per la SARS aveva dichiarato l’ ”emergenza sanitaria” che richiede la quarantena (se necessario con la forza) per chiunque sia ritenuto sospetto di poter diffondere l’epidemia o abbia avuto contatti con persone che potrebbero essere malate.
Stessa cosa oggi con l’Ebola, con la differenza che in questo caso si tratta di una potenziale arma biologica di tipo militare molto pericolosa. E le parole del coordinatore dell’Onu contro il virus Ebola, non lasciano spazio a molti dubbi. Ha dichiarato qualche giorno fa di voler essere pronto ad “affrontare una fiammata se necessario” dell’epidemia. A quale fiammata si riferisce? Alla pandemia vera e propria? La stanno per caso attendendo? O peggio ancora, inducendo?
Strani incidenti…chi tocca il virus muore!Ovviamente si tratta della classica coincidenza, ma nel Boeing 777 della Malaysia Airlines, abbattuto nei cieli tra Ucraina e Russia vi era tra le persone presenti, un certo Glenn Thomas. Un nome non molto conosciuto…
Glenn Thomas era un autorevole consulente dell’OMS a Ginevra, esperto in AIDS e, soprattutto, in virus come l’Ebola. Egli era anche il coordinatore dei media ed era coinvolto nelle inchieste che stavano portando alla luce tutte le controverse operazioni di sperimentazione del virus Ebola nel laboratorio di armi biologiche presso l’ospedale di Kenema in Sierra Leone. Ora questo laboratorio è stato chiuso per volontà del Governo, ma stanno emergendo particolari interessanti in merito agli interessi nascosti dietro la sua gestione…
Ovviamene queste cose non le sentiremo dire in televisione.
Tra gli interessati, la coppietta del secolo: il miliardario Bill Gates e sua moglie Melinda, con la loro omonima fondazione “Bill & Melissa Gates”. I due filantropi, che guarda caso, lavorano in ambienti eugenetici e contribuiscono, mediante le vaccinazioni di massa, alla sterilizzazione delle donne dei paesi del Sud del mondo, hanno connessioni con i laboratori di armi biologiche situati proprio a Kenema, epicentro, guarda caso, dell’epidemia di Ebola sviluppatasi dall’ospedale dove erano in corso trial clinici sugli esseri umani per lo sviluppo del relativo vaccino.
Anche l’ebreo George Soros non manca mai. Il miliardario ungaro-statunitense, onnipresente quando si tratta di finanziare la destabilizzazione di un paese (le varie rivoluzioni colorate e arabe sono una sua creazione), tramite la sua Fondazione, finanzia lo stesso laboratorio di armi biologiche. Sono sempre banali coincidenze…
Attraverso la Fondazione “Soros Open Society”, per molti anni ha attuato “investimenti significativi“ nel “triangolo della morte Ebola” della Sierra Leone, Liberia e Guinea.
Glenn Thomas, lo sfortunato esperto di virus precipitato con il Boeing, era a conoscenza di prove concrete che dimostravano come il laboratorio, finanziato dai sopra filantropi, aveva manipolato diagnosi positive per Ebola, per conto della Tulane University, al fine di giustificare un trattamento sanitario coercitivo alla popolazione e sottoporla al trattamento sperimentale del vaccino che, in realtà, trasmetteva loro Ebola!
Purtroppo per noi che vogliamo capire, e per fortuna per coloro che invece stanno gestendo il gioco, i testimoni di questa criminale operazione spariscono, muoiono o precipitano…
Qual è alla fine l’operazione che stanno cercando di mettere in atto?
Innanzitutto è bene comprendere che si tratta di un’operazione militare.
Il virus Ebola esce infatti da un laboratorio militare di massima sicurezza. Lo stanno sperimentando in segreto da anni sulla ignara popolazione locale di vari paesi africani. Ogni tanto sfugge al controllo qualcosa, ma poi il focolaio epidemico viene gestito. Fino ad ora…
Dopo anni di esperienze dirette sul campo africano, vogliono forse creare una e vera e propria epidemia o pandemia (Problema) che interessi il mondo intero?
A questo punto viene in mente la solita strategia: Problema-Reazione-Soluzione.
Il Problema è l’epidemia inventata e creata a tavolino.
La Reazione è sempre la stessa: la paura. Emozione che blocca e paralizza le coscienze e che permette a lorsignori di fare qualsiasi cosa. La paura di morire di febbre emorragica spingerà la gente a fare la fila per farsi iniettare veleni e vaccini sperimentali. La paura farà accettare senza battere ciglio, ulteriori leggi repressive che violano tutti o quasi i sacrosanti diritti civili. La paura è il collante emotivo, il vero e proprio virus che quando ha infettato la popolazione permetterà alla Sinarchia mondialista, di andare avanti indisturbata nei suoi progetti…
La Soluzione è sempre pronta: vaccinare tutta la popolazione mondiale (iniettando non si sa bene cosa!); far passare leggi e decreti, in nome della sicurezza nazionale, ancor più repressivi di quelli post 11 settembre 2001 (l’auto-attentato o per meglio dire il false flag più famoso degli ultimi decenni); instaurare la legge marziale e prepararsi a mettere in quarantena chiunque possa essere un intralcio o un pericolo.
Insomma, l’agenda è fitta e sempre molto ricca, ma la fantasia è finita da tempo.
Il Sistema è assolutamente monotono e si trova alle strette, oramai è alle corde del ring e non sa più cosa fare, se non accelerare il disegno con la dottrina dello shock ad awe, dello shock e sgomento. Fa sempre più rumore un albero che cade, rispetto una foresta che cresce.
Trovandosi all’ultima spiaggia, stanno abbattendo sempre più alberi per shoccarci e impaurirci.
Ma tale dottrina non sta funzionando, e quindi non ce la faranno nel loro intento, e la prova sta nel fatto che la strategia adottata per i piani di dominio globale è sempre la medesima.
Le forze in atto non hanno più fantasia, sono diventate, per così dire, monotone.
Mentre le coscienze odierne dell’umanità, una volta totalmente addormentate e obnubilate, ora si stanno lentamente destando da questo grande Truman Show planetario.
Tale risveglio è il pericolo numero uno per i grandi manovratori che lavorano nell’ombra.
Una persona sana, una persona non addormentata, che conosce la propria interiorità, il proprio mondo emozionale, e sa come agire, è una persona libera.
Libertà non intesa nel senso esteriore del termine, ma libertà interiore!
Questa persona non potrà mai essere ingabbiata, e sicuramente saprà decidere in libertà di coscienza se farsi vaccinare oppure no…

India Gli Jarawa delle Isole Andamane

Di Sara Taibon fonte questo fantastico sito  http://www.gfbv.it/
Bolzano, 15 novembre 2013
Distribuzione dei popoli indigeni nelle isole Andamane nel 1800 ed oggi. Fonte: wikipedia.Distribuzione dei popoli indigeni nelle isole Andamane nel 1800 ed oggi. Fonte: wikipedia.
Gli Jarawa fanno parte dei circa 95 milioni di Indigeni dell'India e sono anche uno dei popoli indigeni maggiormente minacciati del paese. Gli Jarawa, che nella loro lingua si chiamana Ya-eng-nga, vivono principalmente nella parte occidentale dell'arcipelago delle Andamane, sulle Middle Andaman Island e le South Andaman Island. Le Andamane sono un gruppo di 204 isole nel mare delle Andamane che fanno parte del territorio indiano delle Andamane e Nicobare.

Gli Jarawa sono di origine "Negrito", termine con cui si indicano in modo estensivo tutti i gruppi pigmoidi dell'Asia meridionale e insulare. I popoli di origine "Negrito" hanno alcune caratteristiche fisiche in comune, come la statura bassa e robusta, la pelle molto scura e i capelli crespi. Si ipotizza che essi siano almeno in parte i discendenti di una migrazione dei popoli proveniente dall'Africa e avvenuta circa 60.000 anni fa.

L'ambiente naturale degli Jarawa sono le foreste tropicali delle Andamane dove essi conducono uno stile di vita nomade e vivono in gruppi di 40-50 persone. Si stima che l'intero popolo degli Jarawa conti oggi circa 400 persone. Essi vivono di pesca (prevalentemente con arco e freccia), di caccia al cinghiale, a rettili, uccelli e tartarughe e raccogliendo nella foresta frutti, radici, bacche e miele. Per fabbricare i loro archi gli Jarawa usano un legno particolare che chiamano chooi e che trovano solo sull'isola di Baratang.

La caccia è compito degli uomini che durante le loro battute cantano per esprimere gioia. Compito delle donne è invece la raccolta di radici e frutti selvatici. La raccolta del miele è compito sia delle donne sia degli uomini. Chi raccoglie il miele solitamente mastica delle foglie particolari, il cui succo non piace alle api che infatti vengono allontanate sputando loro addosso il succo delle foglie. Dopodiché l'alveare viene staccato dal tronco, caricato in spalla e portato alla casa comune. Un rituale particolare consiste nel bagno comune nel mare dopo il consumo collettivo del miele raccolto.
"Gli Jarawa delle Andamane godevano di un periodo di benessere. Il bosco dava loro più di quanto necessitassero."
Anvita Abbi, Professorin für Linguistik, Jawaharlal Nehru University.
Con la costruzione illegale della Trunk Road (ATR) lunga 300 km attraverso la loro riserva, gli Jarawa sono stati costretti a prendere contatti con il mondo esterno. I contatti forzati hanno causato innumerevoli problemi di salute e conflitti culturali. Nel 1998 alcuni Jarawa hanno lasciato per la prima volta i boschi per visitare le città e gli insediamenti vicini.

Nel 1990 le autorità locali annunciarono un piano di sedentarizzazione forzata degli Jarawa. Il progetto prevedeva addirittura la tipologia di vestiario che avrebbero dovuto portare e come avrebbero dovuto organizzare la loro giornata (la pesca come attività economica principale, la caccia e la raccolta come attività di intrattenimento). Grazie all'impegno di molte organizzazioni locali e internazionali le autorità locali hanno dovuto abbandonare questo folle progetto e hanno cambiato radicalmente politica. In seguito al cambio di politica gli interventi nella vita degli Jarawa avrebbero dovuto essere ridotti il più possibile e gli Jarawa avrebbero dovuto decidere da sé il proprio futuro. Grazie a questo importante cambio gli Jarawa hanno potuto continuare a restare nei boschi, e a vivere ancora oggi in modo nomade secondo le loro antiche tradizioni.

I quattro popoli indigeni che ancora vivono nelle Andamane (gli Jarawa, i Grandi Andamanesi, Gli Onge e i Sentinelesi) sono ormai una minoranza rispetto alle centinaia di migliaia di coloni che si sono stabiliti sulle isole. La situazione degli Jarawa sembra comunque essere la più difficile per le molteplici minacce che subiscono tra cui la Andaman Trunk Road, una strada lunga 300 km che attraversa la riserva degli Jarawa. La strada costituisce la minaccia principale per gli Jarawa poiché permette a chiunque di invadere gli spazi e la vita tradizionale del popolo indigeno.

Dopo decine di migliaia di anni di isolamento gli Jarawa sono particolarmente esposti alle malattie portate dai coloni e per le quali non hanno sviluppato anticorpi. Solamente un anno dopo il loro primo contatto con il mondo esterno (1999) gli Jarawa sono stati colpiti da un'epidemia di morbillo. Questa si è ripetuta nel 2006 decimando la popolazione degli Jarawa che oggi conta tra le 200 e le 400 persone.

Le condizioni di vita degli Jarawa peggiorano per colpa di bracconieri e pescatori illegali, per la contaminazione ambientale e per il turismo di massa sulle Andamane.

La Andaman Trunk Road offre alle agenzie turistiche la possibilità di guadagnare bene in poco tempo. Vengono organizzati "Safari umani" che grazie alla Andaman Trunk Road fanno arrivare i turisti in autobus in vicinanza degli Jarawa. Gli organizzatori e i turisti trattano gli Jarawa come fossero animali, i turisti lanciano banane, biscotti dall'autobus per attirare le persone e farle uscire dal bosco.

In seguito alla costruzione della Andaman Trunk Road le donne jarawa hanno iniziato ad essere vittime di abusi sessuali compiuti da autisti di bus, camionisti, bracconieri, coloni e altri.

La Andaman Trunk Road

Costruita negli anni '70 del secolo scorso, la Andaman Trunk Road era fuori legge già prima di essere completata. Costruita in violazione della legge indiana sulla tutela dei popoli indigeni del 1956, la strada collega Port Blair nel sud con Maya Bunder nel nord, ma soprattutto funge da attrazione turistica. In origine era pensata per portare i turisti alle grotte calcaree di un vulcano di fango ma molti turisti ammettono apertamente che la vera attrazione è costituita dagli Jarawa.

Insieme alla strada sono arrivate molte minacce. Coloni e bracconieri invadono le terre degli Jarawa, contaminano un ambiente naturale unico e ultimo rifugio di molte specie animali e piante in via di estinzione e minacciano la sopravvivenza degli Jarawa. Coloni e bracconieri hanno portato violenza, sfruttamento e malattie prima sconosciute. Gli Jarawa sono uno degli ultimi popoli a vivere ancora in isolamento nella foresta e come tale esercitano una grande forza d'attrazione. Nonostante il turismo sia ufficialmente proibito nelle terre Jarawa, le agenzie corrompono le forze di polizia, organizzano dei cosiddetti "Safari umani" e ogni giorno portano centinaia di turisti a "vedere" gli Jarawa. Nel tentativo di far uscire le persone dalla foresta, i turisti lanciano biscotti e banane dai bus e gli organizzatori corrompono le donne con cibo per convincerle a ballare per i turisti.

Nel 2002 la Corte Suprema Indiana ha ordinato per la prima volta la chiusura della strada. La stessa sentenza proibisce anche l'attività turistica e commerciale in un raggio di 5 km dalla riserva Jarawa e tutte quelle attività che potrebbero mettere in pericolo la sicurezza o gli interessi degli Jarawa, tra cui fare fotografie o riprese. Le autorità locali però non applicano la sentenza e si adoperano invece per il suo annullamento.

In gennaio 2013 la Corte Suprema Indiana ha emesso una seconda ordinanza provvisoria. Anche questa volta viene limitato il traffico sulla Andaman Trunk Road e viene proibita qualsiasi attività turistica e commerciale nella riserva Jarawa e nelle sue vicinanze. Secondo l'ordinanza il traffico sulla Andaman Trunk Road attraverso la riserva dovrebbe essere ridotto di due terzi. Sette settimane dopo l'emissione dell'ordinanza la stessa è stata però sospesa e le autorità locali hanno interpretato le norme in modo tale da continuare a permettere i "safari umani" nella riserva Jarawa. Come risposta alle gravi violazioni commesse dalle autorità molte organizzazioni non governative e dei diritti umani chiedono ai turisti di boicottare l'indegna pratica di questo tipo di turismo nella riserva e più in generale le Andamane come meta turistica.

Attualmente la stagione turistica dei cosiddetti "safari umani" nella riserva Jarawa va da settembre a maggio. Il governo delle Andamane ha però annunciato di voler estendere a tutto l'anno la possibilità di transitare sulla Andaman Trunk Road. Recentemente C. G. Vijay del Directorate of Information, Publicity and Tourism ha annunciato la promozione di un programma di visite ed escursioni nel bosco della riserva Jarawa con cui pubblicizzare le Andamane come meta turistica. Per il popolo degli Jarawa significa che si troveranno letteralmente assediati dai turisti.

Stephen Corry, direttore generale di Survival International ha commentato così l'annullamento del verdetto della Corte Suprema di gennaio 2013: "Prima di iniziare a promuovere le isole come destinazione turistica per tutto l'anno, le autorità delle Andamane farebbero bene a risolvere i loro problemi. I 'safari umani' nella foresta degli Jarawa sono un affronto alla dignità umana. È assurdo pensare che non avranno tregua da questa intrusione nelle loro vite nemmeno durante la stagione delle piogge!"

Molte organizzazioni si battono già da anni per la chiusura della Andaman Trunk Road e porre così un freno alle molte minacce che attentano all'esistenza degli Jarawa e di cui i coloni illegali, i bracconieri, le malattie importate e i turisti costituiscono solamente la punta di un iceberg. Finora le proteste sono purtroppo rimaste inascoltate.

martedì 26 agosto 2014

UCCIDETE PUTIN !


DI ISRAEL SHAMIR
"Dal momento che le finezze non funzionano con i russi, il Presidente ed i suoi omologhi europei dovrebbero anche rendersi assolutamente conto che noi non abbiamo nessun interesse su come questa gente intende risolvere il loro problema Putin. Se [gli oligarchi] riusciranno a parlare con il buon vecchio Vladimir a lasciarlo al Cremlino con gli onori militari e con una salve da 21 colpi di cannone – per noi andrebbe bene. Se però Putin fosse troppo testardo per riconoscere che la sua carriera è finita, l'unico modo per sbatterlo fuori dal Cremlino con i piedi in avanti, è un buco nella nuca -. Che per noi andrebbe anche bene".


McDonald, a Piazza Pushkin al centro di Mosca la scorsa settimana ha chiuso. Questo simbolo della Pax Americana fu aperto 23 anni fa, subito dopo il crollo dell'Unione Sovietica e l'avvento di un mondo unipolare, con una sola superpotenza. Il popolo sovietico restò in coda per ore per entrare a provare questo divino cibo straniero. Erano così innocenti, così inesperti, i russi di una volta! Per 23 lunghi anni, gli Stati Uniti hanno governato il mondo da soli, mentre McDonald continuava a servire i suoi hamburger. Nel frattempo la Russia è cambiata. McDonalds non costituisce più un'attrazione per i moscoviti, che si sono stancati di questo tipo di mondo. Dall'altra parte di Piazza Pushkin, ora c'è un altro ristorante alla moda, il Café Pouchkine, che serve la miglior haute-cuisine russa. Per rendere pan per focaccia certi russi impertinenti avevano aperto anche un altro Café Pouchkine a Parigi, in Boulevard St Germain, per insegnare ai francesi le gioie della cucina russa.
Agli americani non è piaciuta affatto questa sfida . Kill Putingridavano gli esperti Americani. Hanno pensato di far scioperare le basi NATO dei Paesi Baltici contro la presenza di forze militari russe. Il Pentagono è arrivato a pensare ai vantaggi di chi fa il primo attacco nucleare. I russi cupamente intanto si preparavano al peggio. In una tranquilla dacia, una casa di vacanze estive ad ovest di Mosca, i miei amici scienziati russi hanno discusso il piano di Andrey Sakharov - nome in codice The Wave - che potrebbe spazzar via l'intera costa orientale degli Stati Uniti provocando uno tsunami gigante (sì, parliamo dello stesso Sacharov).
Hanno valutato quale dovrebbe essere il Perimetro, entro cui colpire con un sistema da "giorno dell'Apocalisse" che la Russia ha ereditato dall'URSS. Un sistema che assicura la distruzione totale degli Stati Uniti, anche se la Russia dovesse essere stata già cancellata dalla faccia della terra. Si è parlato di nuovi sistemi e di armi. Il mese di  Agosto del 2014 sta ricordando sempre di più l'agosto del 1914 o del 1939, il conto alla rovescia prima di una Grande Guerra. E’ stato il tono conciliante del discorso di Crimea  del Presidente Putin che ha bloccato il rischio di una deflagrazione generale e la Russia ha fatto un passo indietro, prima del baratro.
Apparentemente si tratta di un duello di nervi tra Russia e USA; anche se molti Stati, grandi e piccoli, dalla Cina alla Bolivia, sono interessati a smantellare l'egemonia degli Stati Uniti, nel frattempo la Russia è l'unico paese che abbia oltre alla volontà politica, anche una influenza militare e una resistenza economica per "affrontare" il bullo.

Per tutelare la sua posizione di consumatore finale in cima alla catena alimentare, gli Stati Uniti vogliono annientare la Russia; umiliare pubblicamente Putin e farlo saltare; per affermare la loro superiorità, per danneggiare le economie europee e per rafforzare la loro sottomissione a Washington; insomma vogliono che si smetta di parlare apertamente di un declino dell'America, vogliono eliminare le opposizioni e con la Russia vogliono dare un esempio che serva da monito anche a qualsiasi altro possibile sfidante.
Gli obiettivi della Russia non sono poi tanto alti: il paese vuole vivere serenamente, andare per la propria strada e essere rispettato. Questo desiderio è stato sintetizzato dai suoi  oppositori come una "sfida contro l'architettura dell'ordine post-guerra fredda" e, probabilmente, è vero, se questo "ordine" nega il diritto dei paesi di vivere in pace e indipendenti.
Gli americani non si preoccupano di entrare in guerra. Hanno vinto in ogni guerra: hanno sempre avuto delle perdite sostenibili, hanno sempre mantenuto la loro base industriale e hanno sempre guadagnato qualcosa con le loro vittorie. Sia nelle guerre mondiali che nelle ultime guerre: Afghanistan, Iraq, Siria sono state un affare. Una guerra tra Russia e Europa con un certo appoggio americano potrebbe avere degli aspetti interessanti (per loro).

I Russi vogliono evitare la guerra. Hanno avuto delle esperienze dure e penose durante le guerre mondiali: la Russia degli zar è crollata durante la Prima guerra mondiale, e anche nella seconda ha sofferto molto, in entrambi i casi ha pagato con forti ritardi nel suo sviluppo economico e con la miseria del suo popolo. Non hanno mai beneficiato nel partecipare alle guerre minori : nessuna ha mai portato un vantaggio o un profitto di qualsiasi tipo.

Paradossalmente, il desiderio dei russi di evitare la guerra porta la guerra stessa più vicina a casa loro. I militari e i politici degli Stati Uniti non hanno paura di fare il gioco del pollo con la Russia, perché sono sicuri: i russi faranno finta di niente. Questa falsa certezza li rende più audaci e senza paura ogni volta che giocano un’altra mano.
La Russia non è sola. La Cina di solito appoggia le sue mosse, l'India sotto Modi, è più vicina, l'America Latina sta costruendo una sua alleanza con la Russia, l'Iran cerca amicizia a Mosca. Altrettanto importante, è il fatto che in ogni nazione c'e gente insoddisfatta per la sovranità nazionale che continua a diminuire per effetto della situazione che si è venuta a creare nel post-guerra fredda. Questa gente non è troppo lontana dall'arrivare al potere in Francia, dove Marine Le Pen è cresciuta moltissimo nelle ultime elezioni, ma anche tra gli americani che preferirebbero vivere a modo loro, proprio come facevano prima della seconda guerra mondiale, in un paese normale, quando non era lo sceriffo del mondo, senza preoccuparsi di potersi alleare anche con i russi.

Nemmeno gli Stati Uniti sono soli. Hanno i loro fedeli alleati, la devota Inghilterra, la ricchezza dell'Arabia Saudita, l'astuzia di Israele - e una pletora di politici importanti in tutti i paesi del mondo che sono stati appoggiati e messi in carica con l'aiuto di qualche agenzia americana.Probabilmente non esiste nessun paese senza agenti USA vicino al Potere: Karl Bildt in Svezia, Tony Blair nel Regno Unito ... In Russia occupano molte posizioni vicino ai vertici del potere, perché li hanno installati nei quei posti durante gli anni bui del governo di Eltsin. Chiunque vuole che il suo paese serva l'Impero, è un alleato degli americani.
Questo rapporto a due non funziona solo con gli Stati Uniti contro la Russia, ma anche nel rapporto tra Macchina e Uomo. Nel tracciare la sua politica estera, gli Stati Uniti si basano sempre più sulla teoria dei giochi teleguidati dal computer che utilizza le proprie formidabili risorse dati, mentre i russi preferiscono una gestione manuale con un controllo umano. I moderni Super-computer e le tecniche di sorveglianza danno agli Stati Uniti un vantaggio decisionale rispetto alla Russia. Sempre più spesso, il presidente Obama sembra essere un perfetto cyborg con la faccia giusta mentre dice le cose giuste al momento giusto e nel luogo giusto, ma quello che fa non ha nessun rapporto con le parole che dice. Non mi sorprende affatto se però poi venissimo a sapere che Obama è stato il primo robot umanoide alla guida di una potenza. E se lui è un essere umano, è veramente un attore meraviglioso che finge di essere un robot. Anche la moglie Michelle e le ragazze sembrano essere dei comprimari ben scelti per un film, piuttosto che mogli e figlie.
Indubitabilmente Putin è più umano e più uomo di impulso. Lo si può non amare, come tanti , ma non c'è nessun dubbio sulla sua appartenenza alla razza umana. Questo rende il gioco del pollo meno prevedibile rispetto a quello che crede la leadership americana. Dopo le orribili esecuzioni di Saddam Hussein e di Gheddafi, si possono trovare parecchi argomenti per discutere se sia meglio una guerra nucleare a tutto campo, o se sia preferibile una sconfitta o una resa. E la nuova generazione di russi non condivide la paura della guerra che hanno i loro padri e non si preoccupa se capiterà l'occasione di provare qualcuno dei giochi migliori che possiede il loro paese. Sono dei Satana  .?  tutti satana?
Inoltre, la teoria sui giochi (molto studiata negli ultimi dieci anni) non funziona ancora bene nei conflitti interculturali, dove gli antagonisti possogno giocare a giochi differenti. Ad esempio, uno gioca a scacchi, mentre l'altro fa kickboxing e questo sembra proprio essere il caso che stiamo vivendo. Gli Stati Uniti fanno il gioco del pollo con una Russia che, abilmente, cerca di scansare le corna del toro americano che carica.

Gli Stati Uniti sono il paese che crede di essere in alto su una collina, eletto di Dio e predestinato a governare il mondo, ora e per sempre. Ma questa storia è finita, anche se vogliono dare lezioni e dettare le loro regole al mondo intero. Ironicamente, i sovietici avevano idee molto simili sul loro "comunismo" e credevano che fosse la teoria  predestinata ad essere il punto di arrivo della storia, per questo la guerra fredda tra " due nazioni predestinate" è stata una cosa naturale. Al giorno d'oggi i russi non credono più nella predestinazione. I paesi nascono e poi crollano, fanno alleanze e non si vede ombra di nessuna "fine della Storia". Il mondo unipolare è stato un colpo di fortuna e ora si sta tornando allo stato naturale di un mondo multipolare. La cosa migliore e più comoda sarebbe che ogni paese potesse vivere nel modo che vuole. Leben und Leben lassen.
Per molto tempo gli Stati Uniti sentivano un prurito alle mani, tanta era la voglia di dare una lezione alla Russia, ma la Russia non si stava ancora ribellando : vendeva il suo petrolio e il suo gas, incassava i verdoni degli Stati Uniti e li lasciava registrati sui libri del Tesoro USA, rispettava le sanzioni contro l'Iran, non interferiva con la spoliazione della Libia. Ma ancora non era abbastanza obbediente.
Poi : La Russia ha messo un freno alla distruzione della Siria; ha giocato un suo ruolo nella de-dollarizzazione del commercio del petrolio; si è schierata con i cristiani e contro i matrimoni gay; astutamente ha cercato di minare l'unità occidentale appoggiando la costruzione di oleodotti e ponti, corrompendo gli europei. In breve, la Russia si è dimenticata che nel 1991 era un paese finito.

L'Ucraina è stata scelta dagli Stati Uniti come luogo adatto per innescare una guerra, o almeno per dare alla Russia un paio di colpetti e provare a sbarazzarsi di Putin che è diventato, ormai, di gran lunga troppo indipendente.
L’Ucraina 
Gli Stati Uniti stanno conquistando terreno mentre la Russia lo sta perdendo in Ucraina. Putin si rifiuta ostinatamente di inviare le sue truppe e si sforza di venire a patti con gli Stati Uniti e con l'Occidente sul futuro dell'Ucraina. La Russia è stata umiliata quando si è proposta di inviare aiuti umanitari alle città assediate di Donbass: i suoi camion carichi sono stati fermati alla frontiera, in attesa del permesso del regime Kiev per poter proseguire. Mezzo milione di rifugiati ucraini hanno attraversato il confine con la Russia e qualche migliaio di civili, delle milizie e dell'esercito è rimasto ucciso durante gli scontri.

La guerra per il Donbass non è stata un gran successo per i russi. Anche se i rapporti militari sono estremamente oscuri e contraddittori, sembra che i ribelli stiano perdendo la battaglia contro l'esercito ucraino, dato che non hanno nessun supporto dall'esterno. Mentre gli Stati Uniti continuano a ripetere che il conflitto è causato dall' intervento dei russi, la Russia continua a cercare di rimanere fuori da questo conflitto.La Russia non ha interferito con Kiev, nemmeno quando tutti gli ambasciatorie  e i ministri occidentali stavano incoraggiando la rivolta contro il legittimo presidente. Quando in Donbass è divampata la rivolta, la Russia non l'ha appoggiata.

PRIMO : Putin non ha voluto prendere il Donbass. SECONDO : Non ha voluto prendere l' Ucraina. TERZO : Non ha voluto far risorgere una nuova URSS. E' stato costretto a prendere la Crimea, dove è di base la flotta russa, che è parte della vecchia Russia, che è popolata da russi, che volevano tornare alla Russia, e che non volevano che la Crimea diventasse una base della marina NATO. Ma dopo la Crimea non ha voluto procedere in nessun'altra direzione. Ma questo non lo ha aiutato: Putin è accusato, a livello internazionale, per aver provocato il conflitto e, nel suo paese, per il non intervento e per la successiva sconfitta.

La rivolta in Novorossia (la parte di lingua russa, dell'Ucraina) è stata una risposta popolare al colpo di stato di Kiev, ispirato dall'Occidente per suo il forte sapore nazionalista-anti-russo. La gente che vive in Novorossia non avrebbe cercato la secessione se la loro lingua e la loro cultura non fossero state perseguitate, e se i loro legami con la vicina Russia non fossero stati in pericolo. Ma non sarebbero stati capaci di andare molto lontano, se la loro rivolta non avesse attirato alcuni ribelli in cerca di una causa: primo fra tutti - genio militare e una grande figura romantica - il colonnello Igor Strelkov, un " Lawrence-russo".

Igor Strelkov insegna storia all'Università di Mosca, ma ha deciso (come Lawrence), che è più divertente farla la storia. Ha combattuto in Transnistria, una piccola striscia di terra tra la Moldova e l'Ucraina, per difendere la popolazione locale dagli attacchi dei nazionalisti moldavi. Si è offerto volontario per una milizia serba in Jugoslavia; ha costretto un comando indifferente dell'esercito russo a prenderlo come ufficiale nella prima guerra cecena; ha prestato servizio nella seconda guerra cecena, e come volontario, è andato in missione in Siria e in Daghestan. Scrive splendidamente, è uno stratega superbo, in grado di guidare i soldati con la sola forza del suo carisma, chi lo conosce lo descrive come un temerario che non si preoccupa del denaro, delle comodità, della vita familiare o dei piaceri.

Per Strelkov, la campagna in Novorossia aveva il sapore del destino. Come molti russi della sua generazione, ha sognato di far tornare la Russia come era, come era l'Unione Sovietica o (ancora meglio) come era l'impero prima della Rivoluzione russa. Come molti russi della sua generazione, ha sempre considerato l'Ucraina - parte naturale della Russia, e lconsiderato un termine improprio a definizione di "Stato ucraino indipendente". Nonostante il suo grado militare, Strelkov era un civile che è andato in Novorossia senza la benedizione di Putin e sarebbe rimasto comunque, anche contro la volontà di Putin. Dovremmo saperne di più su quest' uomo straordinario.

Strelkov non era solo, un bel paio di valorosi combattenti dall' Ucraina e dalla Russia sono venuti con lui per unirsi ai ribelli. Il loro successo iniziale è stata una sorpresa per l'amministrazione di Putin. Ma la ribellione non è riuscita ad allargarsi alle altre province. A Odessa, l'esercito privato di Kolomoysky, l'oligarca spietato, ha bruciato una cinquantina di simpatizzanti dei ribelli disarmati vivi in un macabro falò, e questo atto tanto crudele ha spaventato i  timidi e gioviali giovani Ossidi. A Kharkov, il governatore ha fatto un accordo con il regime di Kiev e la rivoltà è fallita. Sembra che Strelkov, anche se è un prodigio militare, sia un demagogo  meno meraviglioso. Il suo sogno di una Grande Russia non aveva senso per la gente della Novorossia. Sì, parlavano russo, sì, odiavano le bande di Kiev e i neo-nazisti di Lvov, ma non avevano capito il nazionalismo russo di Strelkov.

Senza un diretto coinvolgimento russo, un movimento separatista era destinato a fallire in Novorossia. C'era un modo per vincere: per conquistare tutta l'Ucraina, salvo forse il suo la parte più oddidentale, e poi fare accordi per una federalizzazione o anche per una divisione del paese. Certo se si applicasse una ideologia inclusiva, questa sarebbe accettabile per Donetsk, Odessa, Kiev, Poltava. Forse potrebbero essere utili anche alcune idee neo-sovietiche e l'insoddisfazione per gli oligarchi. Ma Strelkov e altri ribelli con il loro fermo rifiuto per la nuova Ucraina non potevano sollevare le masse, e non hanno nemmeno provato a muoversi verso Kiev e Kharkov.

Putin ha ridotto al minimo il coinvolgimento della Russia nella guerra in Donbass. Ha sostenuto questa guerra molto meno di quanto fecero gli Stati Uniti nella rivoluzione del Texas del 1835 e il suo governo ha sempre cercato di ricucire con il regime di Kiev, ma il 'presidente' ha sempre rifiutato, secondo gli ordini americani. A Kiev, i radicali di estrema destra hanno attaccato l'ambasciata russa e le forze armate del regime hanno cominciato bombardamenti indiscriminati sulle città ribelli.
Questa è stata una grande umiliazione per Putin che aveva promesso di difendere i russi, se non li  avesse difesi l'Ucraina. I suoi consiglieri, in particolare Sergey Glazyev, un esperto sulla Ucraina, hanno consigliato di imporre una no-fly zone sopra Donbass - come era già stato fatto in Libia. (A marzo 2011, dopo lo scoppio della ribellione scoppiata a Bengasi, gli USA e i loro alleati hanno imposto una no-fly zone su varie parti della Libia   dichiarando il loro orrore  per gli spietati bombardamenti di Gheddafi sui ribelli. Russia e Cina si sono astenute, e il progetto franco-britannico è diventato una Risoluzione del Consiglio di Sicurezza che ha autorizzato non solo una no-fly-zone, ma anche "tutte le misure necessarie" per proteggere i civili dai pericoli - Il regime di Kiev certamente ha già ucciso più civili di quanti ne abbia uccisi Gheddafi; ma Putin non ha dichiarato una no-fly zone e non ha usato la sua potenza di fuoco per reagire ai bombardamenti di artiglieria sui civili.

La Russia ha fatto molto poco per il Donbass. Ora, i russi cercano di negoziare per arrivare ad una conclusione della guerra in Donbass. Si dice che sia prevista una certa autonomia per il Donbass all'interno dell'Ucraina.

Molti russi danno l'impressione di essere rimasti molto delusi. Ma ci sono state tante imprese - degne e indegne - che sono fallite. La vita è piena di delusioni. Ricordo gli Ibo che volevano la separazione dal Biafra, che poi furono sconfitti dal governo centrale. Ricordo i separatisti iraniani dell'Azerbaigian che furono sconfitti, anche se Josef Stalin li aveva appoggiati. Gli Stati Uniti non sono riusciti a riconquistare Cuba. Gli Argentini non sono riusciti a liberare le Malvinas. Questa è una lista infinita. Forse anche i russi dovranno aspettare che arrivi una opportunità migliore.
Forse Putin fa finta di niente?
Perché Putin ha rinunciato alla Novorossia? Non c'è dubbio, la Novorossia è estremamente importante per la Russia. Le truppe della NATO e i missili USA su Donetsk e Lugansk metterebbero in pericolo la Russia. La sua perdita di questa area sarebbe una minaccia per l'industria della difesa russa in quanto questa parte dell'Ucraina è semptre stata completamente integrata con la Russia fin dai tempi dello Zar. E’ stata la paura di una guerra totale? Sarà questo che ha fatto considerare al Presidente che un intervento in modalità R2P fosse un passo troppo pericoloso per il suo paese?

Dal punto di vista di Putin, l'Europa è più importante dell’ Ucraina e quindi è disposto a sacrificare il Donbass nella speranza di non perdere Berlino. Per anni, ha corteggiato la vecchia Europa e anche i suoi giochi olimpici con tutti i loro spettacolari costi erano rivolti verso l’ Europa: voleva dire agli europei che la Russia è una parte integrante dell'Europa. Putin parla tedesco, ha lavorato in Germania , quando era con il KGB negli ultimi anni dell'URSS, e ha un debole per la Germania.

La macchina della propaganda statunitense ha chiamato gli europei a difendere l'Ucraina dall’Orso Russo, sostenendo che i russi non si fermeranno all’Ucraina, ma continueranno la loro strada fino all’Atlantico. Con questi slogan hanno avuto un buon successo; tanto più che sono arrivati dopo una lunghissima campagna mediatica anti-russa (gay, orfani, servizi igienici a Sochi, ecc). Putin ha avuto paura che prendendo l'Ucraina si sarebbe inimicato l'opinione pubblica europea. Così ha procrastinato, fino a quando è arrivato il colpo del disastro malese. 
L’aereo di linea 

L'incidente dell’aereo di linea malese è stato un terribile disastro per molti versi. Non tanto per sé stesso: ogni giorno trecento persone vengono uccise anche a Gaza, in Iraq, in Donbass. Gli Europei e gli americani si sono dimenticati del volo aereo di linea cubano 455, o del volo di linea iraniano 655, o del volo di linea libico 114, perché questi aerei sono stati abbattuti dalla "nostra parte". Ma questa è stata una occasione per la macchina dei media occidentali per scatenare la sua forza terribile. Questa macchina è potente quanto un’arma nucleare, quando esplode rende inermi leader e paesi. Migliaia di canali televisivi, di giornali, di programmi radio, di blogger, di siti internet, di esperti, di ministri, di presidenti sono tutti uniti in un unico messaggio, terrificante come la vox Dei, anche se non è mai una vox populi, ma solo un dispositivo messo a punto dai Maestri della Persuasione, simile alle grandi trombe che usavano i romani per spaventare i barbari.

Su tutti i giornali inglesi si pubblicavano foto di bambini morti con didascalie come "Ucciso da Putin". I Russi restarono travolti dallo scoppio furioso della propaganda. La gente piangeva; i più deboli e gli emotivi ammettevano la loro colpa e andavano con le candele accese davanti all’Ambasciata dei Paesi Bassi a Mosca. Perchè quella dei Paesi Bassi, se l’aereo abbattuto era malese? (Perché l’Olanda è un paese europeo "bianco", mentre malesi non lo sono?) Perché il senso di colpa, se non si sapeva ancora niente? Perché non abbiamo visto le immagini di bambini di Gaza macellati con sotto la didascalia "Assassinato da Netanyahu", perché non abbiamo visto i bambini iracheni con la scritta "Uccisi da Blair", i bambini afgani con scritto “ Uccisida Obama"? Questo è il potere incredibile dei Maestri della Persuasione: quando vanno a pieno ritmo, la gente perde la testa ed entra nel panico.

Ho seguito ogni schema cospirazionisca in questo caso, così come feci per il caso dell’ 11 settembre. Non perché creda o addirittura che preferisca un regime o l’altro. Io vedo questo metodo come un dispositivo che serve a liberare le menti dalla potenza di isteria che si induce sulle masse con i mass media. Dobbiamo seminare il dubbio per riprendere il controllo della mente e recuperare la nostra sanità mentale.

Un teoria del complotto sul 9/11 che avesse avuto successo avrebbe potuto salvare la vita di migliaia di musulmani uccisi in Afghanistan, Iraq e altrove. Recentemente gli ebrei israeliani sono stati indotti, con quella stessa isteria di massa a credere alla storia dei tre giovani coloni scomparsi. Questa isteria di massa ha provocato mezzo milione di profughi e duemila morti a Gaza. Un tentativo di seminare il dubbio per quanto riguarda la storia ufficiale (sostenendo che sono stati sequestrati dal Mossad, ecc) è stato un tentativo di salvare delle vite umane. Allo stesso modo, qualsiasi volta che si semina il dubbio sul caso dell'aereo malese è un modo per salvare altre vite umane.

Ora, un mese dopo, sappiamo che non c’era nessuna prova del coinvolgimento russo nella tragedia. Ci sono forti elementi di prova che suggeriscono il coinvolgimento di Kiev e degli Stati Uniti, indizi anche se negativi: se invece Kiev e Washington avessero avuto una minima prova sulla colpevolezza dei russi o dei ribelli se ne sarebbe parlato GIORNO E NOTTE . Sebolete avere un'analisi dettagliata del disastro, si può leggere questo. Devo ammettere che non sono interessato ai dettagli, per le ragioni simili a quelle che Noam Chomsky ha spiegato per il caso del 9/11. Mentre ogni spiegazione differente da quella ufficiale raccontata dai Maestri della Persuasione è un bene perché rompe la loro presa mortale sulle menti, quando i media esagerano fortemente l’importanza di un evento del genere. In ogni caso, ormai non si parla e non si pensa più all'aereo di linea malese, e questo significa che è stato un incidente o una provocazione fallita fatta da Kiev o da Washington, perché altrimenti continueremmo ancora a sentirne parlare.
Tuttavia, in tempo reale il disastro aereo di linea ha fatto un enorme impatto sulle menti dei russi. Per un pò, ho temuto che Putin sarebbe andato in pensione o che fosse rimosso dal potere, e la Russia sarebbe caduta a pezzi. Gli Stati Uniti hanno deciso di sbarazzarsi di Putin e mettere una figura più flessibile sul trono russo, preferibilmente un oligarca come Poroshenko.

Il loro pensiero è stato riassunto da Herbert E. Meyer - un ex assistente speciale del Direttore della CIA e Vice Presidente del National Intelligence Council della CIA - che ha scritto:
"Dal momento che le finezze non funzionano con i russi, il presidente ed i suoi omologhi europei dovrebbero anche rendersi assolutamente conto che noi non abbiamo nessun interesse su come questa gente intende risolvere il loro problema Putin. Se [gli oligarchi] riusciranno a parlare con il buon vecchio Vladimir a lasciarlo al Cremlino con gli onori militari e con una salve di 21 colpi di cannone – per noi andrebbe bene. Se Putin fosse troppo testardo per riconoscere che la sua carriera è finita, l'unico modo per sbatterlo fuori dal Cremlino con i piedi in avanti, è con un buco nella nuca -. Che per noi andrebbe anche bene".
La tensione è arrivata ai massimi livelli la notte tra Domenica 20 luglio e Lunedi 21 luglio, quando Putin ha pronunciato un breve messaggio alla nazione - alle 01:40. In un orario così insolito, è stato un bel messaggio addomesticato. Putin non ha detto nulla di importante. Il giorno dopo, avrebbe dovuto fare un importante discorso al suo gabinetto di sicurezza. Ancora una volta, non ha detto niente di importante ma, a mio parere, il Presidente Putin ha voluto dimostrare che era ancora vivo e vegeto e ancora al comando. A quanto pare questo non era sicuro per alcune persone, in Russia o all'estero, in quella notte fatale.
(continua)

Israel Shamir can be reached at adam@israelshamir.net   
Fonte : www.counterpunch.org

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