giovedì 30 luglio 2015

Uno dovrebbe semplicemente prendersi per niente" (Jean Klein)

Continuiamo a leggere qualche brano tratto da La naturalezza dell'essere di Jean Klein:
"L'agitazione subentra quando cerchiamo qualcosa. [...] Non c'è nulla da trovare. [...] Non cerchi di essere il testimone di ciò che è percepito. Lei è già tutto questo. Si liberi dal «cercare» di esserlo.
[...] Il corpo è soltanto energia. Quando vi è tensione, allora si manifesta una reazione, l'energia diviene statica e si forma una difesa. La consapevolezza dissolve questa fissazione.
[...] Il primo passo è diventare consapevoli di se stessi nella vita quotidiana. Si familiarizzi con il vedere e con il vivere senza qualificare, senza mettere etichette su ciò che è visto. Una volta che si dilegua il riflesso di interferire su ciò che è osservato, e che la percezione non è più diretta o limitata, essa diviene viva, priva di limiti, multi-dimensionale. In quest'apertura non vi è identità personale, non vi è un'immagine di qualcuno, soltanto totale libertà.
[...] Sia l'esploratore del suo corpo, delle sue sensazioni e dei suoi desideri, dei suoi stati d'animo e dei suoi stati psichici. Lasci tutte le idee che ha di se stesso. Viva senza conoscere nulla, come un esploratore [...].
In questa esplorazione lei si accorgerà che non osserva realmente, che proietta le sue paure e i suoi desideri e li sovrappone al mondo. Perciò tutto quello che vede è il suo condizionamento, non il mondo come realmente esso è. La consapevolezza, la comprensione di come lei funziona davvero [...] costituisce in se stessa una trasformazione. Se cerca di fare un qualsiasi sforzo volontario, tutto quello che fa è spostare un poco intorno l'energia e rendere le cose momentaneamente più confortevoli per lei. Nell'attitudine dell'apertura e dell'esplorazione diviene automaticamente silenzioso.
[...]
Quando lei si prende per un uomo, questo è un concetto. Lei ha un'idea di quello che un uomo dovrebbe essere, e vi si conforma. Il pieno fiorire dell'uomo è possibile solo quando la mente è completamente libera da ogni rappresentazione. [...] Ogni rappresentazione è una riduzione. Uno dovrebbe semplicemente prendersi per niente. Quando lei si prende per qualcosa, si trova in uno stato di insicurezza costante perché è isolato dal tutto. La persona è sempre alla ricerca di una sicurezza che non può mai trovare. [...] Veda sul momento, sul campo, che si prende per un'immagine. Rendersene conto determina una rivoluzione, un arresto di tutte le energie disperse in schemi e proiezioni. Nello spazio dell'arresto sente che cosa fondamentalmente è.
[...] La forza traente che la conduce a considerarsi un'entità individuale è la paura.
[...] Quando dico «vivete la domanda», a quale domanda mi riferisco? Non è una domanda che emerga dalla lettura di libri, da quello che avete sentito [...]. Le domande che nascono da ciò che si è udito servono a soddisfare la mente. [...] Siate attenti a ciò che appare [...]. Quando ponete delle domande mentali, in realtà siete sordi a voi stessi. Non potete essere contemporaneamente nella mente - nel concetto - e nella percezione. Perciò restate aperti alla percezione. Lasciate andare tutto ciò che ha a che fare con il meccanismo della conversazione e troverete voi stessi nel vivere la domanda. Questa apertura vi condurrà alla risposta vivente" (pp. 109-135)

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