domenica 17 gennaio 2016

Paura della Libertà – Erich Fromm

“L’uomo crede di volere la libertà, in realtà ne ha una grande paura. Perché? Perché la libertà lo obbliga a prendere decisioni e le decisioni comportano rischi. E poi quali sono i criteri su cui può basare le sue decisioni? L´uomo è abituato che gli si dica cosa deve pensare anche se gli si dice che deve essere veramente convinto di ciò che pensa. Ma l’uomo sa che questo è un trucco, perché ci si aspettano da lui cose ben determinate. Ciò dipende dalla situazione sociale. Deve cioè pensare ciò che è più utile al funzionamento della società esistente, non deve pensare ciò che può essere dannoso o che crea troppe frizioni. Certo, deve poter fare un pò di critica affinché non pensi che non abbia critiche da fare, ma ciò deve essere limitato (…)
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(…) ha paura della libertà. Perché deve decidere lui stesso e ciò comporta dei rischi, può danneggiarsi, perché deve assumersi tutta la responsabilità. Se invece si sottomette ad una autorità allora può sperare che l’autorità gli dica ciò che è giusto fare. E ciò vale tanto più se c’è un’unica autorità, come è spesso il caso, che decide per tutta la società ciò che è utile e ciò che è nocivo.
(…) scopo della società d’oggi non è l’uomo, scopo della società è il profitto del capitale investito … lo scopo della società contemporanea, non è l’uomo, è invece il profitto non inteso come avidità, ma nel senso della massima economicità del sistema.
(…) una classe professionale ben precisa, si assume il compito di amministrare e regolare i pensieri degli altri. Per finire, i burocrati diventano i veri potenti, i dirigenti della società. Ma cosa li legittima? Quali capacità hanno se non ottusità, se non l’incapacità di essere vivi, se non la tendenza a incasellare, se non a voler far sempre le stesse cose? Hanno paura del nuovo, del fresco, dell’avventura, di tutto ciò che rende la vita interessante.
(…) qual’è lo scopo della vita? Diventare più umani o produrre di più? …”

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