Recensione scritta a suo tempo per il sito effedieffe.
Nel film «La guerra di Charlie Wilson» viene raccontata la storia di un deputato USA, Charlie Wilson, che si batte per la causa del popolo afghano riuscendo ad aumentare il budget degli aiuti militari ai combattenti musulmani e fornendo armi tramite il coinvolgimento di Pakistan, Egitto e Israele. Viene premesso, all’inizio del film, che si tratta di una storia vera, e questo annuncio viene dato subito, come a dire: non vi stiamo raccontando frottole, non è una storia inventata, è la pura verità.
Per questo film scendono in campo i pezzi da 90 di Hollywood: il protagonista, Charlie Wilson, è impersonato da Tom Hanks (Forrest Gump, Cast Away, Il codice Da Vinci, Terminal, Era mio padre, ecc.) e la co-protagonista, JoeAnn, una multimiliardaria «cristiana rinata», amica del deputato, quella che lo porterà ad interessarsi dei poveri profughi è impersonata da Julia Roberts (Pretty woman, Ocean eleven, ecc.).
Il personaggio (a riprova della veridicità della storia) non è idealizzato: anzi, è presentato come un donnaiolo, gran consumatore di alcol, belle donne e cocaina all’occorrenza. Un paio di punti di svolta vanno riportati.
Il primo, quando, quasi costretto dalla sua amica miliardaria, si reca in Pakistan, dove avviene il cambio di atteggiamento nei confronti della guerra: prima disinteressato, quasi cinico, poi, dopo una visita in un campo profughi, profondamente toccato da quello che ha visto, e decide di impegnarsi a fondo per la causa. Toccante la scena in cui viene mostrata una bambina di 6-7 anni con due moncherini al posto delle braccia, che racconta, aiutata da una interprete, che questo le è successo perchè ha raccolto una bomba-giocattolo [le famose «bombe a grappolo» o cluster bombs. Ma alla recente votazione ONU per la messa al bando di tali bombe non si contano forse sulle dita di una mano i Paesi che hanno votato contro questa risoluzione? E - guarda guarda - fra questi Paesi non c’erano anche gli USA e Israele? Mah! Corsi e ricorsi storici!].
Il secondo punto chiave è quando lui racconta ad una sua collaboratrice perchè si è messo in politica: per colpire un suo vicino di casa che gli aveva ucciso il cane (rovinava la sua aiuola) mettendogli vetro frantumato nel cibo; il cane era morto tra atroci dolori e lui gli aveva giurato vendetta: e quale vendetta migliore di riuscire a non farlo rieleggere al consiglio comunale? Quindi un puro, un Donchisciotte moderno, un Robin Hood.
Quale è il messaggio che ne viene fuori? Che gli USA, rappresentati da questo deputato (anche con le sue ombre indubbiamente un protagonista positivo), anche se dediti al sesso (che ci sarà di male?), all’alcool e a qualche sniffata di cocaina, in fondo in fondo, per le cose che contano veramente (i popoli oppressi nel mondo) sono i buoni, e il loro fine ultimo è mantenere la pace e la libertà nel mondo. Oltretutto i cristiani rinati (Julia Roberts) non disdegnano di andare a letto con chi capita (Tom Hanks appunto) ma questo cosa c’entra?
Siamo cristiani, proclamiamo Gesù, combattiamo i cattivi comunisti russi, cosa volete di più, anche che pratichiamo la castità e diamo i soldi ai poveri come fece San Francesco? Non esageriamo, il nostro dovere l’abbiamo già fatto!
Con quello che sappiamo come lettori di questo sito, più altre informazioni che si trovano facilmente in rete (si veda ad esempio «Who killed John O’Neill», in cui, all’inizio, è riportata una affermazione ufficiale di Brezinsky, consigliere di Carter, sul ruolo attivo degli USA per trascinare la Russia in Afghanistan), non si riesce a non provare un conato di vomito nel guardare questa ennesima rappresentazione degli USA come buoni e come gendarmi del mondo, e non riconoscere uno dei tanti atti preparatori e giustificatori del prossimo attacco all’Iran.
Un film da censurare.
Da www.ingannati.it
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