lunedì 16 giugno 2014

Rimesso a nuovo il computer,piove molto,pubblico molta vecchia roba salvata

In breve il simbolo acquista valore monetario per il semplice fatto che ci si mette d'accordo
che lo abbia. La previsione del comportamento altrui come condizione del proprio, induce ognuno
ad accettare moneta contro merce perché prevede di poter dare, a sua volta, moneta contro
merce.
La nascita di valore monetario, anche nel simbolo di costo nullo (6), indusse Pitagora a definire
il valore monetario come “magia del numero”. Per numero si intendeva la misura perché ogni
misura è un'espressione numerica: tanto è vero che normalmente si parla di “unità” di misura.
così nella moneta si trasforma il valore di una convenzione cioè di una realtà
spirituale, in un bene reale oggetto di proprietà.
Ecco perché tutti pos sono prestare denaro, tranne chi lo emette.
Emettere moneta prestandola è i l s ignoraggio del la grande usura che è nata nel
1694 con la Banca d'Inghilterra denunciata da Pound come “.... as sociazione a del inquere
Tutta la moneta nominale è emessa dalle banche centrali prestandola: dunque tutto
il denaro in circolazione è gravato di debito verso le banche centrali.
Facendo leva sul riflesso condizionato causato dall'abitudine secolare di dare sempre un
corrispettivo per avere denaro, le banche centrali hanno indotto tutti i popoli del mondo ad
accettare la propria moneta all'atto dell'emissione, col corrispettivo del debito, cioè in
prestito, nella più grande truffa di tutti i tempi, passata inosservata perché troppo evidente
Sicché se taluno volesse pagare con denaro un debito di denaro, è come se pretendesse di
pagare con un debito un altro debito. A lungo andare è costretto a pagare un debito non
dovuto, con il proprio capitale ed il reddito del suo lavoro.
È questo il signoraggio della grande usura con cui l'uomo è posto ad un rango inferiore a
quello della bestia. La bestia infatti non ha la proprietà, ma nemmeno il debito. La monetadebito
(nominale) è il capolavoro di Satana.
Di solito vale la regola per cui non esistono
strumenti buoni o cattivi, ma solo il modo buono o cattivo di utilizzarli. Con la monetadebito
chi l'accetta viene truffato, per il solo fatto che l'accetta, perché ne viene contestualmente
espropriato ed indebitato perché accetta in prestito il proprio denaro di cui ne
crea il valore accettandolo e ne viene contestualmente espropriato ed indebitato perché
l'accetta in prestito all'atto dell'emissione. Questo debito non dovuto, nato, come abbiamo
visto, con un costo iniziale del 200% circola nell'angoscia dell'insolvenza ineluttabile. È la
grande usura nata con la sterlina e la Banca d'Inghilterra nel 1694
La prova di ciò sta nel fatto che, una volta, la gente lavorava per un profitto. Oggi
lavora per pagare debiti. Il suicidio da insolvenza è diventata una malattia sociale che non ha
precedenti nella storia: “... peggio della peste è l'usura...”: ha ragione Pound. L'espressione
da lui proposta di “usurocrazia”; scuote dalle fondamenta la communis opinio che ha posto lo
stato di diritto di scuola liberale, nell'olimpo dei concetti definitivi ed intoccabili. «Ai liberali
(che non sono tutti usurai) domandiamo: perché gli usurai sono tutti liberali?» (12
Che oggi il politico sia - come diceva Pound - il “cameriere del banchiere”, emerge
dall'ovvia considerazione che, se si mettono a confronto il governatore della Banca centrale
ed il Capo del governo, il primo può concedere o negare in prestito tutto il denaro che vuole,
il secondo può solo chiederlo o non chiederlo, solo in prestito. È ovvio quindi che il secondo è
il cameriere del primo, ma non perché abbia animo servile, ma perché le regole del gioco non
consentono altrimenti.
In conclusione, la soluzione dei problemi posti da Pound all'attenzione del Mondo sta nel
rivendicare, a favore di ogni popolo, la proprietà della sua moneta.
La rivoluzione monetaria della Banca d'Inghilterra ha trasformato la moneta-proprietà del
portatore (oro) in moneta nominale (debito del portatore e proprietà della banca).
La controrivoluzione deve trasformare la moneta-debito in moneta proprietà del portatore
(non della banca), senza riserva (come l'oro), con simbolo di costo nullo (come la carta).
Solo così sarà possibile restituire ad ogni Uomo la dignità giuridica che gli compete, liberarlo
dall'angoscia dell'insolvenza ineluttabile per debiti non dovuti e consentirgli, finalmente, di
vivere tempi nuovi a dimensione umana.
Non sorprenda il lettore la nostra ammissione di aver desunto le nostre risposte a Pound dal
suo insegnamento, perché Pound non ci ha dato solo il presagio della verità monetaria (il valore
indotto della moneta), ma anche ed innanzitutto il grande insegnamento etico della ricerca della
verità a qualunque costo.
Se per democrazia s'intende popolo sovrano, allora il popolo non deve avere solo la
sovranità politica, ma anche quella monetaria in una democrazia integrale che basa sulla “sete
di giustizia” (come il plebiscito romano) e non sulla legge del numero che è finalisticamente ed
eticamente neutra. L'esperienza ci ha infatti insegnato che spesso la maggioranza viene conseguita non
da chi ama il popolo, ma da chi ha il denaro per comprarla
La guerra del sangue contro l'oro ineluttabilmente continua e non vogliamo continuare a perdere.
Quando il banchiere lord Bennet dice a Pound: “Abbiamo impiegato vent'anni per battere
Napoleone, ci basteranno cinque anni per battere il fascismo”, dimostrò la sua superiorità culturale
(non morale) perché la storia gli ha dato ragione. Mussolini non poteva vincere la guerra perché non
aveva capito che il nemico da battere era l'oro degli usurai: la moneta debito della Banca
d'Inghilterra.
Dicono i sociologi che le idee forza che cambiano la storia, devono avere la qualità della
novità e della semplicità; questa ha anche quella della verità. E le idee si affermano con una
velocità proporzionata alla loro necessità storica. Ecco perché siamo “rassegnati” a vincere...
perché, ovviamente, non possiamo perdere.L'utopia nel campo scientifico non esiste. Chi avesse detto un secolo fa che si sarebbe andati
sulla Luna sarebbe stato preso per pazzo. Ci rendiamo conto che trasformare i popoli da debitori in
proprietari della loro moneta è molto più “utopistico” che andare sulla Luna.
Posto che il tempo è l'io che si pone come realtà in quanto capacità in atto di ricordare,
constatare e prevedere, potrebbe sembrare, a prima vista, che non esiste una dimensione oggettiva del
tempo perché coincidente con l’io pensante. Ci si rende conto invece che esiste il tempo oggettivo
purché si tenga conto del fondamentale principio ermeneutico della precisazione del punto di osservazione
della realtà fenomenica. Poiché la costante del tempo è il presente che è l'io pensante
nella sua continuità vitale, il punto di osservazione della realtà è l’io presente. Il momento
ricordato e quello previsto non sono ovviamente il presente: sono tempi pensati e non
pensanti. La realtà oggettiva del presente è lo spazio. Lo spazio infatti, coincide solo col
presente. Tutto il resto è tempo. L'io presente del tempo monetario è il portatore della
moneta che è il punto di osservazione che ne consente la valutazione oggettiva spaziale (che
è il possesso del simbolo) e temporale (che è la previsione di poter comprare).
Sicché, quando i monetaristi pretendono di definire il valore come una proprietà della
materia – ad es. il valore intrinseco dell'oro come una proprietà del metallo - cadono
nell'insanabile errore di considerare il valore nella dimensione dello spazio e siccome
abbiamo evidenziato che il valore è sempre una previsione cioè una dimensione del tempo,
cadono nell'assurda pretesa di andare alla ricerca del valore dove non c'è. Anche l'oro ha
valore per convenzione, cioè per la previsione della accettazione altrui come condizione
della propria accettazione, come misura del valore e valore della misura. Ognuno è infatti
disposto ad accettare moneta contro merce perché prevede di dare a sua volta moneta
contro merce. Anche nell'oro, tradizionalmente utilizzato come simbolo monetario si è
verificato il fenomeno dell'induzione giuridica. L'oro, come ogni moneta pur se costituita da
simboli di costo nullo, è una fattispecie giuridica perché di valore meramente convenzionale.ti” a vincere...
perché, ovviamente, non possiamo perdere.L'utopia nel campo scientifico non esiste. Chi avesse detto un secolo fa che si sarebbe andati
sulla Luna sarebbe stato preso per pazzo. Ci rendiamo conto che trasformare i popoli da debitori in
proprietari della loro moneta è molto più “utopistico” che andare sulla Luna.

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