lunedì 26 ottobre 2015

Campagna pro vaccinazione

I medici e gli infermieri danno il cattivo esempio
Campagna pro vaccinazione
È iniziata l’ennesima campagna a favore delle vaccinazioni, ma le cose non stanno andando “bene” come l’establishment medico si aspettava.
Infatti i media riportano la situazione come un “caso”.
In questo frangente la parola caso significa evento inatteso, non previsto, intoppo. Cosa è successo?
Oggi le persone che si fanno vaccinare sono 4 milioni in meno rispetto agli ultimi anni.
La causa di questo viene attribuita alla “disinformazione” riguardo alla pericolosità delle vaccinazioni. Per le autorità sanitarie qualunque informazione che contesti i benefici che, secondo loro, le vaccinazioni dovrebbero apportare, anche quando tali informazioni sono supportate da vera ricerca, sia indipendente che effettuata da istituti ufficiali della medicina ortodossa, è considerata disinformazione.
A questo si è aggiunto un fatto curioso:
I medici e gli infermieri danno il cattivo esempio.
Come riportato nell’articolo sul quotidiano da me preso in esame, gli operatori sanitari disattendono l’invito a vaccinarsi raccomandato dal ministero della salute e dall’organizzazione mondiale della sanità. Non lo fa il 90% degli infermieri e il 70% dei medici.
Viene da chiedersi perché non lo facciano, dato che gli operatori di un determinato settore indubbiamente sono i più informati sulle materie di loro competenza, e se è vero ciò che il ministero della salute afferma, cioè che vaccini fanno bene, dovrebbero correre a farsi vaccinare per primi.
Tuttavia pare che stiano molto alla larga dal piccolo ago lungo cui scorre la mistura di virus morti o mezzi morti, metalli pesanti tossici e altre amenità.
Ciò che scrivo non è una filippica, un j’accuse, e vorrei che anche chi leggesse non si facesse prendere dal malanimo e iniziasse a postare commenti del tipo “Maledetti bastardi… Andate in giro a vaccinare la gente ma voi state ben attenti a non farvi infilare quell’ago!”
La mia intenzione è quella di comprendere e far comprendere perché certe cose deprecabili avvengono, senza condannare, osteggiare o opporsi. In passato partivo all’attacco come un Donchisciotte, ora non più.
L’opposizione rende la parte alla quale si oppone ancora più forte, perché la nostra energia conferma l’esistenza di ciò a cui viene posta contro. Cessando una forza in opposizione a un’altra, anche l’altra svanisce.
Un equilibrio di forze è la condizione di immobilità nello stesso punto di due o più forze eguali e contrarie. Un esempio concreto sono le due mani immobilizzate in un “braccio di ferro”. Il risultato è la persistenza.
Quando due masse si fronteggiano (due eserciti o due potenze), si parla anche di “equilibrio di forze”. Due o più forze di pari intensità costituiscono un sistema di forze in equilibrio statico. Non può essere modificato che da un cambiamento di rapporti di forze. Togliendo una forza, la persistenza cessa e il sistema crolla.
Forze in opposizione
L’Aikido usa questo principio. Invece di fronteggiare l’avversario lanciato in un attacco, evita l’urto e l’avversario non trovando alcun appoggio crolla a terra spinto dalla sua stessa forza.
Occorre comprendere perché qualcosa di dannoso sta avvenendo e, se si è in grado, proporre la soluzione. Solo invitando a prendere coscienza delle cause dietro gli avvenimenti e a cambiare prima di tutto sé stessi è possibile avere un mondo migliore.
Certamente ci saranno pure delle persone alle quali non importa la sorte dei propri simili e si sentiranno a posto mettendo se stessi al sicuro da ogni eventuale pericolo, e “degli altri chissenefrega”.
Credo anche che tra quelli consapevoli dei danni da vaccino, ampiamente documentati, accertati e a volte risarciti (e dato che nessuno regala soldi, tanto meno le case farmaceutiche e i governi inciuciati dalle loro lobby, se ci sono stati risarcimenti, nonostante accaniti tentativi di non pagare, i danni erano incontestabili), la maggior parte degli operatori se messa nelle condizioni di scegliere liberamente se vaccinare o meno, non lo farebbe.
Quando lo fanno pur conoscendo i danni che i vaccini sono in grado di causare, spesso si giustificano intimamente o affermando apertamente che lo devono fare perché è il loro lavoro, devono mantenere la loro famiglia, se non lo facessero verrebbero licenziati e non troverebbero più lavoro. E’ umano giustificare, e le giustificazioni spesso sono irreprensibili, ma fanno da schermo a ciò di cui non si vuole prendere atto, che si sta facendo qualcosa che non è in linea con i propri principi. E nel profondo del proprio sé lo sanno e questo procura a loro sofferenza interiore.
Alcuni proprio non scendono a compromessi e scelgono di fare altro o di cercare di continuare ciò che hanno deciso che per loro era ed è una missione, fuori dalle strutture istituzionali, magari come naturopati o medici alternativi, a volte sottoposti a minacce e vessazioni da parte del sistema.
E il sistema minaccia, intimidisce e impaurisce senza riserve:
Ipotesi di radiazione dall’Albo per il medico che sconsiglia i vaccini
Il medico che diffonde informazioni non scientifiche sconsigliando le vaccinazioni potrebbe rischiare una “punizione” dal richiamo da parte dell’Ordine fino alla radiazione dall’Albo. È l’ipotesi allo studio, secondo quanto si apprende, nel provvedimento, che dovrebbe arrivare a breve, per l’obbligo delle vaccinazioni a scuola.
Il provvedimento è allo studio da parte del ministero della Salute. Per il medico «infedele», che diffonde cioè informazioni che non hanno un fondamento scientifico circa la pericolosità dei vaccini, potrebbero dunque essere previste “punizioni” di tipo deontologico e disciplinare, fatto salvo il reato penale nel caso in cui dovesse verificarsi un decesso riconducibile alla mancata vaccinazione.
In vista del Piano Vaccinale, di cui si sta discutendo proprio in questi giorni al Ministero della Salute, gli esperti del gruppo di lavoro ministeriale hanno intanto anticipato 10 principi guida, con punti innovativi quali “etica e formazione”. Si indica tra l’altro che la vaccinologia faccia parte dei corsi universitari e venga inserita anche fra gli obiettivi della formazione continua per tutta l’area sanitaria. — Fonte: ladige.it/news/cronaca
Suppongo, anche se non viene detto, che il ministero della salute perinformazioni non scientifiche intenda qualsiasi informazione non a favore delle vaccinazioni. E questa frase (con una parte da me ora evidenziata): Si indica tra l’altro che la vaccinologia faccia parte dei corsi universitari e venga inserita anche fra gli obiettivi della formazione continua per tutta l’area sanitaria, mi ha riportato al 1972 mentre ero in vacanza nell’allora Cecoslovacchia, ospite di un amico.
Questo mio amico dopo aver compilato moduli su moduli aveva ottenuto dalle autorità russe presenti sul territorio un permesso di assenza dalle lezioni scolastiche per farmi da guida turistica e in quanto ospite, ma doveva obbligatoriamente tornare un’ora al giorno a scuola per la lezione di comunismo. Quella non poteva saltarla.
Mi ricordo le sue espressioni di disgusto quando si recava a scuola per ricevere la lezione imposta dal regime. E se fossi parte del personale sanitario, dovendo ricevere una formazione continua del tipo “non ci interessa cosa sai o cosa pensi sulle vaccinazioni, l’unica cosa che devi imparare è che fanno bene e che è tuo dovere vaccinare”, mi verrebbe da vomitare ogni volta che varcassi la soglia dell’aula d’indottrinamento.
Non tutti hanno la forza e l’integrità necessaria per evitare di venire schiacciati da un sistema che non vuole lasciare il testimone a una nuova società veramente cosciente. Sono convinto che la maggior parte del personale sanitario senta il peso di questa oppressione perpetrata da Big Pharma. Comprendere che solo pochi hanno deciso di fare il medico, l’infermiere o l’operatore socio sanitario senza il benché minimo di desiderio di aiutare porta a migliori risultati che tenere qualsiasi atteggiamento ostile. Non sono loro il bersaglio.
Nell’articolo di giornale un referente del settore vaccini di una società denuncia:
“L’operatore che non si vaccina si può ammalare più facilmente, a causa del contatto con i pazienti… Mentre incuba l’influenza, rischia di diventare vettore del virus tra i pazienti…”
Il presidente dell’Istituto superiore di sanità invita: “Per favore vaccinate e vaccinatevi, date il buon esempio”. In questo modo “anche gli assistiti verranno rassicurati”.
Segue la frase, che non so però a chi debba essere attribuita la paternità non essendo il testo racchiuso tra virgolette:
Di decessi dovuti a complicanze collegate all’influenza se ne registrano circa 8000 ogni anno in Italia, in gran parte evitabili.
Non viene detto però se ci si riferisce solo a persone non vaccinate o anche a persone decedute pur essendo state vaccinate, e sapere questa informazione farebbe la differenza, ma appare evidente che lo scopo di queste affermazioni non è quello di informare, ma di creare uno stato di paura nel tentativo di indurre le persone a vaccinarsi dopo averle convinte che se non si vaccineranno la propria vita sarà a rischio. E non viene citata documentazione da dove possa provenire il dato degli 8000 decessi.
Poi abbiamo una spiegazione del presidente della Società italiana di medicina generale delle cure primarie: “Non servono minacce di punizioni a medici che non vaccinano o non si vaccinano, ma dialogo e confronto, perché di fronte all’evidenza scientifica, le persone capiscono”.
A quanto pare capiscono, perché di evidenze scientifiche che dimostrano la dannosità dei vaccini ce ne sono ormai in stragrande quantità, e avendo capito non si fanno vaccinare.
Dopodiché lo stesso presidente lancia un appello ai camici bianchi: “L’obiettivo è tornare alle coperture di qualche anno fa, quando a vaccinarsi erano 4 milioni di persone in più dei 10 milioni registrati negli ultimi anni”.
Il sottotitolo dell’articolo di giornale che riporta: Operatori sanitari, l’80% non si vaccina mentre comincia la campagna gratuita, contiene una mezza verità, perché la vaccinazione è gratuita solo per alcune fasce stabilite, mentre è disponibile a pagamento per chi non rientra in tali fasce. Tuttavia se è gratuita per il singolo prescelto, tutte le vaccinazioni definite gratuite vengono pagate dai contribuenti. Nessuno regala, e non di certo le case farmaceutiche.
A questo punto rimane da chiedersi perché individui che sono al vertice delle multinazionali e in posizioni di potere politico insistano e minaccino per indurre tutte le persone a farsi vaccinare. Non penso che siano molti i cittadini che ritengono che lo facciano perché ci vogliono bene, mentre la maggior parte credo che sarebbe d’accordo che lo facciano per denaro, e che la loro coscienza sia stata messa a tacere dalla loro brama di privilegi, denaro e potere.
Nemmeno contro di essi dovrebbe essere rivolto alcun risentimento o odio, perché questo li rafforzerebbe. Semplicemente prendi atto che esistono queste persone, senza riversare nulla contro di loro. E come togliere i rivetti dalle loro armature, che cadranno a pezzi, e una volta messi a nudo non potranno fare a meno di guardare il male che stanno facendo.
Con l’energia risparmiata evitando di emettere e dirigere sentimenti negativi, saremo in grado di chiedere e ottenere con maggior forza che venga rispettato il nostro diritto di scelta.
Articolo 32 della costituzione:
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge. La legge non può in nessun caso violare i limiti imposti dal rispetto della persona umana.
Iniettare quelle misture con virus morti o vivi che siano, organici o sintetici, con metalli pesanti tossici, e altre sostanze è una violazione ingiustificabile dei limiti imposti dal rispetto della persona umana.
E’ anche il mancato riconoscimento del fatto che la Natura e lo Spirito, quando non ostacolati artificialmente, sono in grado di guarire l’essere umano.
A meno che uno non venga convinto del contrario.

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