domenica 9 settembre 2012

Il diavolo. Karl Renz


Che cosa posso fare da solo?

D.: Ramana dice che non esiste il karma. E nemmeno la rinascita. Eppure nella coscienza dell’ego questo c’è.
K.: Finché esiste il concetto dell’ Io, c’è tutto. Ci sono i desideri e la necessità della purificazione e l’idea della sporcizia e della qualità, c’è tutto quello di cui puoi parlare nel quadro dei concetti. Ma tutti questi concetti emergono solo quando l’Io emerge. Quando l’Io è preso per reale.
D.: Allora non esiste una preparazione?
K.: Per cosa? Per uno stato celestiale? Un paradiso? Un traguardo meraviglioso? Solamente l’idea che abbiamo perso qualcosa o che dobbiamo raggiungere uno scopo, dà origine all’inferno. Crea la convinzione che abbiamo un libero arbitrio, per mezzo del quale possiamo tendere verso una meta, ma sempre con grande fatica. Viene dall’idea di un Io. Il pensiero dell’Io è l’origine dell’immaginaria separazione. E la credenza di essere separati, è l’inferno. Con il pensiero dell’Io, ecco subito l’inferno. Questo è il sistema diabolico. Dia significa due. Dia-volo è colui che crea la dualità.
D.: Esiste il diavolo?
K.: Certo. L’io è il diavolo. Solo che l’Io…non esiste. E’ solo un’idea. Allora come posso far sparire questo Io che non esiste nemmeno? Cosa posso fare Io? Cosa può fare un’idea contro un’idea, un concetto contro un concetto, un’illusione contro un’illusione?
D.: Apparentemente non molto.
K.: Devo in fondo oppormi in qualche maniera?
D:: Si, almeno una presina di attività propria, per favore!
K.: Devo solo essere quello che sono.
D.: Era quello che temevo.
K.: Voglio dire essere prima del tempo, prima del diavolo, prima di Dio, prima di qualunque idea di esistenza. E questo lo sono in tutti i modi. Non posso ‘’farlo’’. Questo è prima di qualunque agire. Prima di qualunque esperienza. Questo è silenzio. E questo silenzio è prima del tempo, prima del movimento e del non-movimento. Qui non c’è più nessuno. C’è solo l’essere.
D.: O.K. Se qui non c’è più nessuno, allora nessuno deve fare più nulla. Ma qui c’è qualcuno!
K.: Tu siedi qui per incontrare te stesso. Per fare quest’esperienza.
D.: E’ proprio  quello che voglio dire. E per fare un’altra esperienza ho meditato.
K.: Le meditazioni, gli sforzi i metodi sono tutte cose meravigliose. Ramana dice: - Ogni passo che è stato fatto vi ha condotto a me.- Ed aveva ragione.
D.: Bene! Allora qui non mi sbaglio poi così tanto?
K.: Ci sono solo passi giusti. Solo sforzi giusti. Il Sé sa al cento per cento quello di cui ha bisogno, per trovare se stesso. In qualunque momento lo sa, al cento per cento e fa sempre il passo giusto verso se stesso.
D.: Lo credo volentieri. Ma perché sono seduto qui adesso?
K.: Perché il Sé ti ha fatto sedere qui.


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