lunedì 2 dicembre 2013

Contro la Troika solo Grillo è credibile: non è loro complice

E alla fine ci sono andato, anche perché la manifestazione distava ben 900 metri dal portone di casa mia. Non saprei dire se a radunarsi sono state più o meno di 100.000 persone, però è una certezza assoluta che, tranne Grillo, nessun leader politico oggi sarebbe capace di portare in piazza così tanti cittadini, e piazza della Vittoria è maledettamente grande, pare che neppure Papa Ratzinger fosse riuscito a stiparci tanti uomini e donne. Mi sono fermato a parlare con quante più persone possibile soprattutto per capire se fossero già elettori dell’M5S. Ovviamente perlopiù lo sono, ma ho trovato una consistente minoranza (diciamo 4 persone su 10) che mi hanno detto di non avere votato per nessuno alle ultime elezioni politiche oppure di avere votato per qualche partito del centrodestra. Solo uno ha fatto l’outing di essere un elettore di centrosinistra, e per un città rossa come Genova la cosa mi ha dato da pensare. Forse si è trattato solo di vergogna (interessante come cambiano le cose, una volta ci si vergognava di essere elettori di Berlusconi).
Ma arriviamo subito al discorso di Beppe Grillo. Al di là dei temi tradizionali da sempre cavalcati dall’M5S e della relativa novità sulla messa in stato di Grillo in piazza a Genovaaccusa di Giorgio Napolitano – a proposito, apro una parentesi: la piazza trasudava odio feroce per Giorgio Napolitano (e lo ripeto: “la piazza”, non Beppe Grillo); appena il presidente della Repubblica è stato nominato è partito spontaneamente una specie di cupo brusio fatto di insulti, disprezzo e auguri di una pronta e dolorosa morte per l’ottuagenario. Ora, non vorrei che si pensasse che in piazza della Vittoria (Genova) oggi ci fosse un raduno di giovani dei centri sociali o altre amenità. Neanche per idea, c’erano sì giovani (ma non così tanti), ma soprattutto famiglie, quarantenni e teste bianche. E da lì veniva odio feroce e completo disprezzo per l’attuale presidente della Repubblica… chiusa parentesi.
Tornando alla ciccia del discorso di Grillo, signore e signori, il M5S formalmente è per un referendum sull’euro ma nella sostanza vuole: l’uscita dell’Italia dall’euro e la creazione di un Euro2 Mediterraneo; l’abolizione del Fiscal Compact; l’abolizione del pareggio di bilancio in Costituzione. Dunque alla fine si è chiarita una ambiguità circa lapolitica europea dell’M5S su queste questioni fondamentali, ed è evidente che la campagna elettorale per le europee verrà giocata su questi temi. Peraltro l’M5S oggi è l’unico partito che può fare questo genere di battaglia con autorevolezza, visto e considerato che tutti gli altri hanno partecipato a costruire l’euro, il pareggio di bilancio e il Fiscal Compact in un modo o nell’altro. Essendo stati tutti al governo in qualche fase del processo. La piazza di Genova conferma una tendenza popolare forte al rifiuto dell’euro e ad imputare alla moneta comune gran parte del problemi economici del paese. Sono sempre più convinto che votare M5S sia necessario per avere una opportunità di cambiamento. Il detonatore perfetto.
(“Impressioni dal V-Day”, intervento firmato “FunnyKing”, pubblicato su “Rischio Calcolato” il 1° dicembre 2013 e ripreso da “Come Don Chisciotte”).

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