giovedì 5 dicembre 2013

Dal libro scardinare il sistema tecnogeno,di Wadim zeland


Il sistema si regge sulla ragnatela globale di informazioni e il suo compito è quello di cancellare l’individualità, polverizzare e diluire le aspirazioni e i fini individuali, affondarli nel frastuo­no dell’opinione pubblica. L’importante è che tutti siano in rete, nella stessa “sabbiera”. L’idea è semplice: creati la tua sabbiera per attirare gli altri bimbi, e poi vendi loro qualcosa, magari della sabbia, quello che vuoi. Nella stessa sabbiera si risolve al contempo anche il problema della gestione della realtà. Se prima regnava il principio “dividi et impera”, ora è il contrario: unisci e domina incontrastato su tutti.
Per esempio, le reti sociali sono un’invenzione geniale del sistema. In esse si realizza in modo ideale lo schema < Dichia­razione + Constatazione>, con contemporanea immersione nel sogno collettivo.
Il processing di scambio delle informazioni, a cominciare dall’in­nocuo “mi piace — non mi piace”, è ciò che compone il nucleo del sistema operativo di gestione. A partire da questo nucleo, comin­cia a girare tutto il resto. Dal centro della ragnatela si può dare un comando che si ripercuoterà immediatamente fino alla periferia, costringendo tutti gli ingranaggi a reagire sincronicamente, come succede a un branco di piccoli pesci. Un sogno inconscio collettivo e coerente. Non pensare. Basta che clicchi e digiti “like” dove serve. “Mi piace-non mi piace”, è, in sostanza, un training quotidiano, le prove generali di una qualche scena principale che aspetta la sua ora. Da qui lo slogan: sii collegato, sii in rete, apporta il tuo contri­buto, sii nel sistema! [...]

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