venerdì 24 maggio 2013

La subdola tv di inchiesta

 Fonte weltanschauungblog.blogspot.it/2013/05/la-subdola-tv-di-inchiesta.html

Nell'epoca dell'informazione caotica del web, la cara vecchia TV non si arrende e attraverso insospettabili programmi propina propaganda mondialista tentando di focalizzare l'attenzione degli spettatori su false problematiche.
Oramai comprendere come l'ingranaggio mediatico manipoli l'opinione pubblica attraverso metodologie precise, che ha illustrato discretamente bene anche il noto linguista N.Chomsky, è cosa piuttosto semplice. Tuttavia esiste ancora una grossa fetta di popolazione che considera programmi televisivi come Ballarò, Report, Servizio Pubblico e simili, alternative libere e valide per comprendere le "ingiustizie sociali".
Chiaramente trattasi di programmi di finta dissidenza in cui attraverso salottini borghesi si assiste ad una dialettica nauseabonda ed inconcludente in cui si discute fondamentalmente se le catene della schiavitù debbano essere lunghe cinque o dieci centimetri.
 
Oltre a questa "libera informazione" televisiva, mi soffermerei su un altro fenomeno televisivo, ovvero i programmi di inchiesta/intrattenimento, prendendo come esempio una delle trasmissioni più famose di mediaset: "Le Iene".
Le Iene, che premettiamolo subito, spesso hanno fatto e continuano fare ottimi servizi di denuncia sociale, sono una delle trasmissioni più pericolosamente subdole in circolazione.
Prendiamo come campione alcuni dei servizi effettuati nell'ultimo anno:

- Un coraggioso giornalista ha avuto il fegato di andare tra le bombe in Syria (chapeau) per poi montare un servizio di totale disinformazione dove ovviamente non venivano mai menzionate le origini della gran parte dei ribelli siriani (gente mandata o pagata dall'occidente per condurre una guerra che ha ben altri fini e le cui logiche sono molto complesse).  E' stato presentato uno scenario semplicistico, in cui da un lato c'è un dittatore spietato, Assad, e dall'altro dei martiri della libertà a fianco del popolo, che viene bombardato dal governo un po' a casaccio. Non che ci aspettassimo grandi analisi da un giornalista di italia uno, ma se si decide di fare un servizio su un problema così grave e ampio, mettendo persino a repentaglio la propria vita, come si può poi avere un approccio tale, senza un briciolo di profondità e analisi?
 
- I diritti delle coppie gay è un argomento di punta che viene trattato direttamente o indirettamente in ogni puntata. Mesi addietro si è avuto il coraggio di sponsorizzare in allegria l'adozione di una creatura innocente da parte di una coppia omosessuale attraverso agenzie americane per migliaia di euro. Ammettendo che le posizioni della redazione siano favorevoli alle coppie di fatto, ma perchè far  passare compravendite legali di bambini come un qualcosa di positivo legato al progresso dell'umanità? E soprattutto come mai questa insistenza sull'argomento? 
 
- Attacco sistematico alle religioni, ma non a tutte.
Spesso vengono effettuati dei servizi inerenti ad abusi sessuali da parte di ecclesiasti cristiani, nulla da eccepire per carità, se non fosse per il fatto che i misfatti vengono strumentalizzati in maniera infingarda e costante per tentare di screditare l'intero apparato cristiano, che sarà pur degenerato, ma di cui non si può far di tutta un erba un fascio. 
Inoltre continui sono i riferimenti alle ridicole teorie del deceduto Don Gallo, ad esempio ultimamente si divertono a chiedere alle persone se vorrebbero un "Papa gay" (???). No comment.
Vi è poi una continua aggressione all'Islam e alla retorica sul terrorismo e sulla condizione femminile, oltre che una palesata simpatia per i penosi movimenti delle "Femen".
Ovviamente si guardano bene dall'informare correttamente su cosa sia realmente l'Islam, sul significato della figura della donna e sulle varie cellule fondamentaliste. Macchè, più immediatezza, la donna ha il velo ed è sottomessa e chi è di religione islamica molto probabilmente è un violento. Disamine acutissime e fondate su uno studio esaustivo, non c'è che dire.
La terza grande religione monoteista, ovvero l'ebraismo, non viene però mai minimamente calcolata nonostante il Sionismo, il Talmud e il razzismo spaventoso di Israele, più volte denunciato da Nelson Mandela. Strano. 
 
- Esaltazione del multiculturalismo bollando qualsiasi posizione differente come profondamente retrograda e razzista. Al nuovo ministro Kyenge hanno già dedicato un servizio di tributo propagandando lo Ius Soli come un ovvietà formale.
 
-  Di recente ci è capitato di vedere un servizio dove si propinavano nuove tipologie di famiglie allargate, ad esempio una donna che andava fiera della sua convivenza sotto lo stesso tetto con due uomini.
 
- Di frequente si assiste a denunce politiche votate solamente ai privilegi dei parlamentari con servizi montati ad hoc per far imbestialire l'italiano medio che focalizza così il suo vero nemico: il parlamentare privilegiato di cui nutre una profonda invidia.
Mai un accenno sulle cause dei disastri finanziari, sul massacro della democrazia parlamentare attraverso i trattati europei, sulla sovranità monetaria (di cui han parlato persino illustri economisti moderni come Krugman o Stiglitz) o sulla BCE. Nulla di tutto ciò, si va a importunare il parlamentare che fa la spesa coi soldi pubblici o l'impiegata del senato che lavora dieci minuti in meno perchè va a far colazione. Fantastico. 
 
- Strategie della tensione e della paura. Si spinge spesso su tematiche quali disoccupazione, dipendenze e povertà costruendo servizi attraverso modalità e toni che tendono a scoraggiare lo spettatore, nel quale si strumentalizzano situazioni estreme senza mai sbilanciarsi in considerazioni che vadano oltre un velato ed infido nichilismo.
 
Oramai la prevedibilità con cui vengono costruite tali trasmissioni è disarmante, soprattutto per chi è a conoscenza della direzione verso cui siamo spinti dai tempi.
Ecco che l'attuazione di una subdola propaganda, attraverso maschere di finta denuncia sociale, prende così piede tramite una tattica che tende ad alimentare i continui isterismi delle masse attraverso l'evidenziazione di aspetti della vita pubblica italiana totalmente irrilevanti. Lo spettatore ingurgita tutto e manda giù.
 
La disinformazione sulla Syria ha confermato l'importanza di ciò che sta avvenendo in quelle zone per lo scacchiere geopolitico futuro e gli interessi occidentali. Il totale disinteresse per la fondamentale questione palestinese e le continue ambigue denigrazioni alle religioni monoteiste, esclusa una, confermano, se ancora ce ne fosse bisogno, determinate dinamiche.
Il terrore psicologico sulla crescente crisi economica attesta il tentativo ormai goffo di focalizzare l'attenzione del popolo solo nei giardinetti privilegiati dei parlamentari, mentre oligarchie non elette portano avanti le questioni che contano creando crisi a piacimento.
Le asfissianti propagande in favore delle degenerazioni sessuali e il multiculturalismo sono poi le ciliegine da aggiungere ad una torta dal sapore orribile.

Se tutto questo avvenga in maniera consapevole o no, poco importa.
La buona o la cattiva fede della redazione mediaset non è argomento che ci interessa, ciò che conta è osservare come tuto ciò avvenga in maniera coerente ed al passo con la degenerazione del carrozzone della post-modernità.

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