sabato 9 marzo 2013

CRITICHE DAL MONDO AL VOTO DEGLI ITALIANI. SE I VIGLIACCHI NON LO FANNO ORA VI DIFENDIAMO NOI




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di Davood Abbasi.
A seguito della pubblicazione dei risultati del voto in Italia, ci sono state reazioni da più parti che sarebbe degno analizzare.
Visto che da alcuni anni a questa parte “le banche, i mercati, gli istituti di credito, lo spread”, sono divenuti tra i principali attori della politica italiana, quasi fossero un partito o qualcosa di simile, dobbiamo dire che loro hanno reagito molto male perchè il loro politico prediletto per l’Italia, il premier uscente Mario Monti, non ha conseguito un grandioso risultato.
L’Unione Europea, altro attore della politica interna italiana, non si è mostrata tanto felice. Olli Rehn ha detto che “il voto italiano è un problema” ma che lui ha fiducia nella capacità del presidente Napolitano di raddrizzare le cose, come se fosse andato tutto storto.
Mr Obama che prima delle elezioni nel colloquio con Napolitano si era augurato che “l’Italia continui sulla via del rigore”, non a caso ha mandato a Roma il suo Segretario agli Esteri John Kerry per dare le indicazioni necessarie ed essere sicuro che la situazione non gli scappi di mano.
Ed anche se dovesse scappare, ci sarà la solita “strategia della tensione” ad aggiustare le cose. Gli americani lo sanno fare molto bene e ieri persino i servizi segreti italiani hanno diffuso ufficialmente il pericolo di “attentati” a seguito della situazione instabile a livello “sociale”. Tradotto in italiano scorrevole, vuol dire che pure la Cia sta mostrando i muscoli e minaccia di rimettere in atto la strategia “Anni di Piombo” per riprendere in mano il timone della barca.
La reazione da parte dei paesi dell’area euro, Francia e Germania poi è stata pessima. In Francia il Ministro dell’Economia si è permesso di intimare all’Italia di formare in fretta un governo, in Germania un politico che potrebbe essere il prossimo cancelliere ha detto che in Italia hanno vinto dei pagliacci.
È in corso anche una vera e propria campagna di propaganda mediatica a livello europeo contro i risultati del voto italiano.
E l’aspetto brutto è che i media italiani si mettono in mezzo dando ragione o torto agli stranieri.
L’Economist si permette di chiamare due dei leaders che hanno preso maggiori voti dagli italiani come dei “clown” e li prende in giro in maniera pesante. Pesantissimo a nostro avviso il Guardian che ha salutato l’esito delle elezioni con una vignetta dal titolo Risorgimento, in cui uno dei politici italiani riemerge da un water.
L’Italia è proprio caduta in basso.
Se avete fatto caso non abbiamo citato quali politici sono stati insultati perchè a questo punto non fa differenza. Non fa proprio differenza. Quando un giornale britannico si permette di raffigurare in un wc un personaggio che ha preso milioni di voti in Italia ciò significa che sta offendendo l’Italia e non quel personaggio in particolare. Se un altro quotidiano inglese scrive approposito di due politici che sono dei clown, sono stati offesi un numero ancor maggiore di elettori italiani.
Tralasciando un attimo le beghe interne italiane, da quali pulpiti arrivano queste critiche? Dal “Regno Unito”? E perchè Londra di pagliacciate non ne ha combinate? Ma scusate se l’intera Gran Bretagna è fondata sulla grande pagliacciata della corona, della regina, dei principi e delle principesse, di Buckingham Palace, dei matrimoni sfarzosi, delle tresche della casa reale, del marcio che portò all’assassinio di Lady Diana ed ecc…Ed in politica? Ah, perchè Blair non fu quel criminale che diede man forte a Bush per avviare la stagione di guerre all’indomani dell’11 Settembre. E le isole Malvinas? E la dichiarazione di Balfour sulla Palestina? Gli italiani si rendono conto che gli inglesi si comportano ancora oggi come dei banditi e poi si permettono pure di fare la morale? Ma se non volevano nemmeno stare in Europa?
Ah, la Francia poi deve proprio chiudere il becco. Con un Sarkozy che ha scatenato la guerra in Libia, con un Hollande che è andato ad attaccare il Mali con la scusa della lotta al terrorismo, con il loro lavoro sporco in Siria a favore dei terroristi armati, i francesi se ne stiano zitti. Moscovici, il Ministro dell’Economia, vada a pensare agli operai in cassa integrazione della Citroen che hanno perso il lavoro perchè Hollande ha deciso di non vendere più automobili all’Iran, dandosi una bella zappata sui piedi per far piacere a Mr Obama.
La Germania? Ma se è il paese più odiato dell’Ue? Quando la Merkel va in Grecia bisogna camminare tra la folla per vedere quanto abbia avuto successo la cosiddetta locomotiva dell’Unione Europea. E poi i politici tedeschi non sono dei clown? Negli ultimi anni l’unica persona sulla quale non si è scoperto che avesse una laurea falsa è stata la stessa Merkel; una Merkel che, ricordiamo l’aneddoto, con una cartina geografica davanti ti indica Mosca e dice che lì si trova Berlino. Dubito che i politici italiani siano così ignoranti. Ad ogni modo, non è che in Germania la gente sia molto più seria.
L’ultimo concetto che è molto importante è che se certe nazioni parlano male di un gruppo o di un partito, ciò può essere considerato un prestigioso biglietto da visita per tale gruppo.
Facciamo l’esempio dell’Hezbollah in Libano. Inglesi ed americani stanno sempre lì a criticarlo ma tutti i libanesi, persino coloro che non lo votano, riconoscono a questo partito una grande correttezza ed onestà morale.
In Iran, se un gruppo viene criticato dall’Inghilterra o dagli Stati Uniti ciò è considerato segnale di onestà di quel gruppo.
E se per questo una miriade di politici validi del passato e del presente del mondo sono stati criticati duramente dalla stampa anglosassone. Degli stessi Chirac e Schroeder cosa si disse quando si opposero alla guerra in Iraq? Chavez, Lula, Castro, Krichner, Morales…poi ci sarebbe tutta l’America Latina a questo punto da mettere nella lista dei cattivi.
Nel nostro paese, l’Iran, ogni volta che c’e’ una elezione il risultato di solito non piace agli anglo-americani. In Palestina non e’ piaciuto il voto quando la gente ha votato Hamas. Di solito a certi paesi e certe potenze il voto democratico, se veramente tale, non piace.
Ma il principio di non ingerenza negli affari interni degli altri paesi e’ un principio sacrosanto ed i paladini della difesa dei diritti umani, vedi Gb, Usa, Francia, Germania ed ecc… dovrebbero imparare a rispettare questa semplice regola.
Gli italiani, devono saper distinguere tra preferenze e offese alla loro intera nazione. I panni sporchi si lavano in casa e se i leaders di due partiti opposti in Italia si vogliono pure insultare cio’ e’ permesso, ma che il Guardian raffiguri un politico italiano in un wc, cio’ significa offesa ad un paese intero. Io, al posto del partito opposto al politico insultato, esprimerei solidarieta’ condannando l’azione dei britannici.
Bisogna sempre ricordarsi che la migliore Italia, per coloro che non le vogliono bene, e’ una Italia divisa, nella quale i politici non dimenticano le divisioni nemmeno quando davanti hanno un comune nemico straniero.
L’Italia, dovrebbe guardare in avanti ed invece di dare ragione alle critiche straniere, dovrebbe far rispettare il voto dei propri cittadini e cercare di tirarsi su.
Ed i media italiani, se veramente per loro ha importanza la parola Italia (ma tanto sono servi di padroni stranieri), dovrebbe difendere un pò il loro paese invece di infangarlo.
Non lo fanno loro, lo facciamo un pò noi, indipendentemente dalla nostra opinione su chi ha perso o vinto le elezioni o su chi è stato criticato dai prestigiosi (si fa per dire) quotidiani o politici europei ed americani.
Perchè non si può non rispettare il voto di un popolo…

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