Scritto da Daniele Martinelli on marzo 20th, 2013
Caro Gad, rispondo al suo post nelle vesti di libero cittadino, prima che da commissario alla comunicazione dei deputati 5 Stelle. Parto da alcune rapide delucidazioni, visto che da ciò che scrive sul mio conto, dimostra effettivamente (come dice lei di sé stesso), modesta ignoranza, e dunque confusione. Ebbene, alla Camera il mio incarico sarà quello di responsabile della comunicazione del gruppo parlamentare del Movimento 5 Stelle. Tradotto in parole povere, significa che dovrò ottimizzare la comunicazione istituzionale del portavoce del Movimento, che in questi primi tre mesi sarà Roberta Lombardi. Per comunicazione istituzionale intendo consulenza e realizzazione di articoli, video, post e comunicati da diffondere quasi unicamente su internet, relativi alle attività e alle iniziative parlamentari del gruppo politico. Non compete a me entrare nel merito delle scelte e delle strategie politiche dei deputati del Movimento, tantomeno mi compete suggerire linee, decisioni o prese di posizione. Io non sono un eletto. Sono un professionista della comunicazione nato sulle macchine da scrivere, passato attraverso le redazioni radiofoniche e televisive in cui si doveva saper fare tutto: scrivere testi, condurre, cimentarsi in regia, usare la telecamera, sistemare le luci, l’audio, montare i servizi con metodo lineare, non lineare e poi digitale… Tutti questi lavori messi insieme hanno creato la recente (non per me) figura del videomaker. Che nell’accezione più moderna del termine significa esercitare attività di video-giornalista INDIPENDENTE. Questo è il lavoro che svolgo da almeno 15 anni e che cercherò di onorare con impegno full-time a Roma, in regime di spending review, retribuito al pari di un deputato del M5S: 5.000 euro lordi.
Chiarito questo primo fondamentale aspetto, vengo alle sue considerazioni inesatte e fuorvianti che scrive sul mio conto. La prima, e la più grave, data la sua statura di editorialista da prima pagina “ignorante e modesto“, è quella di portavoce. Se l’ha scritta in buonafede, vuol dire che ha tralasciato la regola più importante del giornalista, che è quella di documentarsi. Diventerebbe meno ignorante. Se, invece, l’ha scritta in malafede, ho un motivo in più per sperare di vedere azzerati i contributi pubblici all’editoria di cui anche lei beneficia in qualità di articolista sul quotidiano “La Repubblica”.
Lei mi chiede “compiacenza di motivare la gravissima affermazione rilasciata a SkyTG24 sul fatto che l’ingresso dell’Italia nell’euro sia frutto di una mossa massonica“. Tutte le affermazioni fatte in quell’intervista non sono il pensiero o la linea politica del Movimento 5 stelle. Sono mie libere opinioni. Lo avevo precisato durante la telefonata. Se l’avesse ascoltata, probabilmente, avrebbe evitato di fare il cascamorto per compiacere il Partito democratico, di cui non mi meraviglierei se lei avesse la tessera in tasca. Poi, relativamente alla mossa massonica, mi sembra di aver reso abbastanza l’idea. In senso figurato, la massoneria è un’attività di persone influenti nel tessuto sociale che perseguono obiettivi non sanciti da volontà popolare. L’ingresso dell’Italia nell’euro non è stato frutto di una decisione referendaria, o di una consultazione popolare. E’ stata un’operazione elitaria di un gruppo ristretto di uomini di governo in combutta con un gruppo di banchieri. Se la parola massoneria la spaventa, usiamo “consorteria“, o “conventicola“. Ci hanno martellato per anni, a cominciare dal suo beniamino Romano Prodi, con mantra del tipo “meno male che l’Italia, nell’euro, è salva“. Quel che vediamo oggi, senza avere in dote “autorevolezza in materia economica e geopolitica“, da quando è scomparsa la lira è sotto gli occhi di tutti: debito pubblico alle stelle, costo della vita insostenibile, mancanza di liquidità, taglio dei servizi primari ai cittadini per onorare interessi su interessi, commissariamento degli Stati con sottrazione di sovranità nazionale, restrizione del credito, fuga di capitali nei paradisi fiscali eccetera eccetera. Cos’è questa secondo lei, caro Gad, se non un’azione criminale di stampo massonico mirata a portarci in rovina? Ci spieghi e ci motivi con compiacenza i benefici di questa operazione. Ci “illumini”, per favore, nella sua “modesta ignoranza“!
Finché non lo farà, io personalmente, rimarrò un estimatore della nostra vecchia liretta e, le dico in tutta franchezza, che se mai ci sarà un referendum sull’euro (benché i trattati attuali non lo consentano), voterò a favore di un ritorno alla sovranità monetaria nazionale. Questa è una mia posizione personale, ribadita in molti post. Nel Movimento non so cosa pensano di questa materia. In qualità di consulente della comunicazione, non mi toccherà convincere i deputati in tal senso. Non rientra nelle mie competenze.
Lei mi chiede “compiacenza di motivare la gravissima affermazione rilasciata a SkyTG24 sul fatto che l’ingresso dell’Italia nell’euro sia frutto di una mossa massonica“. Tutte le affermazioni fatte in quell’intervista non sono il pensiero o la linea politica del Movimento 5 stelle. Sono mie libere opinioni. Lo avevo precisato durante la telefonata. Se l’avesse ascoltata, probabilmente, avrebbe evitato di fare il cascamorto per compiacere il Partito democratico, di cui non mi meraviglierei se lei avesse la tessera in tasca. Poi, relativamente alla mossa massonica, mi sembra di aver reso abbastanza l’idea. In senso figurato, la massoneria è un’attività di persone influenti nel tessuto sociale che perseguono obiettivi non sanciti da volontà popolare. L’ingresso dell’Italia nell’euro non è stato frutto di una decisione referendaria, o di una consultazione popolare. E’ stata un’operazione elitaria di un gruppo ristretto di uomini di governo in combutta con un gruppo di banchieri. Se la parola massoneria la spaventa, usiamo “consorteria“, o “conventicola“. Ci hanno martellato per anni, a cominciare dal suo beniamino Romano Prodi, con mantra del tipo “meno male che l’Italia, nell’euro, è salva“. Quel che vediamo oggi, senza avere in dote “autorevolezza in materia economica e geopolitica“, da quando è scomparsa la lira è sotto gli occhi di tutti: debito pubblico alle stelle, costo della vita insostenibile, mancanza di liquidità, taglio dei servizi primari ai cittadini per onorare interessi su interessi, commissariamento degli Stati con sottrazione di sovranità nazionale, restrizione del credito, fuga di capitali nei paradisi fiscali eccetera eccetera. Cos’è questa secondo lei, caro Gad, se non un’azione criminale di stampo massonico mirata a portarci in rovina? Ci spieghi e ci motivi con compiacenza i benefici di questa operazione. Ci “illumini”, per favore, nella sua “modesta ignoranza“!
Finché non lo farà, io personalmente, rimarrò un estimatore della nostra vecchia liretta e, le dico in tutta franchezza, che se mai ci sarà un referendum sull’euro (benché i trattati attuali non lo consentano), voterò a favore di un ritorno alla sovranità monetaria nazionale. Questa è una mia posizione personale, ribadita in molti post. Nel Movimento non so cosa pensano di questa materia. In qualità di consulente della comunicazione, non mi toccherà convincere i deputati in tal senso. Non rientra nelle mie competenze.
L’essere stato trombato alle parlamentarie del mio collegio, come lei una volta tanto sottolinea giustamente, non ha nulla a che vedere con le mie posizioni sull’euro. Mi hanno trombato perché del Movimento non sono mai stato attivista(controlli anche questa definizione). Ma non è stato un problema. Come non lo fu per il giovane Einstein essere trombato all’esame di ammissione al politecnico di Zurigo. Dunque se “Grillo&Casaleggio hanno imposto un trombato a sovrintendere sui deputati scelti dagli iscritti e eletti dal popolo“, lo hanno fatto perché in materia di comunicazione spetta ai titolari del logo politico decidere a chi affidarla. Anche qui, caro Gad, sarebbe bastato leggersi Statuto e regolamenti dei candidati al Movimento per documentarsi e diminuire “modestia e ignoranza” che purtroppo palesa nel suo scritto a mio carico. Il “Porcellum al massimo livello” che lamenta essere applicato nei miei confronti, è la realtà ribaltata dei quotidiani finanziati con fondi pubblici all’editoria, di cui beneficia anche lei in barba alla volontà popolare (massoneria?) e in barba alle leggi del libero mercato. Su questo, sono sicuro, i deputati del Movimento non avranno bisogno di molti giri di parole spesi in comunicazione fritta. Tireranno diritti all’obiettivo di azzerarli. E qui, mi perdoni la partigianeria, tifo per loro. Cordialità.
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