domenica 29 luglio 2012

Energia e liberazione sessuale Olivia Namer



Energia e liberazione sessuale di Olivia Namer
25 settembre 2010
3ème Millenarie n.82 – Traduzione della dr.ssa Luciana Scalabrini
Non ho cercato niente consciamente, cercavo come tutti cercano senza saperlo, nelle frizioni della vita quotidiana. Per le grandi sofferenze l’ego ha finito per cadere in cenere, generando la percezione che noi non siamo che ENERGIA. Non è più attraverso la testa che viene l’ informazione, ma attraverso il corpo tutto intero. Grazie a questa nuova sensibilità, la relazione con il mio compagno è stata meravigliosa. Era la relazione che ci insegnava a comportarci insieme e non più il desiderio di ciascuno. L’energia di presenza veniva dalla relazione, nel rispetto dell’altro, con un desiderio evidente di non lasciare niente al caso,  guidati da quella energia che ci circondava. I nostri corpi  prendevano il tempo per avvicinarsi, tanto le pulsioni erano potenti. Nell’ascolto di queste si produce il rilassamento. E’ attraverso quell’abbandono che tutto è possibile. Non c’è giudizio da portare al desiderio del piacere, il  desiderio è un ricordo, un riconoscimento dell’origine. L’energia d’amore permette la scomparsa, per qualche momento, del pensiero e l’apparire del “essere testimone”.
Amare è essere l’altro, vederlo, sentirlo com’è e non come si vorrebbe che fosse. Tutto è lì. Rispetto, è il moto conduttore, qui, sinonimo di onorare, venerare… Quando quella energia diventa cosciente, è il rispetto d’essere che essa ci ispira…
Un bambino nasce senza sbarramenti. Non c’è ombra; poi, a seconda del  suo ambiente, si costruisce un muro che è d’ostacolo alla conoscenza di ciò che profondamente è. Nella relazione intima con l’altro, c’è l’occasione di ritrovare ciò che si è profondamente, seppelliti sotto le resistenze, il peso degli ostacoli, degli errori e di tutto ciò che nuoce alla nostra anima. Andare incontro all’altro è un’occasione per scoprire  ciò che manca in noi. Nell’ascolto attento delle percezioni, scontrarsi con il Tutto fa crollare il muro costruito, secondo l’intensità che si mette a vivere “con”.
Quel meccanismo non è compreso all’inizio, perciò il contatto con un ostacolo è rifiutato. Si genera una de-pressione, cioè un cambiamento di pressione,  d’energia. Non si capisce ciò che capita, perché c’è una cattiva percezione di sé e delle energie (emozionale, intellettuale, sessuale ). Essere nell’attenzione di quei movimenti più o meno sottili in sé, delle tensioni, delle sensazioni, dei fastidi e a volte del rilassamento  che si produce, approda a una meravigliosa conoscenza di sé…
Orientarsi verso una precisa osservazione di sé, provare a vedere ciò che fa, nella mente, ostacolo alle percezioni cristalline di sé, non separate dal Tutto… Come essere nel vero con se stesso? Se si può essere integrati rispetto a sé, l’energia d’attenzione comincia a non essere più nella testa, ma si può esprimere e diffondere nel corpo.
C’è allora una migliore circolazione e questo mette in luce gli anfratti, l’informazione diventa più chiara… non c’è niente da vedere in quei posti, poiché ciò che blocca è immaginario.
Per vederlo, è indispensabile conoscere la paura, perché all’inizio non si sa che non c’è niente, per la mente è reale, tanto è forte il contrasto  con la struttura che si crede di avere ( l’immagine che ci si fa di sé ).
Si cade nel nulla, e l’energia si manifesta in pieno. Si è come un imbuto, la testa capta tutte le impressioni che si offrono e il corpo fa la scelta e tocca il nostro essere profondo.
Nel presente c’è la totalità di sé, come accedervi?
La presa di coscienza della paura soggiacente nasce dalla constatazione che non c’è niente da perdere. Quando cade la paura, quella energia d’attenzione, che punta verso ciò che si è, viene acutizzata, sul filo del rasoio… Essere pienamente coscienti di sé, essere interi è talmente gioioso…
La nostra paura fa paura all’altro.
Prenderne coscienza con l’osservazione apre delle porte a livello cerebrale, si liberano dei nodi d’energia, i cadaveri immaginari nascosti nei nostri armadi mentali sono scoperti e non ostacolano più. La mente ha integrato le informazioni che si credono reali e metterle in luce permette lo sciogliersi degli ostacoli: cade il muro e passa direttamente il flusso.
Quello che è successo allora nel mio corpo è una montata folgorante dell’energia nella colonna, le cellule si sono capovolte e sono entrate in risonanza con tutto ciò che è presente. Il vero lasciar andare ha permesso alle cellule che erano nell’ombra, velate dalla mente, di trovarsi rischiarate dalla coscienza.
E’ una vera esplosione, sentita fisicamente, e che mette in relazione con l’evidenza. Non si è più in un sogno. E’ l’unità con ogni cosa che appare. E’ così ENORME che al corpo occorre del tempo per digerirlo. Si ha bisogno di passarlo agli altri, di dire agli altri di risvegliarsi, di non camminare più a lato di se stessi, ma ciascuno secondo il suo percorso. Si sente che in presenza di un altro l’energia scorre liberamente, l’altro riceve secondo la sua apertura. Anche se non è cosciente, a livello delle sue cellule, riceve. Esse riconoscono quella energia e, se esse non possono dirigersi come antenne verso una direzione che porta alla sorgente, a causa di una mente troppo pesante, sentono ed entrano in risonanza subito, sono un poco riscaldate, la loro liberazione prenderà il tempo necessario…
Per prepararsi a incontrare intimamente l’altro, imparare a rivolgersi a sé diventa indispensabile; tecniche come lo yoga, il rilassamento, la meditazione, possono essere un aiuto, come ciò che si fa con passione, ciò che i nostri occhi prendono come supporto e che per un certo tempo ci rendono felici.
Nella passione c’è amore, prendere coscienza grazie a quel supporto, dello sguardo che si porta su ciò che ci piace e comprendere perché ci attira. A cosa fa eco interiormente? Forse le cellule riconoscono una qualità di vibrazione?
Perché un quadro, lo sguardo di un bambino ci  commuovono? Perché si sceglie un bicchiere fine per bere un buon vino? C’è una simbiosi sottile tra loro, si sa che questo fa piacere al corpo, procurargli piacere. Per noi il vino sarà ancora più buono grazie al bicchiere che rivelerà la sensibilità permettendoci di armonizzare qualità differenti.
E’ il desiderio provato che si può prendere come supporto.  Le nostre sensazioni conducono a questo. Nient’altro che il gesto di aprire le ante di un mobile e sapere che vado a scegliere un bicchiere, fa nascere una gioia, quella di accompagnare il vino…La preparazione di un incontro tra due corpi fa appello allo stesso sentire, tocca in profondità.
E’ attraverso supporti che si giunge al piacere, bisogna osservare cosa succede perché non ci sia confusione tra la gioia provata e lo stesso supporto. L’energia del piacere, gustata coscientemente, libera le cellule, le svela, si è veri con sé. Sorprendersi mentre si prova piacere, essere meravigliati con la facilità di un bambino…
Nelle relazioni sessuali, c’è quel rapporto con il piacere cosciente che può essere scoperto, quello scambio di energie, quell’esperienza liberatrice nell’amore per l’altro. E’ un supporto di conoscenza di sé. Dipende dalla profondità dell’amore provato; se è un amore senza attese, con rispetto, vuol dire che sono già saltati degli sbarramenti…Le cellule funzionano già in modo armonioso e il viaggio comune è inevitabile.
Il contatto fisico è molto importante quando si è all’ascolto del corpo. Le informazioni sono preziose; se non si  capiscono, si può passare a lato di qualcosa di straordinario. Se ciascuno prende coscienza di ciò che è una vera  relazione con un compagno, tutto c’è…
Prendere coscienza che non si è che uno, nell’istante, toccare quell’unità è un supporto formidabile.
Allora è l’Amore incondizionato che si esprime, ma generalmente non è questo che accade oggi; anche la parola amore è così sprecata.
C’è un tale salto tra l’intensità di ciò che si può percepire e il modo in cui si svolge la maggioranza dei rapporti, che è spaventoso.
Non essere coscienti del valore di un tale incontro…
Tuttavia si può restare con quella energia di fusione se è possibile abbandonarsi totalmente, se non si ha più paura, se non facciamo più ostacolo all’energia  allora disponibile.
L’apertura è tale che può bruciare tutto. Se la mente è lì per disturbare, o per distogliere l’attenzione, e le immagini sfilano… ritornare alla sensazione, senza cacciarle; perderanno da sole l’importanza che gli si attribuiva. Come c’è un profondo desiderio di cambiamento, ci sono molteplici agganci possibili, il toccare, la parola, l’atmosfera luminosa. E’ importante preparare un’atmosfera, per esempio con una candela, un profumo…tutti fattori che aiutano i sensi a diventare supporti… In una vera relazione, ciascuno si adopera per offrirsi all’altro.
L’apparenza fisica non ha allora più veramente grande importanza. Quando si fa l’unità, non c’è più né uomo né donna, la mente lascia il posto a una energia che eleva fino a livelli sottili di sensibilità. Il rispetto è essenziale, l’altro non è più un oggetto, messo a distanza per paura. Non è affatto facile abbandonarsi, lasciarsi andare. Aiutarsi vicendevolmente è possibile, sentendo il desiderio dell’altro, sentendo l’altro che si apre. Non si esiste solo per se stessi quando ci si fonde in quell’ascolto. Si vede l’altro per ciò che è con le sue paure, le sue fragilità, i suoi desideri. E’ già un passo enorme. C’è come un prolungamento di sé, con la distensione, il lasciar andare…l’energia fa il resto.
Essere nell’aspettativa dell’altro falsa la relazione, è farsene un’immagine, fossilizzarla, metterla all’esterno; allora non c’è relazione autentica possibile. L’altro può sentire il desiderio troppo forte che lo prende. Volere troppo non è desiderio di dare; è una costruzione, lo sente. Sente tutto, anche inconsciamente; non metterà parole, ma farà un passo indietro!
L’unione di due esseri è la frizione di due anime, si è lì per questo! E’ lì che può accadere l’implosione, molto di più che in un qualsiasi altro sfregamento! In quella esplosione nucleare in sé, si sente quella potenza di liberazione

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