In questi giorni il dibattito mediatico e politico, e lo scandalo, si concentra sul punto se Napolitano abbia preparato con Monti il suo subentro a Berlusconi mesi prima che Berlusconi si dimettesse.
Ma il punto rilevante è un altro.
Ormai è di dominio pubblico che la crisi dello spread contro l’Italia non aveva fondamento oggettivo, essendo allora (inizio di estate 2011) i nostri fondamentali decenti e stabili, bensì fu scatenata artificialmente dalle banche tedesche (e forse anche dal governo di Berlino) mediante la vendita criminale, massiccia e concentrata di btp italiani per creare allarme sulla solvibilità dell’Italia e far fuggire i capitali verso il Bund, in modo da puntellare l’allora vacillante sistema bancario tedesco, che si era riempito di titoli tossici americani e di debito greco e spagnolo. Il governo Monti, poi, servo di Berlino, supportato dal Quirinale, oltre agli altri macelli, tassò gli italiani per rimborsare ai banchieri speculatori tedeschi le perdite su questo debito.
Ciò premesso, il vero scandalo, il vero tradimento di Napolitano, si avrebbe se risulterà che Napolitano abbia scientemente collaborato a questo piano. In tal caso, non sarebbe da mettere in stato di accusa, ma da catturare e rinchiudere de plano. Si penserà poi a come processarlo.
Ma lasciarlo lì, a gestire altre crisi di governo, ora, sarebbe da manicomio.
11.02.14 Marco Della Luna
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