mercoledì 18 gennaio 2012

Cosi parlo Zarathustra


Da questo sito l"intero Zarathustra,di NIETZSCHE,http://www.rodoni.ch/busoni/nietzsche/zarath4.html
LA FESTA DELL'ASINO
Ma a questo punto della litania, Zarathustra non poté più trattenersi, gridò anche lui I-A, ancora più forte dell'asino, e saltò in mezzo ai suoi ospiti impazziti. Ma che cosa state facendo, figlioli? gridò, tirando sù coloro che pregavano a terra. - Guai se vi vedesse qualche altro oltre Zarathustra! Ognuno riterrebbe che voi con il vostro nuovo credo foste divenuti i peggiori bestemmiatori o le più pazze di tutte le vecchie beghine! E tu stesso, vecchio papa: come metti d'accordo quel che tu stai facendo con la tua persona, adorando in tal modo un asino come se fosse un dio?

O Zarathustra - rispose il papa perdonami - ma nelle cose di Dio io sono persino più esperto di te. E così è giusto. Adorare il signore Iddio, in questa figura, come in nessuna figura! Pensa a questo detto, mio nobile amico: tu comprendi subito che in questo detto sta la verità. Colui che disse: 'Dio è Spirito' fu anche colui che fino ad oggi sulla terra ha fatto il passo e il salto più lungo verso l'ateismo: un detto di questo genere non è facile ripararlo! Il mio vecchio cuore salta e balza dalla gioia nel vedere che sulla terra v'è ancora qualcosa da adorare. Perdona ciò, o Zarathustra, ad un vecchio pio cuore di papa!
E tu - disse Zarathustra al viandante e all'ombra – tu ti dici e ti ritieni uno spirito libero? E ti dai qui a servizi superstiziosi e preteschi di questo genere? Invero tu ti comporti qui peggio che con le tue maligne ragazze brune, o cattivo nuovo credente!
Abbastanza male - ribatterono il viandante e l'ombra - questo sì, hai ragione: ma che cosa posso farci io! Il vecchio Dio rinasce, o Zarathustra, puoi dire quel che vuoi. Il bruttissimo uomo è colpevole di tutto ciò: è lui che l'ha risvegliato. E se dice di averlo un giorno ucciso, la morte, a proposito di dèi, è sempre un pregiudizio.
E tu - esclamò Zarathustra - tu, cattivo vecchio mago, che cosa hai fatto! Chi potrà in questo libero tempo continuare a crederti, se tu credi a tali divine asinità? È stata una sciocchezza, quella che hai fatto; e tu, che sei un uomo intelligente, come hai potuto farla?
O Zarathustra - rispose il mago intelligentehai ragione, è stata una sciocchezza, e ora mi pesa abbastanza.
E tu, poi - disse Zarathustra al coscienzioso dello spirito - pensa un po' e mettiti un dito al naso! Non senti nulla contro la tua coscienza? Non è il tuo spirito troppo sofisticato per questo pregare e incensare di questi tuoi fratelli oranti? w
C'è qualcosa - rispose il coscienzioso, e si pose un dito al naso; c'è qualcosa in questo spettacolo che fa persino bene alla mia coscienza.
Forse è vero che io non devo credere a Dio: ma una cosa è certa, che Dio sotto questo aspetto mi pare ancora che si presenti nella forma più degna di fede.
Dio deve essere eterno, secondo la testimonianza dei più credenti: e chi ha tanto tempo non si dà pena del tempo. Più lentamente e stupidamente che è possibile; in tal modo, un essere di questo genere può riuscire a far molte cose.
E chi ha troppo spirito farebbe bene a innamorarsi fino alla follia della stupidità e della follia. Pensa a te stesso, o Zarathustra!
Tu stesso, in realtà! anche tu potresti divenire un asino per troppa gioia e saggezza.
Non percorre volentieri un saggio perfetto le strade più tortuose? L'apparenza lo dice, o Zarathustra, la tua apparenza.

E tu stesso, infine – esclamò Zarathustra, e si rivolse verso l'uomo bruttissimo che era ancora a terra con il braccio alzato verso l'asino (gli stava proprio dando da bere del vino). – Parla, o inesprimibile, che cosa hai mai fatto? Mi sembri cambiato, il tuo occhio arde, il mantello del sublime avvolge la tua bruttezza: che cosa hai fatto?
È vero quel che dicono quelli là, che tu lo hai risvegliato? E perché? Non era bene che fosse morto e seppellito?
Tu stesso mi sembri risvegliato: che cosa hai fatto? Che cosa hai invertito? Come ti sei convertito? Parla, o inesprimibile!

O Zarathustra – rispose l'uomo bruttissimo – tu sei un briccone!
Se vive o rivive o è definitivamente morto, chi di noi due può saperlo meglio? Lo chiedo a te. Ma una cosa io so: proprio da te l'appresi una volta, o Zarathustra: chi vuole uccidere nel modo più assoluto, ride.
'Non con l'ira, ma con il riso si uccide': così dicesti una volta. O Zarathustra, tu nascosto, tu distruttore senza ira, tu pericoloso santo, sei un briccone!

Allora accadde che Zarathustra, meravigliato di tutte queste risposte birbone, fece un salto indietro fin sulla porta della sua caverna e, rivolgendosi a tutti i suoi ospiti, gridò a gran voce:
O pazzi tutti quanti! Buffoni che vi nascondete e vi mascherate davanti a me! Come a ognuno di voi è sobbalzato il cuore di gioia e malignità per il fatto che voi siete finalmente ridivenuti come i fanciulli, vale a dire pii, per il fatto che avete fatto di nuovo come i fanciulli, e cioè vi siete messi a pregare, avete congiunte le mani dicendo: 'Dio mio'!
Ma ora andatevene da questa scuola d'infanzia che è la mia caverna, dove oggi si fanno un sacco di bambinerie. Raffreddate qua fuori il vostro entusiasmo infantile e il vostro rumore dei cuori!
Certo: se non diverrete come i fanciulli, non entrerete nel Regno dei Cieli. w (E Zarathustra indicò con le mani in alto.)
Ma noi non sappiamo che farcene del Regno dei Cieli: siamo diventati uomini, vogliamo il Regno terrestre.


1 commento:

  1. Un grande libro, dovrebbe essere nei testi di scuola. In questa splendida opera del mio amato Nice trovo solo un difetto, poteva fermarsi ai primi due libri, negli altri due, terzo e quarto si ripete alla fine, ma quello che dice è saggezza pura! Altri libri che adoro sono "L'Anticristo", e "umano troppo umano" volume I e II che ritengo contengano tutti gli aforismi più saggi del personaggio

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