
Con
una motosega di ultima generazione, è possibile tagliare un albero di
venti metri, e del diametro di ottanta centimetri, in trenta secondi.
In meno di un minuto, gli si asportano i rami, e si divide in quattro
pezzi da cinque metri. In una sola ora, si abbattono centoventi
alberi e, 1200, in dieci ore. Con cento motoseghe, che lavorano per
un anno intero, raggiungiamo l’impressionante cifra di
43.800.000 alberi morti.
Oggi, questo meccanismo, é possibile applicarlo a qualsiasi cosa.
Se si fossero usate delle accette, al posto delle motoseghe (come
l’etica imporrebbe), ci sarebbe voluto un secolo, per attuare un tale
sterminio
ma, nel frattempo, molti più alberi di quelli abbattuti, avrebbero
raggiunto il loro pieno sviluppo. Il nostro albero, per completare una
tale crescita, impiega, circa, cinquanta anni e, in pochi secondi,
passa dalla vita verticale, alla morte orizzontale. La spropositata
sproporzione che esiste, tra i 50 anni per crescere e, i 30 secondi per
l’abbattimento, è il
paradigma della perversione morale,
etica e spirituale del non più, uomo.
Lo stesso spirito dell’albero, poi, non ha il tempo tecnico di
abbandonare la sua dimora, subendo, così, mutilazioni di ogni genere.
L’odio
contro gli uomini, e un incontenibile desiderio di vendetta, a tempo
debito, esploderà in tutta la sua potenza distruttiva e, di questa
terra, non resteranno che macerie. L’uomo liberista relativo, ha
profanato misteri e violato regole, trasformando gli spiriti, custodi
della vita, in diavoli vendicatori e sanguinari. Lo spirito che anima
le cose vive, è l’espressione di fertilità, del corpo e della mente.
Senza lo spirito, non c’é che illusione e follia. La moderna
tecnologia, è un’arma di distruzione di massa e, la motosega, il
simbolo che, meglio di ogni altro, la rappresenta.
Pensare,
quindi, di sopravvivere al Sistema in cui viviamo dove,
sistematicamente, tutto si rompe, si spezza, si piega, si crepa, si
arrugginisce, brucia e si consuma, al punto tale che, i costi relativi
alla sua manutenzione, superano i guadagni, e sapendo poi che,
tassativamente, siamo costretti a ricomprare tutto ciò che si è rotto,
si è piegato, crepato, arrugginito, bruciato e consumato, perché
diversamente, in virtù di questo perverso meccanismo, il Sistema
imploderebbe all’istante, non solo é utopico ma, fantascientifico. Nel
frattempo registro, tristemente, che uno tsunami di rifiuti sta
oscurando il futuro dei nostri figli, e quella libertà, subdolamente
sbandierata come baluardo di civiltà, si sta trasformando nella peggiore
delle schiavitù.
Il Sistema Liberista Relativista, è una
metastasi, un’estensione di quel cancro chiamato nazismo, causa della
più inimmaginabile tragedia, nella storia dell’umanità. Il Liberismo
Relativista, si caratterizza per la sua totale assenza di etica,
cancellandone ogni suo confine, ogni buon senso e ragionevolezza,
superando quel parametro connaturato di comprensione e comparazione
istintuale che, un tempo, definiva il limite fra il giusto e l’iniquo –
fra la verità e la mistificazione, fra la gioia e l’isteria, la vita e
la morte.
Un tempo, il naturale sentimento di colpa, non era
che la spia luminosa relativa ad alcuni comportamenti deplorevoli che,
accendendosi, ci segnalava l’erroneità dei nostri atti e pensieri,
causa di ingiustizia e di gratuito dolore e ci allertava da un pericolo
imminente. Questo “sentimento di timore”, è sempre stato il
fondamento di ogni religione e società umana, senza il quale, tutto
trasfigura in commedia, fanatismo e caos. Gli stessi animali lo
praticano dall’alba dei tempi e così ogni altra forma di vita – e non
solo come atto di umiltà e devozione verso il Supremo Creatore e
Padrone, dispensatore di gioia, di misericordia e di speranza, ma come
forma di autoconservazione. E questo è il motivo, della nostra
disfatta!
La condizione in cui versa oggi il nostro pianeta è
paragonabile ad una sorta di coma profondo. Uno stato vegetativo di
vita apparente, al quale dovremmo porre fine ma che, diversamente e,
oltre ogni ragionevolezza, persistiamo a tenere in vita, torturando e
tormentando la sua anima oramai senza speranza. Che futuro può mai
avere una società che giustifica ogni più turpe desiderio e
perversione a fronte di profitti e di potere? La sua indole necrofila,
è tesa alla distruzione di ogni valore morale e afflato spirituale,
allo scopo di omologare il pensiero libero, codificandolo all’interno
di un minuscolo “libretto di istruzioni” che riceviamo, in dotazione,
al momento della nostra venuta in questo strano mondo. La propaganda
mediatica, la contraffazione della realtà e della verità,
intimidazione e ricatto, sono le armi micidiali con le quali il
Sistema perpetra il suo disegno diabolico. In questo modo, il Sistema,
agisce e specula sulle debolezze, le fragilità e i bisogni essenziali
dei soggetti più deboli e meno consapevoli,facendo leva sui loro
peggiori istinti, al fine di relegarli dentro una schiavitù della
mente, e renderli dipendenti anche dal più insulso ed effimero
bisogno. Così, ha chiamato libertà, la licenza – verità la
contraffazione, intelligenza la furbizia – progresso, la catastrofe
ambientale – modernità l’ignoranza, e civiltà la schiavitù.
Gli
individui, delle società liberiste, sono ridotti alla stregua di
prigionieri e, in molti casi, sempre più numerosi, di servi. Una tale
condizione, è il risultato ultimo di una totale perdita di autonomia,
di autostima e dei punti di riferimento imperituri, necessari e
indispensabili, per una corretta scelta individuale. Il fine che il
Sistema intende perseguire è, dunque, di trasformare gli uomini liberi
in sudditi consenzienti e meri consumatori. Il Sistema Liberista
Relativista (che ci sta risucchiando dentro il vortice di una deriva
morale e ambientale), non è però in grado, diversamente da un recente
passato, di smaltire milioni di tonnellate di scorie sintetiche e
cancerogene che, ogni giorno, e incessantemente, rigurgita
sull’epidermide del pianeta. Inoltre, i costi, relativi alla sua
manutenzione, ordinaria e straordinaria, sono talmente esorbitanti da
vanificarne ogni reale profitto e progetto futuro sostenibile.
La
tecnologia, in tutte le sue forme, è il paradigma del Grande
Corruttore, ma nello stesso tempo, l’arma a doppio taglio in virtù della
quale, possiamo tranciare di netto, la testa, della bestia nera
liberista. Quest’arma, si chiama “RINUNCIA”.
CHE COSA FARE!
a)
Rinunciare
alle lusinghe e alle seduzioni del Sistema Liberista Relativista, è
il solo ed unico modo, per limitare i danni di una catastrofe
planetaria dalle quale, nessuno, ne uscirà in piedi. Questo è
possibile, solo a patto che, gli uomini, adesso, in questo preciso
momento, resuscitino dal torpore della rassegnazione e del
qualunquismo, e riacquistino coscienza e consapevolezza, in un moto di
orgoglio, di sfida e di vendetta.
b) I cittadini delle democrazie occidentali, dovrebbero
smetterla di inseguire le chimere del consumismo
ma, in maniera pragmatica, rinunciare al superfluo, all’effimero e al
contraffatto – insomma, a tutto quel baraccone di cose inutili,
illusorie e dannose, che divorano ogni barlume di vera felicità e di
futuro.
c)
Investire i nuovi risparmi in beni necessari e durevoli, portando la qualità della nostra vita ai massimi livelli.
Rinunciare, rinunciare!! Rinunciare, per ricominciare ad amare.