Il succo di questo bellissimo scritto si puo riassumere cosi,,,LASCIARE
CHE L"ALTRO DECIDA DELLA SALUTE DEL NOSTRO CORPO é MOLTO
PERICOLOSO.Percio diventare sensibilissimi, comprendere i messaggi del
corpo.La malattia,è solo un campanello d"allarme,per portarci verso la saggezza.
Liao yi Lin
Il tempio del corpo, la porta dell’anima
3ème Millénaire n.89 – Traduzione della dr.ssa Luciana Scalabrini [199]
3m.
Per l’occidente l’essere umano, come gli animali e le piante, sono
visti in modo riduzionista come aggregati di cellule animate da
un’energia bioelettrica o biochimica. Se si è malati, la medicina
occidentale, per esempio, non tratterà che la parte malata senza
occuparsi del resto. Questa visone porta a considerare che tutto si
equivale, che la cellula animale ha lo stesso valore di una cellula
umana, poiché la biologia e la genetica mescolano allegramente nelle
loro provette i regni e le specie. La medicina moderna prospetta per
esempio di mettere un pezzo di cuore di maiale in un corpo umano,
essendo il maiale uno degli animali più compatibili biologicamente con
l’uomo. Insomma, che differenza di visione tra oriente e occidente
quanto agli effetti della scienza?
L. L. La
medicina cinese ha una visione globale. Si considera il sistema dei
cinque organi come un’unità. Se avete un problema al fegato, non si
tratta di curare solo il fegato ma anche il resto. L’energia dello
stomaco, dei polmoni, dello stomaco, dei reni sono molto importanti per
l’energia del fegato! I cinesi curano la globalità delle cose. Oggi, se
si ha un problema importante ad un organo, dei medici propongono subito
di togliere l’organo per via chirurgica. Togliere gli organi è diventata
un’abitudine. Per noi è molto pericoloso, perché è rompere l’energia
del sistema organico che vive in situazione di interdipendenza. E’ una
visione che nasce dal cosmo.
I cinesi si sono ispirati dal
cosmo per creare la loro medicina. Facciamo parte della natura, non
siamo separati dal cosmo e gli organi non sono separati tra loro. Le
cose funzionano insieme. E’ la grande differenza tra la Cina e l’occidente.
Qui
tutto è separato, il corpo e lo spirito sono separati, come l’uomo e la
natura. Per l’occidentale ogni organo è separato dagli altri, il corpo e
lo spirito sono separati, ogni cellula è separata. Per noi è il
contrario. Se il fegato è
malato, guardiamo le unghie e gli occhi, perché manifestano lo stato di
salute del fegato. Le persone che hanno problemi ai polmoni, lo
manifestano con il colore della pelle, i capelli, il pelo. Tutto
funziona insieme. Una volta ritirato un pezzo, tutto il resto è nel
disordine. Nella medicina cinese, evitiamo il più possibile le
operazioni. L’energia circola nel corpo secondo cammini che si chiamano
meridiani. Se ne tagliamo un tragitto, come passa l’energia? Ci vuole
tempo dopo un’operazione perché l’organismo riprenda il funzionamento naturale. In Cina abbiamo scoperto i metodi di anestesia 1700
anni fa col nostro grande medico tradizionale Hua Tou, che ha aperto il
ventre di un paziente che era colpito da una grave malattia e gli ha
lavato gli organi…
Perché
la Cina non ha sviluppato la chirurgia come in occidente? Perché
l’accento è messo sulla prevenzione; si prova a curare prima che la
malattia si manifesti, perciò ci si sforza di captare i sintomi per
ristabilire l’armonia, prima di togliere qualsiasi cosa. E’ una visione
naturale.
Se un organo è nel corpo, c’è una ragione, non è gratuito.
Quando
un bambino fa una grossa sciocchezza, potete punirlo cacciandolo in
giardino e farlo tornare dopo in casa. Ma non potete tagliare gli organi
e poi rimetterli! Bisogna prima comprendere, poi ritrovare l’armonia.
Se non c’è scelta, sicuramente, fare quel che necessita. Ma
qui in occidente la situazione è catastrofica. Ho molti allievi che
hanno un rene in meno, o l’utero, o un seno o la vescicola biliare.
L’uomo non è un oggetto, è molto prezioso. E’ un’unità di spirito e
corpo, un’anima incarnata in un corpo. Tagliare qualcosa nel corpo
rischia di ferire l’anima. Mi auguro che medicine diverse come la
cinese, la tibetana, l’ indiana tradizionale ayurveda,
l’omeopatia, la fitoterapia, l’ipnoterapia siano ufficializzate allo
stesso titolo della medicina allopatica. In Cina posso testimoniare di
molti casi in cui si è riusciti a curare malattie gravi con metodi dolci senza effetti secondari negativi. In un mondo che venera la rapidità, l’uomo moderno mi sembra così stressato che non si dà il tempo di guarire in modo naturale…
3m. Insomma
per la medicina cinese l’essere umano non è una macchina. Non è un
robot al quale si può rimpiazzare un pezzo con un altro senza che questo
alteri il suo funzionamento. Si può anche pensare che un medicamento
preciso curi una malattia, ma trascuri largamente gli effetti del
medicamento sugli altri organi. Questo deriva da una visione che
considera l’uomo come una macchina, un assemblaggio di pezzi.
L. L. Certo. Per me è necessario sviluppare una coscienza dello stato del nostro corpo. Siamo responsabili della nostra salute. Qui i
medicamenti, le operazioni sono rimborsati, così la facilità è nella
dimenticanza del corpo. Al minimo disturbo si prende un medicamento ed è
finita. Dovrebbe essere cambiata questa mentalità. Lasciare che l’altro
decida dello stato del nostro corpo è molto pericoloso.
Quando
sentiamo un disturbo nel nostro corpo, dobbiamo interrogarci: perché il
mio fegato è toccato? Forse faccio una vita troppo stressante? Ho delle
collere troppo rifiutate? C'è una serie di medicine dolci per
ricondurre la salute: le piante medicinali, lo yoga, il qi gong,
ecc. Tutto ciò è presente per curare prima di togliere qualsiasi cosa.
L’operazione chirurgica fa parte del condizionamento occidentale che
vedo qui. Il medico agisce come gli è stato insegnato. C’è un problema:
si opera. Per i pazienti il problema è di lasciare prendere le decisioni
al medico. Se il medico vi spiega che avete un cancro, vi propone
l’operazione e la chemioterapia. Le persone hanno paura di morire e
credono che sia la sola soluzione. Credo che sia la peggiore delle
soluzioni. Già arrivare ad uno stato così grave di malattia non dovrebbe
essere possibile tranne che in casi estremi. Bisogna davvero sviluppare
una coscienza del proprio corpo. Siamo padroni del nostro corpo.
Dobbiamo vivere il nostro corpo come viviamo col nostro amore, con molta
tenerezza. Non è un oggetto, ma il tempio della nostra anima. E’ grazie
a lui che possiamo giungere ai più alti livelli di coscienza, è grazie a
lui che siamo in questo mondo, grazie a lui possiamo vivere una vita
gioiosa e felice. Quindi è tutta una mentalità da cambiare.
3m. Questa
mentalità portata all’estremo porterà a soluzioni che indeboliranno il
nostro corpo, che deriva dal modo di vita artificiale in cui ci tuffiamo
sempre più. Come probabilmente la sostituzione di organi con quelli
artificiali, con impianti semi organici che potranno sostenere la
memoria, con impianti organici per sostenerci fisicamente e
psichicamente…
L. L. La
visione orientale si basa sul rispetto per la natura, che permette di
vivere meglio e di comprendere la vita. In occidente molto funziona con
la testa; la tecnologia è il
risultato di questo mentale eccessivo. Abbiamo bisogno di quello in
pochissimi casi, quando il problema è incurabile, quando si è alla fine
di tutti gli altri rimedi. Ma bisogna evitare di arrivare là! Perché una
volta sostituito l’organo con qualcosa di meccanico, l’essere umano si
trova lontano dalla sua natura. Nell’ambiente del cinema che frequentavo
in Francia e negli StatiUniti tutto è rifatto, i seni, la bocca, il
naso. Non si sa più chi ti sta di fronte! Non sentite più l’esistenza;
tutto è talmente falso e artificiale! Oggi quella malattia si propaga
anche in Cina. I genitori offrono una operazione estetica ai loro figli
per la laurea! Un naso grande e dei grandi occhi occidentali… Se nel
corpo è tutto artificiale, cosa resta di reale, cosa resta dell’essere
umano? In più, un’operazione è una violenza fatta al corpo. E niente è
più violento di farsi togliere pezzi di noi che sono preziosi,
indispensabili per l’evoluzione naturale. Dunque, se si sostituisce un
organo malato con un organo artificiale c’è allontanamento dalla natura,
c’è indebolimento. Forse un secondo organo comincia a non funzionare
correttamente e la medicina proporrà di cambiare anche quello? E’ senza
fine, finchè non resta niente. Per me danneggiare il funzionamento
naturale del corpo è entrare in un cerchio vizioso senza fine. Si
dovrebbe capire che un’operazione violenta non cura. Gli effetti
secondari si manifestano un giorno o l’altro. Conosco una donna che ha
avuto cinque operazioni di seguito…Via l’utero, via la vescica… Finchè
un giorno lei muore… Là dentro c’è una questione di psicologia. Realizzo
che ho un grosso problema di natura organica e mi si propone di
rimpiazzare uno o più organi con qualcosa di nuovo. Sembra
straordinario, si fa tutto nuovo e si riparte per una nuova vita. E’ la
mente che vede le cose così!
3m. Ricordate
l’unità di corpo e spirito. Il fatto di accettare che il proprio corpo
diventi in parte artificiale avrebbe una conseguenza sulla maturazione
dell’anima?
L. L. Ma
si. E perché lasciamo mutilare la nostra anima in quel modo? Perché non
ne siamo contenti. Perché la nostra anima non è felice? E’ questo che
si deve trattare. Una persona infelice fa azioni che le impediscono di
essere felice. Per esempio un bambino picchiato non ha che distruzione
da parte dei genitori. Anche se incontrerà una fata o una principessa,
inconsciamente distruggerà il suo amore. Un’operazione chirurgica è la
stessa cosa. Lasciarsi mutilare è un sintomo per dire che siamo
infelici. Bisogna piuttosto cercar di comprendere quel disagio, la sua
sorgente, e trovare il modo di curarlo. E’ lì che si trova il cammino di
guarigione, è un cammino di coscienza, un cammino spirituale… Non
bisogna aggiungere un’altra violenza, che distruggerà il corpo e
l’anima… E’ una svolta molto brutta che prende il mentale, ma che fa
parte del condizionamento dell’uomo moderno. Con i media la società è
molto potente e ci impone mezzi artificiali. E' un abuso della
tecnologia. Ora, amare se stessi, amare il proprio corpo, è il primo
passo verso la pace interiore e la pace nel mondo. Allora la tecnologia
potrà essere usata nel modo giusto. Non sono contro la tecnologia, ha
numerosi aspetti positivi, ma deve essere condotta con la nostra
coscienza.
3m. Però
questa coscienza sembra fare difetto oggi. Per esempio crediamo
giustamente in modo inconscio, (ma largamente diffuso dalla pubblicità)
di trovare una risposta a tutti i nostri mali nella tecnologia. Abbiamo
l’impressione di poter prendere qualcosa, di riempirci nelle immagini
che si muovono sullo schermo. Ma non resta che del vento…
L. L. L’uomo
moderno vive una vita alienata. Il problema è che le persone non amano
più. Restano fissate ai loro schermi per ore. Sono in un mondo
immaginario e non hanno più contatto umano. Molti giovani che passano le
giornate davanti al computer non sanno nemmeno cos’è una donna nella
realtà. Si danno ai bambini computer e giochi elettronici; si assorbono
in un mondo immaginario e vi disperdono le loro energie. E’una
scappatoia ed un terribile condizionamento. Perché non ricevono un amore
giusto. Se i bambini distruggono gli occhi e gli organi davanti ai
computer, dove va il nostro avvenire?
Penso
alle persone divorziate, dove c’è molto rancore tra genitori e i
bambini sono in mezzo. I genitori spesso non sanno come allevare e
orientare i bambini, pensano di essere più saggi di loro, ma in realtà
non lo sono. Il lavoro comincia dagli adulti.
Confucio
diceva di incarnare bene la coscienza stessa. Ciascuno dovrebbe
meditare, trovare la calma almeno da 5 a 10 minuti al giorno, ritrovare
la coscienza di sé attraverso il corpo. Essere se stesso in armonia. Poi
nella famiglia, che la coppia arrivi a incarnare l’amore e la gioia per
dare il buon esempio… E poi nella professione, tra gli amici e i
conoscenti. Come viviamo? Come siamo? Arriviamo a dare coscienza e amore
in ambito professionale, al paese, alla società, scegliamo con
coscienza chi ci governa, chi ama veramente il popolo e non il potere e
il prestigio e si adopera per leggi per la salute, per la gente…?
La
coscienza è il decondizionamento. La vera moralità, la vera coscienza
viene dal decondizionamento anzitutto. La moralità, la giustizia, la
bellezza vanno insieme. Quando si è nella coscienza, si sa quello che è
giusto, ciò che è bello, naturalmente. Come dice Osho, è tempo di
sviluppare la scienza religiosamente, siamo religiosi con uno spirito
scientifico. Se la tecnologia è guidata da uno spirito religioso, sarà
condotta in modo giusto e non trasformerà l’essere umano in una macchina
vuota. Se si è religiosi senza religione, senza più conflitti, senza
più guerre in nome della religione, la nostra anima sarà in pace…
L’inferno che si vive oggi nel mondo diventerà un paradiso…
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