lunedì 10 marzo 2014

VENEZUELA E TWITTER, L'ORGIA DELLA DISINFORMAZIONE

DI PASCUAL SERRANO
Prima arrivò internet, poi i social network. La conclusione sembrava senza appello, si era arrivati alla democratizzazione delle informazioni. I cittadini, osservatori, testimoni, armati con i loro gadgets tecnologici e una connessione a banda larga mobile avevano rovesciato l'oligopolio dei grandi media mettendo fine ai loro interessi e manipolazioni che hanno condizionato il giornalismo. In primo luogo oggi, attraverso blog e social network la realtà sarebbe arrivata in casa, senza le mediazioni perverse dei media.
 
Effettivamente la diagnosi sul potere e l'applicazione della manipolazione da parte dei media mainstream ha avuto successo, ma l'illusione che stavamo andando a conoscere la verità attraverso la partecipazione di massa dei cittadini  e tutto il potenziale tecnologico ora sembra perlopiù un miraggio.



Ancora una volta, il Venezuela è diventato il banco di prova per le nuove tendenze di (dis)informazione. Scontri tra oppositori e sostenitori del governo di Nicolas Maduro, e la violenza hanno innescato una riflessione sui social network , in particolare su Twitter, che mostra come  internet e questa rete sociale possono diventare un vero e proprio letamaio grazie all'intervento di campagne dirette da mani occulte di militanti "paranoici". Vecchie foto e avvenimenti in altre parti del mondo hanno alimentato tutta una marea di menzogne ​dove alla fine diventa più difficile smontare la menzogna che raccontare la verità.
 
Violenza e repressione poliziesca hanno avuto un ruolo speciale. Essi hanno presentato le immagini della polizia nel sopprimere nello stato venezuelano di Mérida nel 2010, un corpo di polizia che in realtà non esiste.
Imagen de policía venezolana de 2010
In altre occasioni sono state utilizzate immagini del BRasile nel 2013
Policía brasileña en 2013
o di studenti che manifestano contro il governo cileno nel 2012.
Represión en Chile
Non potevano mancare immagini di violenza sessuale, un "classico" successo virale di sempre. Viene diffusa una fotografia di poliziottiche costringono uno studente a fare fellatioma in realtà è una "prestazione" presa da un sito porno.
Violación en una página porno
Presentati come studenti uccisi a Maracayuna dozzina di cadaveri di siriani ad Aleppo nel 2012.
Muertos en Siria
Non solo brasiliani, cileni e siriani hanno una seconda possibilità di essere protagonisti in Venezuela, anche il cittadino basco UnaiRomanodeformato dagli "infortuni" causati dentro la caserma della Guardia Civil nel 2001, accusato di appartenere all'ETA, e presentato come una vittima della tortura del "regime" venezuelano.
Torturado vasco
Oltre alla repressione sono state presentate delle condizioni nel paese che potevano giustificare questa "rivolta" contro il governo diMaduro. Sostengono, ad esempio che all' Ospedale Centrale a Maracay la situazione era così precaria che i bambini erano stati messi in scatole e ceste.
Queste foto in realtà sono state scattate in Honduras nel 2012.
Bebés en cajas en Honduras
 
Come dimostrazione di una massiccia partecipazione dei movmenti contro il governo venezuelano, sono state anche diffuse immagini di una catena umana a favore dell'indipendenza della Catalogna in Spagna dicendo che erano state 
scattate in Venezuela.
 
Cadena humana en Cataluña
Con l'espediente della rete possiamo anche aiutare qualche ragionamento mentalmente piuttosto limitato per dimostrare certe tesi. ("I poliziotti erano cubani perchè quelli venezuelani non sono così negri")
Policías cubanos negros
Abbiamo pensato che i social netwotk avrebbero potuto rendere democratica l'informazione ma, purtroppohanno democratizzato quellache è invece la disinformazione.

Tutto questo è solo su Twitterdove la maggior parte degli utenti mettono i loro "cinguettii" in libertàIn circoli più stretti come Facebook noi temiamo che la spirale endognamica della disinformazione possa invece raggiungere il parossismo.Perché qualcuno ha detto che in tempi di inondazioni l'acqua potabile diventa scarsaForse è questo che sta accadendo con un sovraccarico di informazioniE 'ora cheimpariamo ad essere molto più cauti e selettiviNon c'è dubbio che la verità è lìc'è stato un tempo in cuiattraverso la censura, venivanascosta ora con un sovraccarico di informazioni, noi la seppelliamo
 
Allo stesso modo dei nostri nonni e genitori che impararono ad aggirare la censura, anche  noi dobbiamo imparare
ad aprirci un varco contro la mezogna.
 

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