lunedì 3 dicembre 2012

L"ego ogni tanto riappare


19  GENNAIO   La mattina capii e ne fui molto contento ,che Lorenzo di sicuro non era un mio sosia, anzi per certe cose non andavamo proprio d'accordo. Lui era affascinato dagli amuleti del dottore del villaggio ,ed anche padrone della guest house dove alloggiavo. Il tipo in questione oltre a credere nella magia per curare gli abitanti dell'isola utilizzava solamente le erbe medicinali e il massaggio terapeutico ,Lorenzo malgrado non capisse il tailandese ,si divertiva a comprendere le spiegazioni del dottore , non so proprio come riusciva a capire ma di sicuro i due s'intendevano. A me le medicine non mi hanno mai affascinato anzi sono stato sempre contrario alle stesse ,la mia anima mi ha sempre detto se godi non ti puoi ammalare ,ero perciò annoiatissimo ,lo stare li mi pesava moltissimo. Abbandonai entrambi e mi feci una lunghissima scarpinata lungo l'isola ,arrivai esattamente alla punta estrema, prima d'arrivarci naturalmente mi gustai il sole il mare e la contemplazione. I posti furono bellissimi, ma da sem­pre lo erano stati ,oggi avevo soltanto gli occhi aperti ,l'anno passato ero stato da quelle parti soltanto per cercare un bungalow ,tutto me stesso era concentrato su quell'obbiettivo ,non riuscii perciò a vedere altro.
La sera ero molto stanco ,ma parlai ancora molto con il pesarese ,scoprii che era anche un ottimo pittore ,ed era fidanzato con una ragazza somala.
20  GENNAIO   La mattina presto partimmo per Bangkok ,decisi d'alloggiare a Kao san road con Lorenzo ,in una guest house di sua conoscenza ,per risparmiare prendemmo una camera doppia ,a scanso d'equivoci ,con letti separati. Uscimmo e mangiammo per le numerose bancarelle ,chissà perché mi venne in mente il veneziano Roberto incontrato un anno prima a Ko pha-ngan ,li per li non diedi importanza al fatto. Malgrado il giorno precedente mi ero un po’ ricreduto sulle straordinarie conoscenze di Lorenzo ,per me era sempre un maestro affascinante lo seguivo perciò come un cagnolino. La sera mi parlò di cose di cui ero molto ignorante cioè dell'India e del paranormale ,mi disse che aveva visto dei guru’ lievitare sotto i suoi occhi ,ma soprattutto disse che l'India non poteva essere spiegata ,dovevo solamente viverla ,meno conoscenze avevo più il posto m'avrebbe affascinato.
21  GENNAIO  All'ambasciata indiana ritirammo i nostri visti ,poi andammo alla mia compagnia aerea a vedere se era possibile spostare il mio volo, sarei voluto arrivare a Calcutta lo stesso giorno del mio amico ,ma non fu possibile, Lorenzo sarebbe dovuto partire il 22 ,mentre io il 23 ,ma un giorno sarei dovuto rimanere in Bangladesh, sarei arrivato a Calcutta solo la notte del 24. Questa giornata fui io il maestro di Lorenzo ,ci spostammo sempre in bus e notai che era poco pratico negli spostamenti, in questa grande città era come un pesce fuori dall'acqua ,per farlo riprendere lo portai nel più grande parco di Bangkok il Lumpini park , g1i proposi di fare un giro a Pat Pong ,ma lui non era un porcelletto come me e rifiutò. Nell'immenso parco però mi fece capire quale fosse il mio reale problema da risolvere ,cioè la sottile dipendenza a cui dovevo sottostare nei confronti della mia famiglia. Dopo una lunghissima discussione capii ciò ,improvvisamente tutto il mio benessere la mia serenità svanirono, ero immerso in quell’irrisolvibile problema ,il mondo magico ed affascinante era scomparso ,la mia mente era solo li. Invece di comprendere attaccai Lorenzo ,sca­ricai su di lui il mio malessere ,la mia mente sfuggiva il problema ,per la mia mente il problema non era la mia famiglia, ma il mio amico che non capiva un cazzo. Ritornammo verso le 5 a Kao san road ,ed a un certo punto perché incazzato mollai Lorenzo per un attimo. Ma c'era molta folla perciò non lo rividi ,rimasi per un po’ nel posto dove c’eravamo persi ,nell'attesa comprai un paio di sandali. Aspettai un po’ ma del mio amico nessuna traccia ,decisi di ritornare alla guest house ,lungo la strada mi fermai a comprare il mio giornale italiano preferito la repubblica, ma guarda caso proprio all'edicola m’incontrai Roberto il vene­ziano. La stessa persona a cui avevo pensato il giorno prima. Gli spiegai che venivo da Ko Pha-Ngan e che mi erano successe moltissime cose strane ,ci dammo appuntamento per la sera ,lui era in compagnia di un amico ,entrambi furono daccordo. Arrivato alla guest house vidi Lorenzo ,lo stesso stava tranquillamente ad aspettarmi ,infatti la chiave della nostra camera ce l'avevo io. Gli spiegai quello che mi era successo ,pensavo che fosse arrabbiato ,ma era davvero grande infatti mi rispose con una dolcezza impressionante ,da notare che da mezz’ora era ad attendermi. In camera poco dopo ci spiegammo ,umilmente gli feci capire che in certi momenti ritornavo ragazzino ,per un attimo avevo pensato che lui ce l'avesse con me ,proprio per questo motivo invece di comprendere le sue spiegazioni l'avevo attaccato. Lui capì ,mi disse che se volevo crescere dovevo abbandonare questa mia negativa caratteristica ,lui mi voleva bene perciò doveva dire la verità ,gli chiesi se fosse arrabbiato con me ,mi rispose in un modo sublime; sembro un bambino ma non lo sono ,solo i bambini s'arrabbiano per delle stupidaggini. Gli proposi di venire insieme a me dal mio amico veneto ,ma allorché gli dissi che forse ci saremmo fumati un po’ di marijuana rifiutò. C’era però il problema dell'unica chiave della camera ,lui molto gentilmente andò a mangiare e subito dopo ritornò, mi lasciò la chiave ,lui sarebbe rimasto in camera. La sera la passai perciò con Roberto e il suo amico, chiacchierammo molto e fumammo anche.
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Sono stato l"ultima volta a Bangkok ,nel 2007 ,spostarsi era molto  facile,questi sono i mezzi che nei vari viaggi ho provato.
A piedi, le prime volte era una tortura per il gran smog,ora grazie alla metropolitana,sia aerea che sotterranea,è tutto più facile,anche se rispetto al battello ed ai bus (normali o con aria condizionata)la stessa è molto cara.Il taxi,lo preso mi sembra una volta,carissimo,mentre il tuk tuk,molto più spesso specialmente le prime volte.
Questo parco il Lumpini,offre l"occasione di respirare a pieni polmoni,ci andavo spesso.



Infine consiglio questo bellissimo scritto QUI ,sulla semplicità della vita thailandese,essere semplici,è una grande via d"accesso,alla scoperta di se stessi.


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