martedì 27 dicembre 2011

Iniziare da riassunto libro 16.DIARREA

14  FEBBRAIO Molto presto fui come richiamato dal Gange ,prima dell’alba ero sulla sua riva, il cielo era ancora buio con tanto di un piccolo quarto di luna. Mi misi ad osservare i numerosi pellegrini che arrivavano ed attendevano il sorgere del sole per farsi il bagno. All'alba con un cielo magico dai mille colori ,fui chiamato da un vecchio Sadu ,mi sedetti accanto a lui e mi feci pitturare il volto, sul suo invito andai a bagnarmi i piedi nel gelido fiume ,l'acqua era quasi gelata e schifosa ,dovevo stare proprio fuori di testa per fare una cosa simile. Pensai ai numerosi indiani nudi che si stavano facendo il bagno vicino a me, dovevano avere una fede immensa per fare una follia del genere ,io di sicuro se mi fossi fatto il bagno ci sarei rimasto stecchito (la temperatura dell'aria secondo me era circa 7-8 gradi).
Diedi qualche rupia al sadu e ritornai alla guest house ,aveva appuntamento con un musulmano, con lo stesso andai a visitare alcune botteghe locali ,dovevo comprare artigianato locale, ma più che altro non mi volevo far fregare. Il musulmano era un amico del portiere della guest house (una persona questa a cui volevo molto bene) ma a me non ispirava molta fiducia ,anche se mi fidai a cambiare dei soldi in nero con lui (circa 200 dollari).Non fui fregato, ma dentro di me il mio sesto senso mi diceva che la fregatura l'avrei presa comprando la merce. Dopo un lungo giro ,dissi al musulmano che ci dovevo pen­sare sopra, l'indomani avrei deciso cosa e dove comprare le numerose mercanzie. Dopo tanta spiritualità ero tornato con i piedi a terra ,mi confrontavo con i normali problemi di tutti giorni ,perciò anche il pomeriggio gironzolai da solo per Benares alla ricerca di merce adatta alla mie tasche. Verso le 16 rientrai nella guest house e rividi Yane. Per non  farla lunga visto che successero molte cose ,sappiate che lei decise di rimanere nella guest house, (secondo il suo programma sarebbe dovuta partire la sera stessa) sarebbe partita per Calcutta fra due giorni insieme a me. Siccome aveva già fatto il biglietto ferroviario, l’accompagnai alla stazione ferroviaria a cambiarlo ,facemmo una lunghissima fila, risolto il problema, mangiammo insieme nella guest house. Siccome lei aveva dismesso la sua camera ,gli proposi di dormire con me, ma non so perché preferì dormire in dormitorio ,infatti mi era sembrato chiaramente che si fosse fermata per restare con me. Comunque quella notte dovevo decidere sul da farsi per l'indomani, (non sapevo proprio cosa diavolo comprare, dovevo pensarci più che bene) perciò non insistetti più di tanto. Un giorno molto anomalo quest"ultimo,ma quella notte mi successero delle cose che mai me la faranno dimenticare.
 Presi un ILLUMINANTE DIARREA:
Insomma avevo la diarrea ,non era leggera per niente ,dalle 21 alle 3 ,ero stato sul letto in balia del mio pensiero ,era per me impossibile controllarlo. Ricadevo sempre nell'immaginario problema dell'indomani . I pensieri erano incessanti e negativi ,sono stati sicuramente loro a scaricare le mie difese immunitarie ed a scatenare la diarrea. Infatti non immettevo in me nessun tipo d'energia, ero chiuso verso l'esterno. Per tutta la notte andai numerose volte al bagno ,perciò dormii molto poco. La mattina vidi Yane tutta pimpante avevamo mangiato lo stesso cibo ma lei non aveva niente. Gli spiegai quello che avevo camminando lungo la strada ,ma la paura di dover andare al cesso mi sconsigliò di continuare ,la salutai e ritornai nella mia camera. La stessa mi aveva consigliato  di prendere delle medicine ,ma io ero assolutamente contrario ,avevo combattuto numerose volte in Sudamerica contro la diarrea ,ed avevo sempre vinto mangiando molto poco ,al massimo qualche banana ,esattamente quello che feci anche questa volta. Ma quel giorno il vero problema non era dato dalla diarrea ,bensì dal pensiero ,dopo molte ore ancora non riuscivo a tenerlo sotto controllo. Inoltre stranamente ero freddissimo ,mi sentivo gelido ,da questo fatto scaturì il seguente pensiero, “di sicuro sarei morto” le mie teorie erano chiarissime, se non bloccavo il pensiero non potevo prendere energia dal mondo circostante, senza energia vi è solo la morte. Ma quel giorno pur tentandole tutte, proprio non riuscii a bloccare il malefico pensiero ,ero sempre più GELIDO ,malgrado il gran caldo mi misi il mio passamontagna ,feci ridere tutti quelli che frequentavano la guest house, avrei potuto chiedere aiuto a Yane ,ma mi ero intestardito preferii combattere questa battaglia da solo. O sarei morto o avrei vinto non vi erano altre soluzioni. L'indomani addirittura dovevo partire per Calcutta (non potevo assolutamente ritardare in quanto dovevo confermare il mio ritorno per il prossimo 20 febbraio) per questo mi feci aiutare da Yane ,le feci infatti prenotare un taxi ,con lo stesso saremmo andati alla stazione all'alba, prendere un risciò nelle mie condizioni sarebbe stato pazzesco. Il taxi mi costò molto caro ,ma quando si è più morti che vivi di sicuro si da poca importanza al denaro ,più passavano le ore e più pensavo che molto difficilmente sarei arrivato all'indomani ,inoltre pur avendo mangiato pochissimo ,ogni tanto dovevo andare al cesso a fare più che escrementi quasi acqua. Per quanto riguarda gli acquisti, rinunciai a comprare ogni cosa ,il musulmano s’incazzo un po’ gli avevo promesso che avrei comprato qualcosa ,ma nel mio stato non ebbi nessun problema a rimangiarmi la mia parola ,probabilmente l'acquisto più azzeccato in quel momento era una bella cassa da morto. La sera da solo nel mio letto ,con tantissime coperte e vestiti ,provai ad addormentarmi, ce la feci e quella fu la mia salvezza.
16  FEBBRAIO Alle 5 mi svegliai da solo (avevo pregato Yane di farlo) dopo il lungo sonno ero come rinato ,avrei preferito rimanere nel mio confortevole letto ma dovevo assolutamente partire, per tutta la notte non ero più andato al bagno ,ero ancora con poche forze ma di sicuro il mio pensiero era sotto controllo. Aiutato da Yane trasportai il mio bagaglio nel taxi ,ero proprio debolissimo, all’ora prevista eravamo  sul treno ,dove per fortuna trovai una cuccetta libera ,immediatamente sprofondai in un sonno purificatore. Dopo qualche ora mi svegliai ,mi sentivo troppo bene ,il vedere il dolce volto di Yane mi diede ulteriori energie. Parlai con la stessa, contemporaneamente osservavo i nostri compagni di viaggio e il discreto panorama fuori dal finestrino.Tutto cio mi ricarico notevolmente

4 commenti:

  1. Dovresti chiederti quale era la temperatura ed il grado della tua spiritualità...visto le caratteristiche del viaggio che stai descrivendo, che spero di aver compreso; diversamente ti chiedo scusa per l'arroganza di questo commento.

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  2. Questo è soltanto un riassunto,di un libro scritto ventianni fa.La cosa importante è che compresi la DISTRUTTIVITA del pensiero negativo,oggi i pensieri per me non sono assolutamente un problema ma allora,per poco non c"impazzii.Il riassunto è soltanto un antipasto di come sono ora,fondamentalmente come è avvenuto il mio risveglio,quello che compresi in quel viaggio,non è molto diverso da quello che sono ora.Ora conosco molto meglio il mondo,ma me stesso lo compresi quella volta.

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  3. Di come sei oggi non posso che gioire per te.
    Sulla 'distruttività' del pensiero...oggi non è, comunque, diverso; con la differenza che si è esteso al mondo intero, ma non penso per cause indiane, bensì per la negatività dell'uomo moderno.

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  4. La scuola,è li la radice della distruttivita del pensiero umano.Prima si dovrebbe sviluppare la sensibilita,poi il pensiero.Senza sensibilita,il pensiero è una grossa catastrofe.Cause indiane,so che in india,è più facile comprendere certe cose,ma ovunque è possibile.Ogni luogo ha le sue peculiarita

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