sabato 17 novembre 2012

La fortuna è la mia ombra


24  DICEMBRE  Dopo un lungo viaggio alle due del pomeriggio ero a Surat Thani, pronto ad imbarcarmi per Ko Samui. Il mare era grosso, il cielo plumbeo e piovigginava. Poco dopo la partenza inizio a piovere moltissimo ,rimasi perciò all'interno del battello. Gran parte della barca era piena di giovani occidentali i soliti turisti che fanno le vacanze esotiche di fine anno ,ebbi la fortuna di conoscere un pittore fiorentino di nome Duilio ,con il quale riempii le due ore di mare grosso. Lui come molti altri era molto agitato per il mare tempestoso io sinceramente anche se non sapevo nuotare ero calmissimo ,mi martellava un pensiero ,se fossi morto avrei solo abbandonato il mio corpo ,ma io non ero il corpo ma l'anima. Con quel semplice pensiero ,allietai un viaggio che qualche mese prima mi avrebbe innervosito parecchio. Duilio era la seconda volta che veniva in Thailandia ,aveva circa 40 anni ,era molto basso ma simpaticissimo. Mi raccontò le sue esperienze con i funghi  insieme ad un'altra pittrice francese, mi disse che il troppo mangiarli gli aveva rovinato il fegato ,ma aveva prodotto grazie agli stessi veri e propri capolavori ,sfortunatamente la ragazza francese se li fregò tutti. Gli lessi qualche mio aforisma ,ne fu entusiasta ,mi disse che ero una persona interessante ,cioè una vera rarità ,in un mondo piatto e omologato come il nostro. La barca non affondò ,alle 5 giunsi a Ko Samui ,ma rimasi li d’arrivare di notte a Ko Pha-Ngan e di rischiare di non trovare un alloggio vista l'altissima stagione non m'andava proprio. Duilio rimase con me ,ma per un altro motivo aveva paura del mare grosso. Trovare un alloggio a Nathon fu facilissimo, per l'occasione divisi la camera con il pittore. Nella serata passeggiammo per la città ,comprai un giornale italiano per vedere come se la passava la mia nazione ,come al solito non era allegra la situazione. Duilio aveva molti saldi e voleva andare a mangiare in un ristorante per me troppo caro ,nell'occasione si comporta da gran signore ,mi pago la cena e mi regalò una camicia che gli era grossa. Dopo mangiato tentò anche di convincermi ad andare a puttane, ma stranamente rifiutai ,ero proiettato all’indomani ed ero nervosissimo, probabilmente vista l'altissima stagione avrei dovuto sudare le proverbiali sette camicie per trovare un bungalow libero.
25  DICEMBRE  Questo qui degli ultimi 6 natali fu il quinto che non passavo in Italia, sinceramente ne ero contento in barba al detto (Natale con i tuoi Pasqua con chi vuoi). La sera prima avevo deciso di partire alle 2 insieme a Duilio ,ma chissà perché decisi di partire con il primo traghetto quello delle l0:30, perciò il fiorentino non mi seguì. Dovevo arrivare alla spiaggia di Bophut presi perciò un taxi collettivo ,arrivai giusto in tempo per la partenza ,sul traghetto rividi un israeliano che avevo incontrato sempre a Ko Pha-Ngan l'anno prima. I nostri pensieri si sintonizzarono ,anche lui era preoccupato per l'alloggio ,trovare un bungalow sarebbe stato difficilissimo.


 Una volta sbarcati ognuno andò per la sua strada ,decisi d’andare senza indugi al ristorante di Franco li avrei saputo se vi erano bungalow disponibili ,lo stesso ne affittava qualcuno. Lungo la strada nei numerosi complessi di bungalow vedevo un onnipresente cartello con la scritta FULL ,quel giorno per trovare un posto per dormire avrei dovuto camminare parecchio ,comunque appena arrivato da Franco gli avrei lasciato il mio zaino ,camminare con lo stesso era faticosissimo. Ma il colmo della sfica lo raggiunsi una volta raggiunto il ristorante del mio amico, infatti un'anziana thai che parlava malissimo l'inglese mi fece capire che Franco aveva cambiato ristorante ,capii poi solo la direzione dove andare per trovare il nuovo ristorante del mio amico. Smisi di costeggiare la costa e mi avviai sulla strada in terra battuta che collegava la spiaggia meno frequentata con quella famosissima di Had Rin. Ad ogni complesso di bungalow non vedevo che il cartello con la scritta FULL ,perciò ero fortunato non avrei perso tempo a chiedere se vi erano bungalow liberi. Ma la fortuna quel giorno decise di baciarmi infatti fui chiamato addirittura da una ragazzina ,la stessa mi disse addirittura se cercavo un posto per dormire, naturalmente in un primo momento pensavo che scherzasse, ma una volta raggiuntala e vista il luogo che affittava mi resi conto che faceva proprio sul serio. Il posto era uno stanzino recuperato da una capanna ,probabilmente sapendo che tutta l'isola era strapiena il proprietario aveva capito che anche un posto del genere avrebbe avuto mercato. Addirittura vi era un ingresso comune con due ragazze tedesche ,mentre loro non avevano una porta all'interno dello stabile (il loro stanzino era separato dall'ingresso comune soltanto da una coperta) la mia piccola stanza era munita sia di una porta con tanto di lucchetto e di un materazzo disteso per terra per l'occasione vi era anche una finestra. Il prezzo secondo me era salatissimo ben 100 bath ,ma vista la carenza d’alloggi accettai subito ,naturalmente non mi sarei accontentato di tale posto subito dopo sarei andata a cercare un posto migliore ,sempre se l'avessi trovato, intanto per quel giorno comunque ero più che mai a posto. Il mio guru’ Patrizio non sarebbe stato d'accordo per la mia scelta, 100 bath erano una vera e propria rapina ,ma io amavo troppa questo posto avevo bisogno del massimo della libertà ,senza una stanza tutta per me sarei stato poco libero(sarei stato in paranoia per la paura che mi si rubasse qualcosa ,poi metti caso che rimorchiavo qualcuna dove l’avrei portata ,ma soprattutto di dormire da solo e all'aperto o in compagnia d'altre persone ,sinceramente non mi è mai piaciuto). All'interno della stanza non vi era nemmeno la luce ,ma per fortuna i bagni comuni almeno quelli erano li vicino e più che decenti. Mi feci dare dalla ragazzina una candela ,chiusi porta e finestra ,e mi misi alla ricerca sia di Franco che di un miglior alloggio. Fatti una cinquantina di metri m'imbattei in una costruzione di legno cioè in un ristorante ,che di sicuro l'anno prima non c'era ,all'interno vi era un tipo che assomigliava moltissimo a Franco ,ma non aveva la barba ,lo chiamai e mi resi conto che era lui. Ci facemmo le solite domande di rito ,mi domandò se era arrivato oggi (non sapeva che avevo un posto dove dormire) mi disse che mi sarebbe convenuto cambiare spiaggia se non addirittura isola ,infatti trovare posti da dormire era quasi impossibile. Appena seppe che avevo trovato alloggio proprio a 50 me­tri da li ,mi riconfermò che davvero ero stato baciato dalla fortuna. Poco dopo si svegliarono dei suoi amici che dormivano in uno dei tre rialzi del ristorante ,posti questi dove si poteva mangiare seduti a terra sul legno ,per l'occasione era il posto ideale per dormire ,questi suoi amici erano arrivati il giorno precedente e non avevano trovato un buco per dormire. Mi fece conoscere i quattro mezzi addormentati ,Fabio e Gianna fidanzati, Americo  e la sua ragazza thai di nome Porn ,tutti tranne la thai erano di Lucca. Si parlò molto del mio culo ,e poi del mio lungo viaggio per il sud est asiatico, l'impressionai notevolmente, questi tipi non erano molto avventurosi ,ma solo degli amanti delle droghe. Franco mi presentò il babbo e la mamma erano venuti a trovarlo fra qualche giorno la sua moglie thai li avrebbe fatti diventare nonni. Entrambi i genitori avevano sui sessant’anni ,come gran parte dei genitori italiani erano attaccatissimi al figlio (erano d'origine meridionale ,ma da giovani erano andati a vivere a Torino) ma erano totalmente diversi dal figlio stesso. Almeno l'anno passato Franco ,era un gran fumatore d’erba ,amava l'India e credeva nella reincarnazione ,non smetteva mai di parlarmi di spiritualità. Ma da come lo vidi quella mattina ,mi sembrò che avesse messo la testa a posto ,i suoi l’avevano aiutato a metter su il nuovo ristorante ,fra poco sarebbe diventato babbo, ma cosa strana non lo vidi con una canna in mano. Arrivarono anche tre milanesi che come al solito dopo aver dormito nel ristorante erano andati a cercare un posto per dormire di primo mattino ,ma poverini erano tornati a mano vuote. Capii che era meglio accontentarsi del mio buco, rimasi al ristorante e mangiai con i miei connazionali. Finito di mangiare siccome ero simpatico ,i mi­lanesi mi offrirono qualche tiro di marijuana. Il pomeriggio fu variabilissimo fra uno spruzzo d'acqua e l'altro ,rivisitai i luoghi amati con tanta passione l'anno passato. La sera altre pippate di maria con lucchesi e milanesi ,ma naturalmente dopo che i genitori di Franco erano andati a dormire. Feci l’intrattenitore e mi divertii molto ,rividi fumare Franco ,ne fui molto contento, avevo pensato che fosse diventato troppo serio.

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