lunedì 5 novembre 2012

Per comprendere questa crisi


Initium sapientiae est timor mei

(titolo modificato su richiesta di Schneider, ma meglio così, almeno capite subito che io so' stronzo, e che qua ce stanno figli e figliastri. Schneider è figlio... e me fermo pe' rispetto pe' ssu madre. Io poi so' er cavajere nero, just in case, per i non appartenenti alla koiné romana, sarebbe questo qua. Ricordate anche la differenza fra il troll e il maiale: del maiale non si butta niente) 


La famiglia e i contatti crescono esponenzialmente, e ho pensato allora di fare cosa utile, anche a seguito di molte vostre richieste, fornendo alcune rapide informazioni sul significato di questo blog e stabilendo alcuni semplici principi.

Questo blog nasce con intento divulgativo e sta seguendo dall'inizio un percorso didattico che ha raggiunto diverse tappe, punteggiate, purtroppo da una serie di "Quod erat demonstrandum": molti eventi che avevamo previsto come ovvia conseguenza della logica degli eventi si sono poi verificati.

Netiquette

Un principio fondamentale di netiquette (in effetti, la regola numero uno) suggerisce, quando ci si accosta a una comunità informatica, di "leggere i messaggi che vi circolano per almeno due settimane prima di inviare propri messaggi: in questo modo ci si rende conto dell'argomento e del metodo con il quale quest'ultimo viene trattato in tale comunità." Da che mondo è mondo chi non ha fatto così si è preso una bella pernacchia (ahimè) e se si è offeso è stato bandito dalla comunità. Succede. Io però desidero che la comunità cresca, e per facilitare l'integrazione dei nuovi arrivati  segnalo loro una serie di post che ritengo debbano leggere perché esprimono snodi essenziali del mio ragionamento. Non sono necessariamente i più letti (quelli che trovate elencati in fondo alla pagina): la gente ha il diritto di trovare più interessanti cose che per me lo sono di meno, e poi quella lista risente del fatto che il traffico è andato crescendo nel tempo, per cui gli ultimi post, anche quelli meno importanti, hanno avuto ovviamente più lettori. D'altra parte, anch'io ho diritto di dirvi cosa secondo me riflette meglio il mio pensiero.

I fondamentali (per capire la crisi)

Chi si accosta al blog dovrebbe (cioè deve) leggere almeno i primi due di questi articoli. Tutto il resto è facoltativo, a vostro piacimento, ma questi due (o tre) vi toccano:
  1. L'uscita dall'euro (il testo del mio articolo sul Manifesto, pone il problema politico)
  2. Le aporie del più Europa (sintetizza il meccanismo della crisi e chiarisce che un altro euro non è possibile)
  3. Crisi finanziaria e governo dell'economia (il mio articolo su Costituzionalismo.it, fornisce un quadro più ampio e completo, spiega chi sono gli ortodossi e chi sono gli omodossi)

Per chi ama la sintesi (armi leggere)

Il mio blog sul Fatto Quotidiano è più sintetico ed è impostato sul principio di confutare in ogni intervento un luogo comune pro euro. Utile per difendersi nella vita di tutti i giorni dalla marmaglia luogocomunista.

 

Materiale essenziale per capire in pratica le proposte di uscita dall'euro (e altro)

Il materiale in questa sezione è per lo più in lingua straniera, il grosso dei contenuti sarà nel mio libro in italiano ma chi sa inglese o francese potrà giovarsene da subito: prima lo leggete e meglio è! Capirete così che chi vi dice che "non è possibile" e "sarebbe una catastrofe" vi sta semplicemente prendendo in giro (o è un imbecille):
  1. In italiano l'ottimo articolo di Claudio Borghi "Uscire dall'euro?"
  2. La proposta per l'uscita dall'euro di Roger Bootle (vincitore del Wolfson Economic Prize 2012): Leaving the euro: a practical guide
  3. La proposta di Johnatan Tepper (una miniera di informazioni storiche sulle uscite da unioni valutarie): A primer on the Euro breakup
  4. Lo studio di Woo e Vamvakidis sui vantaggi dell'uscita per l'Italia: Game theory and Euro breakup risk premium
  5. La proposta per l'uscita dall'euro di Jacques Sapir (tarata sul caso francese, ma utile per chi sa il francese e non l'inglese, e sostanzialmente concorde con le precedenti sugli snodi fondamentali): S'il faut vraiment sortir de l'euro
  6. In italiano: A rata der mutuo (chiarisce il problema della ridenominazione dei debiti delle famiglie) 
  7. Accipicchia: dimenticavo la fondamentale intervista di byoblu a Claudio Borghi!

Per chi preferisce ascoltare

Possono tornare utili alcuni video:
  1. Ce lo chiede l'Europa (lunga intervista a byoblu, un quadro generale sulla crisi)
  2. Il ciclo di Frenkel (breve intervento ricapitolativo sulle cause della crisi)

Sempre per avere un quadro generale, vi suggerisco:
  1. il mio intervento a Vasto
  2. il mio intervento a Frosinone
oppure l'intervista a puntate con ecodellarete, In viaggio con Goofy (capite meglio se avete letto qualcosa prima, però, altrimenti occhio ai fraintendimenti...):
  1. Le prime due puntate sono nel post su Cesena.
  2.  Qui c'è la terza puntata, che ritorna sul tema del ciclo di Frenkel
  3. Quarta puntata: corruzione e ciclo di Frenkel
  4. Quinta puntata: luogocomunismo e costi della politica.
  5. Sesta puntata: i veri costi della politica
  6. Settima puntata: beato te che nun capisci un cazzo (il titolo è un po' forte, ma si rivolgeva a me)
Per chi invece volesse vedermi in azione, qui può vedermi all'Ultima Parola, qui può sentirmi a Radio24, ecc.

 

Post sempre attuali

  1. Euro: una catastrofe annunciata (l'elenco utilissimo di quelli che ce lo avevano detto)
  2. I salvataggi che non ci salveranno (il primo post di questo blog e la prima previsione azzeccata, che prefigurava quello che poi è successo, cioè il fatto che Monti non avrebbe fatto scendere lo spread)
  3. La crisi, la svendita e mi' cuggino (che evidenzia le motivazioni sottostanti alle politiche di austerità suicida imposte ai governi periferici)
  4. La spesa pubblica al bar dello Sport (che chiarisce le dinamiche storiche dell'accumulazione del debito pubblico in Italia)
  5. Draghi, portece n'antro ltro (chiarisce perché la Bce non può far nulla per risolvere la crisi)
  6. La svolta di Draghi  (chiarisce perché la Bce non può far nulla per risolvere la crisi, spiega il meccanismo della crisi del 1992)
Per approfondire alcuni aspetti analitici (debito pubblico, privato, estero....):
  1. Premiata armeria Hellas I (per le relazioni fra risparmio nazionale e indebitamento estero)
  2. Premiata armeria Hellas II (per le relazioni fra indebitamento privato, pubblico e estero)
Ancora contro il "luogocomunismo":
  1. La locomotiva d'Europa e le locomotive della Germania (che smaschera una serie di luoghi comuni sul ruolo "trainante" dell'economia tedesca in Europa)
  2. Svalutazione e salari (che smaschera alcuni luoghi comuni sulle "catastrofiche" conseguenze del ripristino della flessibilità del cambio)
  3. Ma in Germania i prezzi sono più alti (la solita obiezione di chi non sa nulla di economia)
  4. I salari alamanni sono scesi del 6%  (dedicato a chi pensa che la Germania sia il paese di Bengodi)
  5. Cosa sapete della produttività (che smaschera alcuni luoghi comuni sulla "pigrizia" dei lavoratori italiani favorita dalle svalutazioni)
  6. Più Europa e meno Spagna (che riflette su alcune proposte ritenute attualmente salvifiche - "Stati Uniti d'Europa" - e sui loro rapporti con la democrazia in Europa).
Per un mondo migliore:
  1. L'Europa senza l'euro (che descrive assetti istituzionali alternativi per l'Unione Europea)
  2. Eurodelitto ed eurocastigo (che invita i politici a non mentire: dedicato a Sel)
  3. Ortotteri e anatroccoli (che invita i politici a non mentire: dedicato a Grillo)
  4. Ortotteri e suini (che invita i politici a non mentire: dedicato a Grillo e a Berlu)
Questa selezione è puramente indicativa, ma penso possa aiutare chi arriva adesso.

 

Non siamo soli

Ci sono altri blog che fanno informazione corretta su temi economici o comunque attinente alla crisi. Vi elenco quelli che mi sono più utili, o con i quali sono comunque in rapporti cordiali, il che, dato il mio carattere di merda, è un discreto indicatore. In no particular order:
  1. vocidallagermania (essenziale per capire cosa i tedeschi pensano della crisi)
  2. vocidallestero (riporta in italiano utilissimi articoli della stampa internazionale)
  3. ecodellarete (santo subito: nun capisce un cazzo ma è un amico... vediamo quanto ci mette a reagire...)
  4. byoblu (il mio videoblogger preferito...)
  5. il mainstream (si allarga alla politica estera, sempre ricco di stimoli)
  6. Gennaro Zezza (un uomo dal quale devo imparare tante cose, a partire dalla calma)

Dati

La consultazione non ne è sempre facile, se non si conosce l'inglese, ma comunque può essere utile che vi fornisca i link alle basi di dati macroeconomici più utili:
  1. Il database del World Economic Outlook del FMI (sono fogli Excel, ci trovate i principali indicatori macro per tutti i paesi, dal 1980, con le previsioni a cinque anni - attualmente fino al 2017)
  2. World Development Indicators (un foglione Excel di dati annuali su tutto a partire dal 1960, più completo ma meno pratico)
  3. Il database dell'OCSE (interattivo, potete scaricare i dati in Excel)
  4. Il database AMECO (dati macroeconomici annuali dell'Unione Europea, pratico e veloce)
e alcuni database "settoriali" che ogni tanto abbiamo nominato, come:
  1. Il COFER (composizione delle riserve internazionali, dedicato a quelli che "gli Usa hanno paura dell'euro")
  2. Euro Crisis Monitor, il database sui saldi Target2 dell'università di Osnabrück.
Con AMECO e World Economic Outlook potete rispondere ai dilettanti che vi dicono che dopo l'uscita dallo Sme ci fu iperinflazione, ecc.

Link attivi

Facilitano la vita di chi legge il post. Per orientarsi, tenete presente che l'HyperText Markup Language (HTML) è un linguaggio che funziona con dei "marcatori", piccoli codici che indicano una proprietà del testo fra essi riacchiuso.

I marcatori sono racchiusi fra parentesi angolari, e quello di chiusura comincia con uno slash (la barra /).

Quindi una coppia di marcatori è testo da marcare
, dove mmmm e nnnn sono una serie di caratteri.

Grassetto

Esempio: se volete mettere un testo in grassetto, dovete usare il marcatore "bold". Se nel commento scrivete grassetto, la parola grassetto sarà in... grassetto (bold)! Notate lo slash nel tag di chiusura . In questo caso lo slash è l'unica cosa che distingue il tag di apertura da quello di chiusura, ma non è sempre così.


Link attivo

Il marcatore del link "attivo" deve riportare l'indirizzo della pagina cui volete inviare il lettore, ed è indicato con la lettera "a" che sta per "anchor" (àncora, non ancòra, che sarebbe again).

Quindi, se volete che una porzione di testo rinvii al giornale dei comunisti alle vongole, scriverete:

quelli che vogliono la mancetta

La frase "quelli che vogliono la mancetta", compresa fra

  • il tag di apertura:
  • il tag di chiusura

diventerà un link attivo e vi manderà all'organo dei comunisti alle vongole.

Notate che nel tag di apertura l'indirizzo del sito è fra doppi apici e dopo href=. Notate anche che nel tag di chiusura c'è uno slash .

Spero sia chiaro, altrimenti chiedete e chiarirò.

Consigli di lettura

Anche se l'intento è divulgativo, qui abbiamo sviluppato un discorso che non possiamo ogni volta riprendere ab ovo. Non c'è nessuna volontà di esclusione in questo, solo volontà di approfondimento con chi segue dall'inizio. Per i tanti che giustamente chiedono da dove iniziare per acquisire un minimo di basi di ragionamento ho scritto questiConsigli di lettura. Se ci sono difficoltà, parliamone. Sto progettando di integrare questo blog nella mia attività didattica, linkando videolezioni, studi di casi, ecc. ecc. Ma io sono uno e voi siete molti. Eventuali richieste di chiarimenti discutiamole sotto il post "Consigli di lettura".

Commenti 

Parto da un principio basilare: un blog non è un forum. Nel blog un autore esprime il suo pensiero. Se lo ritiene, raccoglie e discute i commenti che gli sembrano interessanti per chiarirlo. In un forum utenti registrati intervengono in modo paritetico (ma coordinati e se del caso disciplinati da super-utenti). La ricchezza di questo blog è stata fin dall'inizio la qualità e l'interesse dei commenti dei lettori, che vi invito a leggere con attenzione. Ho cercato di dar loro il massimo spazio possibile, ma questo rimane un blog, non un forum, e valgono quindi alcune elementari regole:
  1. Decido io quello che mi interessa. Chi parla di "censura" in un blog semplicemente non sa cos'è un blog. Qui arrivano centinaia di messaggi al giorno, molti ripetitivi, molti fuori argomento, molti che finiscono da soli nello spam. Non vi aspettate di avere necessariamente una risposta né di essere necessariamente pubblicati all'istante: non è tecnicamente possibile. I piagnoni o i calunniatori verrano banditi senza pietà.
  2. Commenti a puntate verranno cestinati senza pietà: se avete molte cose da dire, aprite il vostro blog: è gratis. Di logorroico qui basto e avanzo io.
  3. Commenti fuori tema verranno altresì cestinati. Uno dei punti focali della mia analisi (che rispecchia quella dei principali economisti internazionali viventi) è che la crisi dell'Eurozona non dipende dal debito pubblico ma da quello privato. Quindi, ad esempio, chi vuole ragliare acriticamente contro la spesa pubblica può comodamente farlo nei tanti blog di sconfitti dalla Storia che trova comodamente su Internet (non faccio nomi per Karità di patria).
Spero che la frequentazione di questo blog e la lettura dei post e soprattutto dei commenti possa essere per voi un'esperienza piacevole. Chi non è d'accordo ha tutto il diritto di dirlo, e se lo fa in modo civile qui siamo tutti disponibili al dialogo. Leggendo indietro troverete più di un esempio di quanto dico. Buona lettura (o anche no).

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